Il collare elettrico per cani è un dispositivo di coercizione purtroppo utilizzato sia come metodo di addestramento per controllare il comportamento dell’animale che come strumento per punire una sua condotta indesiderata. Il dispositivo è in grado di trasmettere scosse di variabile intensità e durata al collo del cane (con una potenza minima di 20 watt e possibili diversi livelli di scosse crescenti per potenza) mediante la presenza di due elettrodi realizzati in metallo a diretto contatto con la pelle dell’animale. L’uso di un telecomando permette di raggiungere una portata ampia, anche fino a due km, e di inviare il comando nell’istante voluto. Oltre al dispositivo generico, esiste anche uno specifico collare elettrico antiabbaio, che ha l’ulteriore capacità di individuare le vibrazioni che vengono diffuse dalle corde vocali dell’animale durante l’abbaio: ogni qualvolta che il cane emette tali vibrazioni, riceve una scossa elettrica sul collo fino a quando non cessa l’abbaio.
Esistono alcuni Paesi europei che hanno vietato l’utilizzo del collare elettrico per i cani; per quanto riguarda la disciplina esistente in Italia e l’orientamento seguito dalla giurisprudenza che ne sancisce sostanzialmente il divieto di utilizzo, potete trovare alcuni interessanti articoli sulla nostra rivista online.
Paesi Bassi
Nei Paesi Bassi, l’utilizzo del collare elettrico sugli animali domestici è stato vietato a partire dal 1 gennaio 2022[1] e chiunque lo avesse utilizzato a partire da quella data sarebbe stato sanzionato con una multa fino a 20.000 euro o la detenzione in carcere per tre anni[2]. Il divieto era stato annunciato dalla Ministra dell’Agricoltura e della Natura Carola Schouten, la quale ha rimarcato che l’utilizzo di tale strumento non è in grado di garantire un migliore risultato per l’addestramento del cane.
La nuova normativa prevede comunque alcune eccezioni al divieto di utilizzo del collare elettrico. Innanzi tutto, possono ancora essere usate apparecchiature per elettroshock su un cane nell’esecuzione professionale di procedure veterinarie: ad esempio, per l’esecuzione di radiografie, scansioni TC, trattamento di tumori e defibrillazione cardiaca. Inoltre, purché l’uso sia giustificato e lo scopo non possa essere perseguito diversamente, il divieto non si applica se l’apparecchiatura è utilizzata nell’attuazione di:
- compiti della polizia;
- compiti di polizia della Regia Polizia Militare;
- compiti delle forze armate;
- un compito governativo nell’ambito dell’esecuzione di una pena detentiva o di una misura detentiva;
- formazione per lo svolgimento dei suddetti compiti da parte di un’organizzazione governativa coinvolta.
Per di più, sono esenti dal divieto le recinzioni elettrificate, poiché il danno al benessere causato dal loro utilizzo è minimo e non va oltre il necessario.
Il divieto del collare elettrico ha riscosso una forte approvazione all’interno di numerosi partiti politici – tra cui il partito animalista PvdD (Partij voor de Dieren) – e ONG dirette alla tutela dei diritti animali. David Barrett, chief campaigner per Network for Animals, ha mostrato tutta la sua gratitudine per la mossa del governo olandese: “Gli altri Paesi dovrebbero seguire l’esempio dei Paesi Bassi. L”’utilizzo dei collari elettrici è una pratica disumana e non dovrebbe mai essere permessa”.
Regno Unito
Un primo divieto di uso del collare elettrico per cani è entrato in vigore in Galles nel 2010, seguito da interventi di soft law in Scozia, risultati tuttavia inefficaci, e da una proposta in Inghilterra, dove si attende un intervento normativo, come promesso dal governo.
1. Galles
L’unico Stato in cui il divieto dell’uso del collare elettrico per cani è in vigore è il Galles, con la promulgazione nel 2010 di “The Animal Welfare (Electronic Collars) (Wales) Regulations 2010”. La normativa prevede la carcerazione fino a un anno e/o la comminazione di una multa per chiunque metta un collare elettrico a un cane o un gatto, oppure sia responsabile del cane o gatto al quale sia fatto indossare il collare elettrico.
2. Scozia
Nel 2018, in Scozia è stato fatto un tentativo di soft law per raggiungere il divieto di vendita e utilizzo del collare elettrico per cani. Il governo scozzese ha pubblicato un documento contenente delle linee-guida sui metodi e gli strumenti di addestramento utilizzati per i cani, focalizzando l’attenzione in particolare sulle problematiche relative al benessere e alla salute degli animali derivanti dall’uso di dispositivi invasivi, tra cui i collari elettrici, i collari antiabbaio e ogni altro strumento elettronico di contenimento od ogni altro strumento in grado di provocare dolore fisico o psicologico, come i dispositivi che spruzzano olio – citronella – o altre sostanze chimiche nocive in grado di interferire con l’olfatto dell’animale[8]; tuttavia, l’efficacia delle linee-guida è stata minima e l’uso del collare elettrico è ancora legale in Scozia.
3. Inghilterra
In Inghilterra, il Kennel Club – la più grande organizzazione nel Regno Unito diretta alla tutela della salute, del benessere e dell’addestramento dei cani – si è da molto tempo opposto all’utilizzo e alla vendita dei collari elettrici e ha guidato per circa un decennio la campagna “Ban Shock Collars” per porre fine all’ingiustificata sofferenza di circa mezzo milione di cani, fornendo importanti prove sugli effetti dannosi che questi dispositivi possono avere sul benessere dell’animale. Come alternativa, l’organizzazione suggerisce l’utilizzo di metodi di addestramento basati sulla ricompensa, quali, ad esempio, premiare il comportamento del cane con un bocconcino alimentare, una carezza o il giocattolo preferito: è appunto dimostrato che rinforzi positivi[12] diretti a generare stimoli piacevoli sono metodi di addestramento più efficaci e non danneggiano la salute e il benessere degli animali[13]. Nel marzo del 2018, il governo inglese ha finalmente annunciato la volontà di vietare l’utilizzo del collare elettrico e l’anno successivo, uno studio condotto dalla University of Lincoln ha dimostrato come questi dispositivi compromettano la salute del cane, anche qualora siano utilizzati da parte di addestratori professionisti e come gli stessi dispositivi siano meno efficaci dei metodi basati sulla ricompensa dell’animale[16].
Inoltre, sono state sollevate preoccupazioni circa rischi di abuso e/o utilizzo improprio dei dispositivi da parte dei proprietari: un report commissionato dal governo del Galles dimostra che i proprietari dei cani tendono a non leggere adeguatamente le istruzioni precedentemente all’uso e che i consigli sul corretto utilizzo non vengono generalmente seguiti. Il governo inglese ha disposto la bozza di legge nell’aprile del 2023 e la nuova disciplina sarebbe dovuta entrare in vigore il 1 febbraio 2024, in seguito all’approvazione delle due Camere; tuttavia, mentre la bozza è stata discussa e approvata nel giugno del 2023 dalla House of Lords[20], la discussione alla House of Commons non è ancora avvenuta, né tanto meno è in programma. Il Ministro di Stato per l’alimentazione, l’agricoltura e la pesca del Regno Unito, Mark Spencer ha giustificato questa frenata del Parlamento inglese, sottolineando la necessità di un lasso di tempo maggiore per i proprietari che utilizzano collari elettrici per introdurre metodi alternativi di addestramento e l’entrata in vigore della legge il 1 febbraio non avrebbe assicurato un sufficiente periodo per permettere loro di adeguarsi alle nuove disposizioni con un sufficiente margine di tempo[21]. L’utilizzo del collare elettrico è, perciò, ancora legale in Inghilterra, tuttavia il Dipartimento dell’Ambiente, dell’Alimentazione e degli Affari Rurali inglese (DEFRA) ha precisato che il governo rimane impegnato a vietare l’uso del collare elettrico, aspettando i tempi “tecnici” dei lavori parlamentari[22].
Francia
Un altro Paese nel quale si attendono sviluppi è la Francia: l’Assemblée Nationale ha approvato quasi all’unanimità (111 voti a favore, 5 voti contro), durante la prima lettura, la proposta di legge diretta a vietare la vendita e l’uso dei collari elettrici per cani; adesso sarà necessaria l’approvazione del Sénat per la promulgazione della legge. Il testo approvato prevede che in caso di violazione del divieto di utilizzo del dispositivo, sarà comminata la sanzione amministrativa di 750 euro, mentre nell’ipotesi di violazione del divieto di vendita dello strumento, la sanzione sarà di 3.000 euro per le persone fisiche e di 15.000 euro per le persone giuridiche.
In seguito alla scelta pionieristica del Galles, quindi, altri Paesi europei hanno deciso, negli ultimi anni, di intraprendere un percorso diretto al divieto di vendita e utilizzo dei collari elettrici per cani. Tenendo conto delle prove circa gli effetti dannosi alla salute degli animali provocati da tali dispositivi e dell’esistenza di metodi di addestramento più efficaci basati sulla ricompensa, è necessario che sempre più Stati europei seguano l’esempio di Paesi Bassi, Regno Unito e Francia, mettendo fine all’uso di uno strumento di coercizione e sofferenza ingiustificata per gli animali.
NOTE
[1] Il Decreto detentori di animali, così come modificato con Decreto 14 luglio 2021, riconosce all’articolo 1.3, lettera H, l’uso di apparecchiature idonee a somministrare scosse elettriche a un cane come condotta rientrante nella fattispecie di cui all’articolo 2.1 della Legge sugli animali, che sancisce il divieto di causare dolore o lesioni a un animale o nuocere alla salute o al benessere dell’animale senza uno scopo ragionevole o eccedendo quanto consentito per raggiungere tale scopo.
- https://zoek.officielebekendmakingen.nl/stb-2021-361.html
- https://wetten.overheid.nl/BWBR0035217/2024-01-01
- https://wetten.overheid.nl/BWBR0030250/2024-01-01/#Hoofdstuk2_Paragraaf1_Artikel2.1
[2] https://www.rijksoverheid.nl/actueel/nieuws/2021/12/17/per-1-januari-verbod-stroomstootapparatuur-bij-honden
[8] Causare sofferenza ingiustificata a un animale protetto è considerato reato ai sensi della Sezione 19 dell’Animal Health and Welfare (Scotland) Act 2006, qualora la persona sapesse o avesse dovuto sapere che la condotta – incluso il metodo di addestramento inappropriato – avrebbe causato dolore ingiustificato nell’animale.
[9] https://www.thekennelclub.org.uk/about-us/about-the-kennel-club/
[12] In psicologia, il rinforzo positivo è uno stimolo positivo da manifestare per un comportamento che vogliamo si mantenga o si rinforzi.
[13] https://www.thekennelclub.org.uk/about-us/campaigns/electric-shock-collars/
https://www.rspca.org.uk/adviceandwelfare/pets/dogs/training
https://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/dog-electric-collar-ban-b2329041.html
[16] https://www.thekennelclub.org.uk/about-us/campaigns/electric-shock-collars/
https://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/dog-electric-collar-ban-b2329041.html
[17] https://www.gov.wales/sites/default/files/publications/2017-12/electronic-collars-in-dogs-and-cats-review-of-welfare-implications.pdf
https://www.gov.wales/written-statement-electronic-shock-collars
[19] https://www.legislation.gov.uk/ukdsi/2023/9780348247305/introduction
[20] https://hansard.parliament.uk/lords/2023-06-13/debates/DA887313-93D8-45C9-914F-731F0D4BF25B/AnimalWelfare(ElectronicCollars)(England)Regulations2023
https://joinardo.com/e-collars-are-not-banned-in-england/
[21] https://questions-statements.parliament.uk/written-questions/detail/2024-01-31/12311/
[22] https://www.express.co.uk/news/politics/1861905/electric-shock-collars-dogs-cats-kennel-club
[23] https://www.lemonde.fr/en/environment/article/2023/01/17/french-assemblee-nationale-votes-to-ban-electric-pet-collars_6011908_114.html