Jo-Anne McArthur / We Animals Media

Nel Regno Unito un “pacchetto” di nuove norme per gli animali

Il governo britannico ha annunciato una profonda revisione della propria legislazione a tutela degli animali.
Avv. Alessandro Ricciuti

Avv. Alessandro Ricciuti

Presidente di Animal Law Italia.

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Il governo britannico ha annunciato una profonda revisione della propria legislazione a tutela degli animali, che verrà attuata attraverso una serie di leggi che verranno presentate al Parlamento nel corso dei prossimi mesi.

La prima di queste riguarda il riconoscimento di tutti gli animali come esseri senzienti, richiesta che le associazioni avevano avanzato sin dall’alba successiva al referendum per l’uscita dall’Unione Europea: con il completamento della Brexit, infatti, non è più in vigore nel Regno Unito l’articolo 13 del trattato di Lisbona, che nel 2007 aveva introdotto nel diritto comunitario la definizione degli animali come “esseri senzienti”.

Le misure annunciate si spingono oltre, prevedendo il divieto di importazione di trofei di caccia, avorio e pinne di squalo ma anche il divieto di esportazione di animali vivi diretti al macello o all’ingrasso, richiesta da anni al centro di campagne delle associazioni per i diritti animali.

Il Guardian aveva riportato che nelle ultime settimane era anche emersa l’intenzione di vietare l’importazione di foie gras, prodotto tradizionale della gastronomia francese consistente nel paté di fegato grasso ottenuto attraverso la pratica dell’alimentazione forzata di oche e anatre. Si tratta di una richiesta supportata da tutti i partiti, anche se non è stata formalmente annunciata come parte del nuovo pacchetto legislativo.

Per quanto riguarda gli animali da affezione, verrà introdotto l’obbligo di microchip per i gatti e il divieto di utilizzare collari che forniscono una scossa elettrica durante l’addestramento. Il Governo promette anche un giro di vite contro il contrabbando di cuccioli, inoltre sarà vietato detenere primati come pets.

Il Ministro dell’ambiente George Eustice ha dichiarato entusiasta che questi risultati saranno possibili proprio grazie all’uscita dall’UE. In effetti, se verrà effettivamente introdotto il divieto di importazione del foie gras, questo sarà possibile proprio in quanto Londra non è più vincolata dagli accordi europei, che invece obbligano gli Stati Membri a garantire la libertà di circolazione dei prodotti all’interno dello spazio economico comune.

Per quanto agli animali da reddito, non verrà fornita risposta alle pressanti richieste delle organizzazioni per i diritti animali di vietare l’utilizzo di gabbie di gestazione per le scrofe e dell’allevamento in gabbia delle galline ovaiole. Il governo sembra invece intenzionato a offrire sussidi agli allevatori che intendono promuovere un migliore benessere animale. Un sistema indiretto, che non è paragonabile all’imposizione di un divieto per legge. Non viene nemmeno prevista una specifica disposizione per obbligare i paesi terzi con i quali il Regno Unito stipulerà accordi commerciali ad applicare gli stessi standard sul benessere animale.

La notizia di questo pacchetto di proposte arriva poche settimane dopo l’approvazione da parte del parlamento britannico di una legge che consentirà ai giudici di Inghilterra e Galles di condannare a pene detentive fino a cinque anni (oltre a sanzioni pecuniarie senza limite massimo) coloro che si rendono responsabili di gravi crimini contro gli animali.

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