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Quali sono gli Stati europei in cui vige il divieto di detenzione delle galline in gabbia?

La disciplina europea, la sua evoluzione e la transizione cage-free che è già realtà in alcuni paesi.
Samuele Fondelli

Samuele Fondelli

Studente di giurisprudenza presso l'Università di Firenze e attivista per la salvaguardia dell'ambiente e degli animali. La volontà di lottare per creare un mondo più giusto ed equo, soprattutto nei confronti di chi non ha voce per esprimere la propria posizione, e il suo background di studi lo hanno portato a riconoscere la tutela del benessere e dei diritti degli animali come sua missione di vita.

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L’uso delle gabbie come sistema di allevamento per le galline ovaiole ha subito una graduale evoluzione la cui regolamentazione è stata guidata dall’Unione europea, ma innovata profondamente da parte di alcuni Stati membri in risposta alla crescente richiesta dei cittadini di sistemi di allevamento più rispettosi del benessere animale. Nel 2023 è ancora possibile allevare le galline in gabbie che prevedono uno spazio minimo pari circa a quello di un foglio A4 per ogni animale. Questo modello necessita urgentemente di essere ripensato, seguendo l’esempio dato da alcuni legislatori.

Cosa stabilisce la disciplina europea a tutela delle galline ovaiole?

In Europa, le galline ovaiole sono gli animali per i quali il processo di transizione verso sistemi di allevamento cage-free risulta più avanzato. Con la Direttiva 74 del 19 luglio 19991Direttiva 1999/74/CE del Consiglio: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:01999L0074-20191214&from=LV, il Consiglio fissa i requisiti minimi in tutti gli Stati membri per la tutela delle galline ovaiole, da applicare a tutti gli stabilimenti contenenti più di 350 esemplari, allevati al fine della produzione di uova. La disciplina distingue tre sistemi di allevamento:

  1. gabbie convenzionali2Maggiori informazioni tecniche: art. 5 Direttiva 1999/74/CE, caratterizzate dal limite minimo di 550 cm² di superficie disponibile per esemplare e proibite in via definitiva a partire dal 1 gennaio 2012, con il divieto di costruzione o messa in funzione per la prima volta di questo tipo di gabbia già dal 1 gennaio 2003;
  2. gabbie arricchite3Maggiori informazioni tecniche: art. 6 Direttiva 1999/74/CE, che prevedono almeno 750 cm2 di superficie della gabbia per ovaiola, di cui 600 cm2 di superficie utilizzabile (meno dell’area di un foglio A4) 一 contro i 2500 minimi che secondo la scienza sarebbero necessari per garantirne il benessere 一 un nido, una lettiera che consenta ai volatili di becchettare e razzolare, posatoi appropriati, una mangiatoia utilizzabile senza limitazioni e un sistema di abbeveraggio adeguato;
  3. sistemi alternativi4Maggiori informazioni tecniche: art. 4 Direttiva 1999/74/CE, che prevedono regole sulla superficie, sulla densità degli esemplari e che tengano conto di un’adeguata tutela del benessere delle galline.

La graduale evoluzione verso sistemi di allevamento alternativi alle gabbie

Negli ultimi anni, i cittadini europei hanno manifestato una crescente sensibilità verso il benessere degli animali allevati: l’ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) End the Cage Age5https://europa.eu/citizens-initiative/initiatives/details/2018/000004/end-cage-age_en ha raccolto oltre 1 milione e 400 mila firme certificate in tutta Europa per vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti. La Commissione europea ha accolto le istanze dell’ICE il 30 giugno 2021, impegnandosi pubblicamente a presentare entro il 2023 una proposta legislativa per eliminarle gradualmente e infine vietarne l’uso.
La necessità di provvedere a una regolamentazione che garantisca una maggiore tutela del loro benessere ha condotto l’EFSA (European Food Safety Authority), l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, alla pubblicazione di due pareri scientifici6https://www.efsa.europa.eu/en/news/efsa-alternatives-cages-recommended-improve-broiler-and-hen-welfare riguardanti le condizioni delle galline ovaiole e dei broiler (polli da carne) all’interno degli allevamenti7https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/action/downloadSupplement?doi=10.2903%2Fj.efsa.2023.7789&file=efs27789-sup-0001-PLS.pdf, https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/action/downloadSupplement?doi=10.2903%2Fj.efsa.2023.7788&file=efs27788-sup-0001-PLS.pdf. L’EFSA raccomanda di evitare l’uso di gabbie e il perpetrarsi di pratiche quali la mutilazione (debeccaggio, taglio di una parte del becco nei pulcini, e amputazione di cresta e speroni) e la restrizione alimentare. Per migliorare il benessere degli animali, è necessario: ridurre la densità di allevamento, permettendo agli uccelli di eseguire i comportamenti tipici della loro specie, e impiegare lettiere friabili e arricchimenti, offrendo oggetti che supportino il comfort, il rafforzamento e il comportamento esplorativo; utilizzare verande coperte per permettere agli uccelli di esplorare, razzolare e fare bagni di sabbia; usare piattaforme sopraelevate che consentano di riposare e di fuggire l’uno dall’altro. Per di più, è opportuno dotare le strutture di dark brooder, cioè aree funzionali che forniscono un ambiente caldo, buio e protetto ai pulcini, migliorandone il riposo e riducendone la paura. I due pareri sono stati richiesti dalla Commissione nel quadro della sua strategia Farm to Fork8https://food.ec.europa.eu/system/files/2020-05/f2f_action-plan_2020_strategy-info_en.pdf, il piano della Commissione per la transizione verso un sistema alimentare sano, equo e sostenibile, nell’ambito dell’European Green Deal9https://www.consilium.europa.eu/it/policies/green-deal/, un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

In alcuni Stati la transizione a sistemi di allevamento fuori gabbia è già una realtà

Se a livello europeo siamo ancora in attesa della proposta legislativa della Commissione10Sulla necessità di una revisione della disciplina europea a tutela degli animali utilizzati a fini alimentari: https://ali.ong/rivista/diritto/revisione-normativa-europea-animali-fini-alimentari/, alcuni Stati hanno già provveduto a vietare l’uso delle gabbie sul proprio territorio.
In Lussemburgo, le gabbie per galline ovaiole sono vietate con legge dal 2015.
In Austria11Tierschutzgesetz [Animal Welfare Law], BGBl. I Nr. 118/2004 as amended by BGBl. I Nr. 80/2010, Article 18(3). The law bans any more cages from being built after 2005 and then allows only 15 years more for existing ones to continue (ie banning from 2020). https://www.ris.bka.gv.at/GeltendeFassung. wxe?Abfrage=Bundesnormen&Gesetzesnummer=20003541, le gabbie convenzionali sono state eliminate già dalla fine del 2008, in anticipo di 3 anni rispetto alla scadenza prevista dalla Direttiva 1999/74/CE, con una decisione presa su accordo di tutti i partiti, per rispondere a una crescente domanda dei consumatori di sistemi di produzione maggiormente animal friendly. Per di più, il legislatore austriaco ha provveduto all’eliminazione di qualsiasi tipo di gabbia a partire dal 1 gennaio 2020: la produzione e la messa in servizio è stata proibita dal 1 gennaio 2005 e l’uso di quelle costruite prima della suddetta data è stata permessa fino al termine del quindicesimo anno dall’inizio delle operazioni. È stato anche istituito, a seguito di un’iniziativa dei produttori, un sistema di tracciabilità privato, in grado di individuare l’allevamento di provenienza del singolo uovo, che è stato poi certificato a livello federale.

In altri Stati lo sarà molto presto

Vi sono anche Stati in cui il divieto sarà presto in vigore, come in Germania, dove con legge federale del 2015 è stato sancito il divieto di nuovi allevamenti e dismissione/conversione delle strutture già esistenti per la fine del 2025, con la possibile proroga fino a un massimo di tre anni in casi eccezionali di difficoltà12https://www.gesetze-im-internet.de/tierschnutztv/__45.html; tuttavia, la spinta ad abbandonare le gabbie come metodo di allevamento era già forte, in quanto si è passati dal 10% nel 2015 a meno del 6% nel 2020, per poi arrivare a una sostituzione delle gabbie convenzionali con quelle arricchite prima della scadenza prevista dalla Direttiva 74/1999. Con il divieto delle gabbie di colonia, la Germania sarà cage-free per quanto concerne l’allevamento di galline ovaiole nel 2029.
In Repubblica Ceca13https://animalequality.it/blog/la-repubblica-ceca-vieta-le-gabbie-per-le-galline-ora-tutta-leuropa-segua-lesempio/#:~:text=Il%20Parlamento%20della%20Repubblica%20Ceca,allevate%20in%20gabbia%20ogni%20anno., la questione del benessere delle galline ovaiole allevate in gabbia entra per la prima volta nel dibattito pubblico solo nel 201814https://www.legifrance.gouv.fr/loda/id/JORFTEXT000037547946. L’associazione OBRAZ – Obránci zvířat, zs – ottiene l’attenzione dei media sulla questione dando avvio a una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, che nel 2020 ha portato il 78% della popolazione a dichiarare di essere a favore di un divieto dell’uso delle gabbie nell’allevamento delle galline ovaiole. Questa campagna di sensibilizzazione e di pressione sulle istituzioni ha condotto all’adozione di una legge che prevede il divieto assoluto di utilizzo delle gabbie come sistema di allevamento a partire dal 2027.
In Francia, la legge EGAlim dell’ottobre del 2018 ha sancito il divieto di costruire nuove strutture per le galline ovaiole e di rinnovare quelle esistenti, in modo da incoraggiare gli allevatori a una transizione verso metodi di allevamento alternativi. Il Ministro dell’Agricoltura francese, Stéphane Travert, mantenendo fede alla promessa effettuata da Macron in campagna elettorale, ha annunciato il divieto di vendita delle uova provenienti da galline allevate in gabbia per il 202215Leggi: https://guidominciotti.blog.ilsole24ore.com/2018/02/20/la-francia-vieta-le-gabbie-per-le-galline-ovaiole-dal-2022-solo-uova-fresche-deposte-allaperto/.
In Danimarca, l’accordo con i produttori ha portato all’abolizione dell’uso delle gabbie a partire dal 2023, con un periodo di transizione di 12 anni per le ultime 7 aziende che ancora ne prevedevano l’uso. Il processo sarà, quindi, completo entro il 2035.
La Slovacchia ha visto la firma nel 2020 di un memorandum di intesa tra l’associazione dei produttori e il Ministero dell’Agricoltura che prevede la dismissione delle gabbie entro il 2030, con un supporto pubblico per incentivare la transizione.

E in Italia? Quale futuro si prospetta?

In Italia, nel corso dell’ultimo decennio, si è registrata una costante diminuzione del numero delle galline ovaiole allevate in gabbia, evidenziando un crollo verticale negli ultimi 5 anni16Leggi: https://ali.ong/aggiornamenti/galline-ovaiole-benessere-europa-no-animal-left-behind/: a fine 2018 erano presenti 639 allevamenti con gabbie, che ospitavano 21,2 milioni di galline, mentre con sistemi alternativi erano 1662 allevamenti con 19,5 milioni di galline, per poi arrivare, l’anno successivo, al superamento degli esemplari allevati in gabbia (circa 18,5 milioni) da parte di quelli allevati con metodi alternativi (circa 23 milioni). Il numero minimo di galline ancora in gabbia è stato raggiunto nel 2021 con meno di 15 milioni di esemplari17Leggi: https://www.vetinfo.it/j6_statistiche/#/report-pbi/41, ovvero il 35,62% del totale, in netto calo rispetto al 62% registrato solo 5 anni prima. L’introduzione dell’etichettatura obbligatoria delle uova, con chiara indicazione del metodo di allevamento adottato nella fase di produzione, ha avuto un ruolo fondamentale in questo fenomeno, permettendo ai consumatori di effettuare scelte consapevoli ed evidenziando come quelli italiani stiano indirizzando le loro preferenze verso le uova provenienti da galline allevate a terra. Nonostante un aumento del numero di galline in gabbia e una conseguente diminuzione di quelle allevate con metodi alternativi, nel corso del 2022, a causa dell’epidemia di influenza aviaria che ha colpito l’Italia18Leggi: https://www.izsvenezie.it/temi/malattie-patogeni/influenza-aviaria/situazione-epidemiologica-hpai/ — i sistemi alternativi sono maggiormente colpiti dalle epidemie —, si registra comunque un’ulteriore riduzione del numero di allevamenti con gabbie (-77 allevamenti rispetto al 2021): è possibile dedurre che il mercato italiano è ormai pronto a liberarsi dalle gabbie ed è, quindi, opportuno che le forze politiche prendano in considerazione questi dati per istituire una rete di supporto che agevoli i produttori a ultimare la transizione verso un’Italia in cui le galline ovaiole vivano per sempre in sistemi di allevamento cage-free.

Note

  • 1
    Direttiva 1999/74/CE del Consiglio: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:01999L0074-20191214&from=LV
  • 2
    Maggiori informazioni tecniche: art. 5 Direttiva 1999/74/CE
  • 3
    Maggiori informazioni tecniche: art. 6 Direttiva 1999/74/CE
  • 4
    Maggiori informazioni tecniche: art. 4 Direttiva 1999/74/CE
  • 5
    https://europa.eu/citizens-initiative/initiatives/details/2018/000004/end-cage-age_en
  • 6
    https://www.efsa.europa.eu/en/news/efsa-alternatives-cages-recommended-improve-broiler-and-hen-welfare
  • 7
    https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/action/downloadSupplement?doi=10.2903%2Fj.efsa.2023.7789&file=efs27789-sup-0001-PLS.pdf, https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/action/downloadSupplement?doi=10.2903%2Fj.efsa.2023.7788&file=efs27788-sup-0001-PLS.pdf
  • 8
    https://food.ec.europa.eu/system/files/2020-05/f2f_action-plan_2020_strategy-info_en.pdf
  • 9
    https://www.consilium.europa.eu/it/policies/green-deal/
  • 10
    Sulla necessità di una revisione della disciplina europea a tutela degli animali utilizzati a fini alimentari: https://ali.ong/rivista/diritto/revisione-normativa-europea-animali-fini-alimentari/
  • 11
    Tierschutzgesetz [Animal Welfare Law], BGBl. I Nr. 118/2004 as amended by BGBl. I Nr. 80/2010, Article 18(3). The law bans any more cages from being built after 2005 and then allows only 15 years more for existing ones to continue (ie banning from 2020). https://www.ris.bka.gv.at/GeltendeFassung. wxe?Abfrage=Bundesnormen&Gesetzesnummer=20003541
  • 12
    https://www.gesetze-im-internet.de/tierschnutztv/__45.html
  • 13
    https://animalequality.it/blog/la-repubblica-ceca-vieta-le-gabbie-per-le-galline-ora-tutta-leuropa-segua-lesempio/#:~:text=Il%20Parlamento%20della%20Repubblica%20Ceca,allevate%20in%20gabbia%20ogni%20anno.
  • 14
    https://www.legifrance.gouv.fr/loda/id/JORFTEXT000037547946
  • 15
    Leggi: https://guidominciotti.blog.ilsole24ore.com/2018/02/20/la-francia-vieta-le-gabbie-per-le-galline-ovaiole-dal-2022-solo-uova-fresche-deposte-allaperto/
  • 16
    Leggi: https://ali.ong/aggiornamenti/galline-ovaiole-benessere-europa-no-animal-left-behind/
  • 17
    Leggi: https://www.vetinfo.it/j6_statistiche/#/report-pbi/41
  • 18
    Leggi: https://www.izsvenezie.it/temi/malattie-patogeni/influenza-aviaria/situazione-epidemiologica-hpai/

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