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Olimpiadi e uso degli animali

Le gare equestri non smettono di suscitare polemiche nel corso delle Olimpiadi: che sia arrivato il momento di ripensare questa pratica?
Sofia Santarsiero

Sofia Santarsiero

Laureata nell'anno 2022 presso la Middlesex University di Londra in Criminology with Psycology. A breve inizierà il master in Diplomacy and international Law. Si pone l'obiettivo di poter contribuire alla difesa degli animali a livello internazionale.

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Il mondo olimpionico è stato spesso oggetto di scandali di vario tipo tra cui quelli riguardanti l’uso degli animali e anche quest’anno è sorta una situazione controversa.

Nel corso delle Olimpiadi di Parigi 2024, infatti, il settore equestre è stato sconvolto dal ritiro di Charlotte Dujardin e dalla sua sospensione provvisoria a seguito della diffusione di riprese raffiguranti la stessa mentre frustava “eccessivamente” un cavallo (Falkingham, 2024).

Utilizzo animale ed equino nello sport

Il coinvolgimento degli animali, in particolare degli equini, risale a tempi lontani. La prima documentazione di tale evento è datata a circa 800 a.c. e fa riferimento alle corse con le bighe, mentre nei secoli a seguire gli antichi romani hanno gareggiato cavalcando in arene adibite allo scopo.

Quando si parla di animali adoperati nello sport, diventa necessario affrontare il tema del benessere animale, comprendendone il significato. Esistono diverse definizioni del termine, ma si può stabilire che le diverse interpretazioni concordino su tre fattori: le emozioni di un animale, la salute ovvero la capacità di funzionare da un punto di vista biologico e la capacità di un animale di mettere in atto una serie di comportamenti naturali.

Nel Regno Unito, ciascuna delle quattro nazioni ha integrato, nel corpo delle proprie legislazioni e in tema di benessere animale, il concetto delle “cinque libertà”. Tale assunto specifica che i bisogni di un animale ricomprendono: un ambiente adatto, una dieta appropriata, il poter mettere in atto comportamenti normali, la necessità di essere collocato con o lontano da altri animali e il bisogno di essere protetto dal dolore, dalla sofferenza, dalle ferite e dalle malattie (Holmes & Brown 2022).

Quando si tratta di benessere animale nello sport, occorre affrontare il tema dell’abuso animale. Quest’ultimo viene descritto come qualsiasi azione che partecipi all’inflizione di dolore o alla morte di un animale o che altrimenti metta a repentaglio il suo benessere da un punto di sia vista fisico che psicologico-emozionale (Monterrubio et al., 2023).

Talvolta, l’utilizzo degli animali in ambito sportivo comporta l’uccisione dei sottoperforma. A tal proposito, un consistente resoconto investigativo condotto da un emittente australiano ha ravvisato che tre centinaia di cavalli sono stati abbattuti nell’anno 2019 in soli 22 giorni. Altre tipologie di eventi scandalosi si sono verificati nell’ambito delle corse dei levrieri e dei cavalli; spesso tali scandali coinvolgevano l’utilizzo di fruste o l’arrecare danni fatali agli animali (Meier et al., 2023). Di fronte a tale abuso e sofferenza, al fine di prevenire questi fenomeni, sono stati istituiti a livello internazionale e nazionale alcuni enti dedicati. Tra questi, la Federazione Equestre Internazionale (FEI), in collaborazione con l’ente caritativo World Horse Welfare, la quale dichiara che il benessere dei cavalli è sempre stato e sempre sarà al centro di ciascun aspetto delle opere della federazione in quanto corpo governativo internazionale adibito allo sport equestre (Monterrubio et al., 2023).

A livello nazionale, nel Regno Unito, il codice di condotta del British Equestrian determina che l’utilizzo della frusta non deve essere male adoperato o applicato eccessivamente, al contempo dichiara che non vi è nessuna tolleranza verso l’abuso animale mediante di strumenti ausili equestri, naturali o artificiali. Nonostante i numerosi tentativi da parte di gruppi per i diritti degli animali e enti governativi per limitare l’uso della frusta, questa pratica rimane in vigore. Al tempo attuale, i cavalli vengono comunque considerati da alcune persone come oggetto e mezzo per il conseguimento di esperienze umane di svago e intrattenimento (Monterrubio et al., 2023).

Olimpiadi e maltrattamento equino

Negli scorsi Giochi Olimpici di Parigi 2024 e di quelli invernali di Tokyo 2022, si sono presentati molteplici casi di abuso e maltrattamento nei confronti degli animali. Durante le Olimpiadi di Tokyo 2022, il più clamoroso evento di questo tipo ha trovato come attori la competitrice della squadra tedesca Annika Schleu e la coach Kim Raisner. Saint Boy, il cavallo assegnato a Schleu durante l’evento sportivo di pentathlon, ha iniziato a impennarsi e a rifiutarsi di seguire gli ordini, di conseguenza Schleu e Raisner hanno risposto colpendolo e prendendolo a pugni.

L’Unione Internazionale di Pentathlon Moderna (IUPM) e il Comitato Olimpico Tedesco (DOSB) hanno attuato la squalifica della coach Raisner da qualsiasi competizione futura a Tokyo, mentre l’Associazione Tedesca per il benessere animale ha proceduto per vie penali contro entrambi Schleu e Raisner con l’accusa di atti di crudeltà verso gli animali. Infine, l’organizzazione per il benessere animale IG Wild, basata in Svizzera, ha denunciato il Comitato Internazionale Olimpico (IOC) e la Federazione Equestre Mondiale; tutte queste azioni legali non sono giunte a nessun esito (Meier et al., 2023).

In aggiunta, durante gli stessi giochi olimpici, un cavallo svizzero è stato sottoposto all’eutanasia a seguito di ferite riportate durante l’esibizione di cross-country ed un cavallo irlandese ha continuato a gareggiare nell’evento di salto nonostante stesse sanguinando dalle narici (Falkingham, 2024). Per quanto riguarda i Giochi Olimpici 2024, il maggiore scandalo è stato quello di Dujardin, le cui riprese presso il suo maneggio privato sono state descritte dalla FEI come costituenti un comportamento che è in contraddizione con i principi del benessere equino. Attivisti e associazioni caritatevoli come la PETA hanno richiesto al IOC, già in corrispondenza degli eventi di Tokyo 2022, la rimozione di ogni evento che coinvolga i cavalli dalle olimpiadi.

Futuro degli sport equestri alle Olimpiadi

Concludendo, si può notare come gli sport che coinvolgono gli animali alle Olimpiadi, in questo caso i cavalli, nascondono una serie di svantaggi per gli animali stessi; svantaggi sottoposti all’attenzione di un pubblico mondiale grazie alla diffusione dei media. La pubblicità negativa di certi sport e la maniera in cui vengono visti dagli spettatori porta il pubblico e non solo, a domandarsi se ne valga la pena di continuare a finanziare quei determinati sport e se questi debbano mantenere un sostanziale livello di
status come quello olimpionico (Meier et al., 2023).

Per concludere con dei buoni propositi e iniziative, la Federazione si è ripromessa di garantire che il pentathlon dei Giochi Olimpici di Los Angeles 2028 non includa l’utilizzo di cavalli (Mather, 2021).

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