Abbiamo già trattato di cani e gatti brachicefali e compreso che la loro selezione è oggi completamente incentrata alla soddisfazione del piacere estetico.
La neotenia e la relazione con l’uomo: perché scegliamo un brachicefalo?
Secondo l’American Kennel Club i cani brachicefali sono tra i più popolari al mondo: i Bulldog inglese e francese compaiono addirittura tra le prime 10 razze più desiderate. Una delle spiegazioni sta nell’attrazione che gli uomini provano verso questi tratti definiti“neotenici”. Occhi grandi, tondi e frontali, testa grossa, muso rotondo, guance paffute, corpo tozzo, andatura goffa, pelle morbida e arricciata, sono caratteristiche tipiche dei cuccioli e risveglierebbero nell’uomo attitudine alla cura e sentimenti di tenerezza: questo spiegherebbe quindi l’attrazione particolare rivolta a queste tipologie di cani (e gatti).
Razze diverse, un problema in comune
La selezione sempre più spinta in questa direzione ha però favorito lo sviluppo di una serie di problemi, a volte molto seri: la respirazione in questi cani è spesso faticosa e rumorosa, le alte temperature sono sempre insopportabili e li espongono ad un rischio maggiore di colpi di calore e di ipertermia.
Per questa ragione non andrebbero mai lasciati a lungo in ambienti troppo umidi o troppo caldi. Inoltre, il loro apparato gastroenterico è particolarmente delicato e sono più soggetti a gastriti e infiammazioni intestinali. Anche gli occhi necessitano di un’attenzione particolare, così come la loro pelle. Per tutte questa ragioni, nella loro quotidianità, occorre prestare molta attenzione al bilanciamento tra la necessità di soddisfare i loro bisogni etologici e proteggere la loro salute.
Attività e salute: come si conciliano?
I brachicefali sono prima di tutto cani: sembra un’ovvietà, ma è bene ricordare che anche queste razze hanno bisogno di soddisfare le loro inclinazioni, manifestare i loro gusti e coltivare i loro talenti.
La prima raccomandazione è scegliere il cane in base alle nostre aspettative e al nostro stile di vita: se siamo persone particolarmente attive, con molti interessi e amiamo l’idea di coinvolgere il cane nella nostra quotidianità, portandolo con noi in ogni occasione e condividendo con lui ogni momento, probabilmente un brachicefalo non è la scelta più adatta.
Un bouldogue francese potrebbe essere un’ottima compagnia per un aperitivo con gli amici, ma non se per farlo dobbiamo raggiungere a piedi un rifugio in quota. L’esercizio fisico fa bene, diminuisce il rischio di sovrappeso e migliora il sistema cardiovascolare: anche un cane brachicefalo può affrontarlo con piacere, ma deve essere adeguato e misurato alle sue possibilità.
Una gita in campagna in primavera è utile e rilassante, mentre la stessa gita proposta in piena estate può diventare impegnativa e pericolosa.
Nella nostra passeggiata insieme, dunque, cerchiamo di rispettare i ritmi del cane; lungo il percorso, possiamo anche alternare brevi sessioni di mobility e qualche gioco di fiuto: un’attività olfattiva per un brachicefalo è infatti soddisfacente e appagante, ma dobbiamo ricordare che potrebbe essere più faticosa, che andrà modulata con molte pause e che se verranno utilizzati bocconcini e premietti, questi dovranno essere in linea con le sue abitudini alimentari.
A proposito di fiuto, non dobbiamo dimenticare che i cani brachicefali hanno un olfatto leggermente meno sviluppato degli altri cani a causa della loro anatomia: non puntiamo quindi alla perfezione, ma ricordiamoci di divertirci insieme!
Se abbiamo voglia di insegnare qualche segnale, possiamo farlo cercando di allenare prima di tutto le abilità cognitive: un educatore potrà aiutarci nella scelta delle tecniche più adatte nel rispetto dei bisogni del nostro cane. Se poi abbiamo un cane che non disdegna l’acqua, questa può diventare un buon alleato per contrastare la calura estiva: attraversare un ruscello o bagnare le zampe in una pozza d’acqua è un buon modo per abbassare la temperatura e giocare insieme.
Se invece ci venisse voglia di affrontare una piscina o un bagno in mare, affidiamoci a un professionista esperto in attività in acqua e consultiamo prima di tutto il veterinario: vietato il fai da te.
La comunicazione con gli altri cani
Una delle caratteristiche ricorrenti nei brachicefali è la difficoltà nel comunicare con gli altri cani: capita infatti che nascano dei fraintendimenti proprio dovuti alla particolare conformazione del muso.
L’espressione, le rughe, il rantolio che li caratterizzano possono essere letti come minacciosi dagli altri cani: il nostro cane, brachicefalo, potrebbe quindi essere colto di sorpresa dalla risposta difensiva ricevuta durante un’interazione a suo avviso ludica e amichevole.
Accompagniamo quindi i nostri cuccioli, brachicefali e non, durante il percorso di socializzazione ricordandoci che anche l’incontro con razze diverse è un momento di arricchimento e di apprendimento importante.
E i gatti?
A differenza dei cani brachicefali, nei quali i problemi respiratori sono al primo posto, nei gatti di questo tipo il problema maggiore riguarda gli occhi e sono quindi più soggetti alle infezioni oculari.
La vista per un gatto è un senso importante, e un disturbo legato a questa sfera può metterlo in difficoltà e renderlo più insicuro o irritabile.
Tuttavia, anche il gatto brachicefalo può presentare problematiche di natura respiratoria, accompagnata a respirazione rumorosa e difficile, difficoltà nei movimenti e dermatiti.
La difficoltà a svolgere attività fisica porta questi gatti ad una maggiore sedentarietà, con il rischio di sovrappeso. Quello che allora possiamo fare per migliorare il loro benessere è proporre attività fisiche brevi, ma frequenti, attraverso piccoli giochi di predazione da svolgere in casa e che prevedano la possibilità di nascondersi, saltare, scendere da qualche mobile, e quindi soddisfare il piacere di mimetizzarsi, muoversi e predare. Infine, ma non meno importanti, i giochi di attivazione mentale sono molto utili per mantenere la flessibilità cognitiva e stimolare la loro capacità solutiva.