È quindi vero che non sempre dopo l’abbaio seguono il morso e l’aggressione, ma è anche vero che il cane, sentendosi minacciato, può abbaiare per allontanare il motivo del suo fastidio.Si può parlare in questo caso di difesa di un territorio, del branco, della propria famiglia oppure di autodifesa, ed è proprio in questi casi che, se la minaccia non cessa, può giungere all’aggressione fisica vera e propria.
L’abbaio diventa perciò, in questo contesto, un segnale di allerta ed intimidazione e possiamo infatti riconoscere l’aggressione incombente se intervallato dal ringhio, tipicamente utilizzato dal cane per aumentare le distanze fra gli individui o qualunque genere di minaccia.
I motivi per cui un cane può mostrarsi aggressivo nei nostri confronti o nei confronti di un conspecifico possono essere di varia natura.
Esistono inoltre diversi tipi di aggressività, così come diverse sono le cause che possono provocarla.
In generale, ciò che dobbiamo ricordare è che, i comportamenti aggressivi fanno parte del normale etogramma di specie del cane e svolgono un’importante funzione adattativa. In natura, così come in generale all’interno del branco (ricordiamo che si può parlare di un branco a tutti gli effetti anche quando si fa riferimento ad un gruppo di cani conviventi), comportamenti aggressivi svolti nel modo appropriato, permettono di avvantaggiare chi li mette in atto a discapito di chi li subisce, per esempio guadagnando una risorsa ambita (pensiamo, ad esempio, ai cani che “litigano” per la cuccia migliore).
In qualsiasi caso, prima dell’ aggressione, il cane emette dei segnali quali l’abbaio e il ringhio appositamente per comunicare le sue intenzioni ed evitare lo scontro vero e proprio.
Per concludere, forse il detto che meglio si addice alla situazione non è altro che “uomo avvisato, mezzo salvato”.