In India gli elefanti sono animali dal forte simbolismo religioso: si pensi a Ganesh, una delle divinità più venerate e rappresentata come un enorme pachiderma dotato di quattro braccia. Per questo, durante le cerimonie religiose, questi meravigliosi animali sono sfruttati per varie attività di culto e rituali.
Secondo l’associazione PETA, molti dei 2.700 elefanti tenuti in cattività in India soffrono di un grave stress fisico e psicologico.
Secondo l’associazione, questi animali vivono in ambienti innaturali e vengono addestrati, con metodi crudeli e punizioni, al fine di sfilare caricati da addobbi e selle, tra migliaia di persone e musica assordante.
Le indagini hanno portato alla luce il fatto che innumerevoli elefanti vivano ore ed ore incatenati, spesso senza acqua, cibo e cure, con il solo scopo di essere esibiti. Molti esemplari, verrebbero catturati inoltre dal proprio stato di libertà.
Tale stress può portare gli animali ad attivare comportamenti pericolosi anche per le persone. Come spiega la rappresentante PETA per l’India, Sreekutty Rajeev: “in soli 15 anni sono state 526 le persone uccise dagli elefanti nello stato di Kerala durante le cerimonie religiose”.
Tuttavia c’è una speranza. Si è aperta, infatti, la possibilità di sostituire gli elefanti con dei loro simili ma robotizzati.
Il tempio Irinjadappilly Sree Krishna a Thrissur, nello stato di Kerala, ha deciso di utilizzare elefanti meccanici realizzati in fibra di vetro, resina e gomma montati su una struttura metallica con ruote. Questi “elefanti” possono muovere la testa, sbattere le palpebre, agitare la coda e spruzzare acqua dalla proboscide. L’iniziativa è sostenuta da People for Ethical Treatment of Animals (PETA) e dall’organizzazione Voice for Asian Elephants Society che hanno contribuito economicamente alla realizzazione di questi elefanti-robot.
PETA India ha posto un’unica condizione: i templi dovranno trasferire i loro elefanti in santuari approvati.
Gli elefanti meccanici permettono di mantenere le tradizioni e professare il proprio culto rispettando anche gli animali e il loro benessere.
Ad oggi, altri 5 templi hanno adottato questi modelli meccanici.
Al tal proposito, il sacerdote, Rajkumar Namboothiri, ha espresso entusiasmo per questa soluzione e spera in un utilizzo maggiore di questi modelli: “spero che anche altri templi pensino di sostituire gli elefanti veri con elefanti robotici per i loro rituali”.
Mostra entusiasmo anche uno dei tre creatori di questi modelli, Prasanth Prakasan, il quale afferma: “siamo felici che ciò che stiamo facendo contribuisca a salvare gli animali”.
Un piccolo passo che può, però, avviare una rivoluzione per segnare la fine dello sfruttamento di questi e di altri animali in occasione delle manifestazioni religiose e/o folkloristiche.
Come esseri umani abbiamo, dunque, la capacità di innovare e creare soluzioni tecnologiche per ridurre la sofferenza e lo sfruttamento. La tecnologia sarà davvero un vantaggio solo quando andrà a beneficio di tutti, compresi gli animali.