La Francia si prepara a emanare uno storico provvedimento col quale vieterà la triturazione dei pulcini maschi da parte degli allevamenti di galline ovaiole.
A comunicarlo è stato l’attuale ministro all’Agricoltura Julien Denormandie, deciso a dar concreto seguito alle promesse del predecessore Didier Guillaume.
Il problema
Nella filiera ovaiola i pulcini maschi sono considerati privi di rilevanza, sia per la biologica impossibilità a convertirsi in futuri produttori di uova, sia per via della crescita lenta che li rende poco desiderabili per la produzione di carne.
Ciò comporta che, immediatamente dopo la schiusa, vengano uccisi circa 50 milioni di pulcini all’anno nel solo paese transalpino.
Il decreto attuativo tanto atteso dovrebbe porre fine a questa strage legalizzata a partire, secondo le parole del ministro, dal primo gennaio 2022.
La soluzione
Per debellare questa macabra consuetudine si ricorrerà alla spettrofotometria. Si tratta di una tecnica di recente scoperta che consente di individuare il sesso del pulcino già durante la fase dell’incubazione, a seconda del colore delle prime piume degli embrioni maschi.
In questo modo si potranno distruggere le uova indesiderate, che celano i futuri maschi, senza attenderne la schiusa.
Tendenza
La Francia sarà il secondo paese europeo dopo la Germania a vietare la triturazione. Anche la Svizzera ha già proibito lo sminuzzamento, ma consente ancora che i pulcini siano uccisi per gasazione.
Costi
Le conseguenze per i consumatori saranno minime. Si stima che il prezzo di ogni confezione di uova aumenterà di circa 1 centesimo. Significativamente più cospicuo, invece, il costo che dovrà sopportare lo Stato, pronto a stanziare 10 milioni di euro per aiutare gli agricoltori ad acquistare le attrezzature necessarie.
Un sacrificio, tuttavia, non più procrastinabile.