È stato approvato oggi, in quarta e ultima lettura, il disegno di legge costituzionale che modifica la nostra Costituzione, con l’inclusione tra i suoi principi fondamentali della tutela di animali e ambiente!
Si tratta della conclusione di un lungo percorso di revisione, che ha preso avvio lo scorso marzo, quando la Commissione Affari Costituzionali del Senato, chiamata ad esaminare una serie di disegni di legge di modifica della Costituzione per l’inserimento di una tutela esplicita per ambiente e animali, ha approvato la proposta di adozione del testo base presentato dalla relatrice Maiorino (M5S) e frutto di un compromesso tra le varie forze politiche di maggioranza.
Il voto definitivo di oggi sancisce la modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione. In particolare, al testo attuale dell’articolo 9 andrà ad aggiungersi un ultimo comma, risultando nella formulazione seguente:
Formulazione previgente | Nuova formulazione |
1. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. 2. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. | 1. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. 2. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione 3. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali. |
Un passaggio epocale
La prima proposta di modifica dell’art. 9 risale addirittura al lontano 1998. Questa richiesta è stata poi ripresentata senza successo in tutte le successive legislature, con diverse formulazioni. Nel corso dell’attuale legislatura erano state presentate diverse proposte di modifica, alcune delle quali non contemplavano l’inserimento degli animali insieme all’ambiente.
Ringraziamo in particolare l’on.le Perilli (M5S), autore della proposta di modifica dell’art. 9 più favorevole agli animali, per lo straordinario impegno profuso nel raggiungimento di un punto di incontro tra le diverse forze politiche, che ha consentito il raggiungimento di questo traguardo di civiltà giuridica.
L’obiettivo centrato oggi dell’inserimento della tutela degli animali all’interno dei principi fondamentali della Costituzione comporta la necessità per il legislatore nazionale di individuare le modalità attraverso le quali attuare il principio costituzionale della protezione animale. Lo chiarisce efficacemente la riserva di legge operata dall’ultimo inciso del comma così aggiunto.
Si tratta di una revisione che si pone in perfetta linea con le crescenti richieste della società moderna, che hanno visto la considerazione della necessità di tutelare gli animali in diversi testi di rango costituzionale, nonché all’interno del diritto primario dell’Unione europea, la quale riconosce all’articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea come:
«Nella formulazione e nell’attuazione delle politiche dell’Unione nei settori dell’agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e sviluppo tecnologico e dello spazio, l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando nel contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri per quanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale».
I prossimi passaggi formali
L’iter di revisione della Carta costituzionale è caratterizzato da un approccio altamente garantista, che richiede che i disegni di legge ottengano una doppia approvazione da parte di entrambi i rami del Parlamento, a distanza di tre mesi tra il primo il secondo passaggio. Il testo era stato infatti approvato in prima deliberazione il 9 giugno 2021 dal Senato e il 2 ottobre 2021 dalla Camera.
Il disposto dell’articolo 138 della Costituzione prevede inoltre che le leggi costituzionali possano essere sottoposte a referendum, qualora la seconda approvazione da parte di ambedue le Camere, non sia avvenuta con maggioranza di ⅔ dei componenti.
Fortunatamente, sia oggi, sia in occasione della seconda deliberazione del Senato del 3 novembre 2021, il testo è stato approvato con maggioranza superiore ai due terzi, pertanto la legge sarà promulgata dal Capo dello Stato ed entrerà in vigore immediatamente dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Non ci fermeremo qui!
Si tratta della prima volta dall’entrata in vigore della Costituzione nel 1948 che viene modificato uno dei primi dodici articoli, che definiscono i Principi fondamentali della Carta. Una data quindi storica, nella quale viene centrato un obiettivo perseguito da diversi decenni: l’inserimento di una esplicita tutela di ambiente a animali nel tessuto costituzionale, che sino ad oggi menzionava soltanto il paesaggio.
Nel mese di febbraio 2021 ALI, insieme alle principali associazioni che in italia sono attive per la tutela dei diritti animali, aveva inviato una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro per la transizione ecologica Cingolani e alla presidenza e ai capigruppo della prima commissione Affari Costituzionali del Senato, sottolineando l’auspicio di vedere tutelati gli animali nella nostra Carta costituzionale in qualità di “esseri senzienti”.
Tra i disegni di legge originariamente analizzati dalla Commissione solo due operavano un’esplicita considerazione degli animali, e di questi solo il disegno di legge proposto dalla Senatrice Loredana Depetris (LEU) prevedeva un riferimento alla qualità degli stessi come “esseri senzienti”.
Il testo ad oggi approvato è dunque frutto di un percorso di compromesso, che sebbene non soddisfi il nostro iniziale auspicio, si concretizza come un importante avanzamento della tutela legale degli animali non umani.
Da parte nostra non ci fermeremo e continueremo a fare pressione sulle forze politiche affinché il nostro iniziale intento venga realizzato attraverso l’inserimento della tutela degli animali quali esseri senzienti all’interno del Codice Civile.
Se non l’hai ancora fatto, puoi sostenere la nostra richiesta firmando la petizione online.