Nel discorso sullo Stato dell’Unione, pronunciato il 13 settembre scorso dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, non vi è stato alcun cenno alla revisione della legislazione europea sul benessere animale la cui pubblicazione era prevista per la fine del 2023. La stasi in cui versano le decisioni a livello europeo, a causa delle prossime elezioni, potrebbe impantanare anche le modifiche sulla tutela degli animali allevati, cambiamenti richiesti con decisione e ora attesi da cittadine e cittadini europei. Questa è stata la spinta che ha portato a due interrogazioni parlamentari, depositate negli scorsi giorni.
Le interrogazioni parlamentari: la richiesta di aggiornamenti sullo stato della riforma
Come accennato, la Commissione europea ha promesso di pubblicare entro quest’anno una proposta di revisione della legislazione sul benessere degli animali. Quella in vigore attualmente è ormai datata e non aggiornata in base ai più recenti dati raccolti dalla ricerca scientifica e anche dalla stessa Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).
Negli scorsi giorni, alla Camera dei Deputati sono state depositate due interrogazioni parlamentari a firma, rispettivamente, dei deputati Isabella De Monte (IV) segretario della commissione Politiche dell’Unione europea, e Alessandro Caramiello, capogruppo M5S in commissione Agricoltura, insieme al vicepresidente della Camera Sergio Costa, i quali hanno chiesto al Governo, con urgenza, aggiornamenti sullo stato della riforma.
Le interrogazioni parlamentari sono uno strumento attraverso il quale i parlamentari possono esercitare un’attività di controllo e informazione sulle attività del Governo. Si tratta di atti ispettivi a indirizzo politico che permettono a ciascun deputato di rivolgere una domanda e riceve una risposta su una determinata questione. La domanda viene rivolta per iscritto al Governo o a singoli ministri, chiedendo chiarimenti circa le azioni che questi intendano intraprendere o abbiano intrapreso in relazione alla questione su cui si sollevi l’attenzione.
«In questa fase, in cui sembra essere tutto sospeso, queste interrogazioni rappresentano un’occasione importante per sollecitare le sedi europee e chiedere la pubblicazione della proposta», abbiamo commentato insieme ad Animal Equality, CIWF Italia, Essere Animali e LAV.
L’iter legislativo per la revisione sul benessere animale e le richieste di cittadine e cittadini europei
L’iter legislativo che dovrebbe portare alla revisione della normativa sul benessere animale in Europa è iniziato quest’anno ma, ad oggi, sembra che sia tutto fermo.
Milioni di persone, le stesse che hanno firmato le numerose iniziative dei cittadini europei (ICE) — tra cui End The Cage Age e Fur Free Europe — temono che le proprie richieste restino inascoltate. In particolare, per quanto riguarda End the Cage Age, la Commissione europea si era impegnata a presentare una proposta di legge per vietare l’uso di gabbie negli allevamenti a partire dal 2027. Riteniamo che sia necessario informare cittadine e cittadini sulle eventuali decisioni che riguardano le proposte e lo stesso Parlamento, che ha chiarito in diverse risoluzioni la priorità della revisione della legislazione sul benessere degli animali.
Che fine farà la revisione della legislazione europea sul benessere animale?
La presidente Ursula Von Der Leyen, nel discorso sullo Stato dell’Unione ha espresso il suo impegno personale a portare avanti il Green Deal, senza però menzionare in modo specifico la riforma promessa. «Eppure dovrebbe essere una priorità di questa Commissione, poiché il tema della maggiore tutela degli animali allevati è un elemento imprescindibile della strategia Farm to Fork, adottata dalla stessa Commissione il 20 maggio 2020 — evidenziamo insieme alle altre organizzazioni — Numerose forze politiche parlano di crisi climatica, Green Deal, sostenibilità e di One Health, quell’approccio basato sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente. Ma per raggiungere questi obiettivi bisogna agire con più coraggio e determinazione a livello politico rispetto a quanto si è fatto finora. Non possiamo permetterci di temporeggiare ulteriormente e ci auguriamo una tempestiva risposta all’interrogazione da parte del Governo».
Le istituzioni europee, inoltre, sono chiamate a tenere nella dovuta considerazione le richieste di cittadine e cittadini europei, oltre alla preoccupazione dei consumatori, sempre più attenti alla qualità dei prodotti e alle condizioni degli animali allevati.
Nelle prossime settimane la Commissione europea annuncerà il suo programma di lavoro per il 2024, in dialogo con il Consiglio e il Parlamento. «Faremo tutto il possibile per garantire che questo lavoro proceda come previsto e venga completato prima della fine del mandato attuale. — dichiariamo con le associazioni coinvolte — Questa legislatura sta per concludersi e chiediamo con urgenza che le scelte dei nostri rappresentanti rispecchino gli impegni presi e diano seguito alle richieste non più rimandabili».