SQNBA, entra in vigore il decreto del Ministero dell’agricoltura

Il decreto che disciplina il Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale è stato oggetto della procedura di notifica alla Commissione europea.

Pubblicato il 12/12/2022
Odairson Antonello / iStock

Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e il termine della procedura di notifica alla Commissione europea, è entrato in vigore il decreto del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (ex Ministero delle Politiche Agricole) che disciplina il Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale (SQNBA).

Cos’è il Sistema di Qualità Nazionale del Benessere Animale?

Il Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale (SQNBA) è un processo di certificazione ed etichettatura volontaria di prodotti di origine animale, i quali devono rispettare standard superiori ai requisiti di legge. Mediante organi di certificazione accreditati, le aziende ritenute idonee potranno così apporre sui loro prodotti un’etichetta in grado di informare il consumatore sulle condizioni di benessere degli animali nella rispettiva filiera.

Il SQNBA è stato progettato e gestito dai Ministeri delle Politiche Agricole e della Salute insieme con Accredia, l’ente unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano. Il sistema è stato istituito con l’articolo 224 bis nel Decreto Rilancio del luglio 2020.

Questa è un’iniziativa condotta per «[..] perseguire le finalità introdotte dalle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030, relativamente alle tematiche di benessere animale e alla sostenibilità ambientale, contribuendo anche alla protezione ed alla resilienza delle zone agricole e naturali», come ha dichiarato in un comunicato stampa il Ministero dell’Agricoltura, e risponde anche alle esigenze dei consumatori, sempre più preoccupati dei risvolti ambientali ed etici della attività produttive del proprio Paese.

Gli obiettivi raggiunti dalla campagna Bugie in etichetta

Animal Law Italia, in coalizione con altre associazioni che si occupano di difesa degli animali, aveva individuato nella prima versione del SQNBA delle criticità:

  • la mancanza di un sistema multilivello di certificazione, ossia di un numero adeguato di livelli per descrivere gli standard rispettati dal prodotto e permettere al cittadino-consumatore di orientarsi su una scala di qualità;
  • la mancata previsione di controlli annuali non annunciati;
  • la predisposizione di standard per gli allevamenti suinicoli senza la valutazione dell’apposito Comitato tecnico scientifico benessere animale, istituito dal decreto stesso.

Grazie all’intervento della coalizione Bugie in etichetta, è stata possibile la modifica del testo e l’introduzione di un’etichettatura trasparente a più livelli, come riporta il comma 1 dell’articolo 10 del Decreto 2 agosto 2022 – Disciplina del «Sistema di qualità nazionale per il benessere animale» pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, così come la definizione dei requisiti di certificazione relativi all’allevamento di tutte le specie animali d’interesse zootecnico da parte del Comitato tecnico scientifico.

Pubblicazione in Gazzetta ufficiale ed entrata in vigore

Il decreto che disciplina il Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale è entrato in vigore dopo la procedura di notifica alla Commissione europea, attivata a giugno dal Ministero dello Sviluppo Economico e conclusasi il 22 settembre 2022.

La procedura europea si è resa necessaria in quanto il decreto conteneva norme di regolamentazione tecnica e questo tipo di provvedimenti richiede una verifica, da parte della Commissione europea, della compatibilità con il buon funzionamento del mercato interno, senza impatti sulle attività commerciali internazionali. Il testo presentato era quello nella versione del 23 maggio 2022.

Alla luce della documentazione ricevuta, in cui erano assenti i requisiti di benessere animale superiori ai minimi di legge stabiliti successivamente dai decreti legislativi di adeguamento al Regolamento 2016/429 che sono entrati in vigore il 27 settembre 2022, la Commissione ha invitato le autorità italiane ad assicurare una legislazione nazionale contenente requisiti chiari in materia di benessere animale e a prevedere nella legislazione nazionale i metodi con i quali sarà verificato il conseguimento e il rispetto di livelli superiori del benessere animale. Inoltre ha dichiarato che il carattere volontario della certificazione non dovrà pregiudicare l’utilizzo in Italia di altri sistemi di qualità concernenti il benessere animale che siano stati definiti a livello legislativo da altri Stati membri. Ha chiesto, quindi, l’inserimento di una clausola di reciprocità unionale, per evitare difformità con le norme del mercato dell’Unione europea.

Infine la Commissione ha affermato che l’indicazione del luogo di origine dei prodotti di origine animale e di allevamento degli animali stessi certificati SQNBA dovranno attenersi alle norme europee, ossia al Regolamento 1760/ 2000, al Regolamento 1169/2011 e al Regolamento di esecuzione 1337/ 2013.

Animal Law Italia, insieme alle altre associazioni, verificherà che il SQNBA porti a reali cambiamenti positivi e non sia solo l’ennesima iniziativa per tranquillizzare i consumatori, senza che ci siano azioni concrete per un miglioramento delle condizioni degli animali negli allevamenti.

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