Oggi 27 dicembre 2018 scade il termine per l’emanazione da parte del Governo dei decreti attuativi necessari per rendere effettivo il “graduale superamento” dell’utilizzo degli animali selvatici nei circhi e spettacoli viaggianti, approvato dal Parlamento a novembre dello scorso anno, all’interno del nuovo “Codice dello Spettacolo”.
Una clausola — quella del “graduale superamento” — che fin dall’inizio era apparsa fin troppo vaga rispetto alla bozza iniziale, che prevedeva la “graduale eliminazione” dell’utilizzo di animali selvatici nei circhi, una pratica condannata nel 2015 dalla Federazione dei Veterinari Europei, in relazione alla quale negli ultimi anni sono stati portati alla luce numerosi illeciti.
Negli ultimi mesi era oramai chiaro che la scadenza per l’emanazione dei decreti attuativi non sarebbe stata rispettata ed avevamo il timore che il “graduale superamento” sarebbe rimasto lettera morta.
Questo finché qualche giorno fa, rispondendo alle richieste provenienti da migliaia di cittadini, il ministro dei beni e delle attività culturali Alberto Bonisoli ha diffuso un video su Facebook nel quale confermava l’impegno del governo ad emanare i decreti attuativi della riforma dello spettacolo, assicurando che il primo che vedrà la luce sarà proprio quello che «toglierà gli animali dai circhi», aggiungendo che questo decreto verrà adottato in concerto con il ministro dell’ambiente Sergio Costa e che i due ministeri lavoreranno anche per assicurare un’adeguata sistemazione degli animali attualmente presenti nei circhi, «nella quale verranno trattati bene e possano avere una vita degna di questo nome».
Siamo lieti di queste rassicurazioni, tuttavia ci permettiamo di osservare che la strada è tutt’altro che in discesa e finché non avremo sotto gli occhi una bozza di decreto attuativo dubiamo che il “graduale superamento” potrà realizzarsi in tempi rapidi. Innanzitutto, dovrà essere riaperta la delega del Parlamento (oramai scaduta) ma soprattutto bisognerà risolvere una serie di nodi complessi, primi fra tutti l’affidamento degli animali a struttura idonee e il pagamento delle spese per il loro mantenimento (e recupero comportamentale, ove necessario).
Per ulteriori considerazioni, vi invitiamo a leggere l’articolo dell’avv. Filippo Portoghese sulla nostra rivista.