Non tutti gli animali sono destinati a una vita felice. Non solo perché sfruttati dall’animale umano, ma perché vittime di abbandono e di disinteresse. In questa categoria rientrano i randagi, troppo spesso ignorati, presi a male parole o addirittura picchiati e uccisi, lasciati soli al freddo e all’eccessivo caldo, in balia di un ambiente che non è il loro. Soprattutto i gatti, considerati da tanti “indipendenti” e, quindi, capaci di sopravvivere nel mondo che noi abbiamo creato a nostra immagine e somiglianza.
Non tutti però rimangono indifferenti verso il dolore di altre creature. Ci sono persone che, con empatia e una buona dose di pazienza, danno a queste vite una speranza per il futuro: sono le “gattare”, donne (e uomini) di ogni età che dedicano il loro tempo ad accudire questi splendidi animali, dando loro una carezza amica, un buon pasto e protezione. Senza aiuti di alcun genere se non le loro forze, le loro risorse economiche e la loro dedizione.
Un aiuto dalla “piccola Roma”
I Comuni, spesso presi da altri problemi, rimangono indifferenti verso i loro sforzi e la loro devozione. Ma qualcuno ha deciso di dare un aiuto concreto. Si tratta del Comune di Verona, che ha stanziato la somma di 24.000 euro complessive per il 2024 a favore di tre associazioni che si occupano di benessere animale: LAV Verona, ENPA Verona e Animalisti Verona.
Il generoso contributo servirà principalmente a coprire le spese per cibo e prestazioni veterinarie dei felini. Inoltre, una parte dei fondi verrà destinata alle famiglie che possiedono animali ma si trovano in difficoltà economica. Questo aiuto mira non solo al benessere degli animali randagi, ma anche a prevenire ulteriori casi di abbandono.
Un’iniziativa lodevole perché, come previsto dalla Legge Regionale n. 60 del 28 dicembre 1993, “Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”. In particolare, l’art. 16 della legge stabilisce che le istituzioni debbano partecipare alla cura dei gatti liberi e protetti sul territorio, intervenendo a supporto delle associazioni che li tutelano. Questo discorso vale anche per le colonie feline, luoghi di aggregazione “gattesca”, tutelate e protette dalle norme regionali.
Il Comune di Verona ha anche sottolineato l’importanza della sterilizzazione e del microchip per i felini, che, purtroppo, non è ancora obbligatorio per legge nazionale o regionale. Tuttavia, queste pratiche sono previste dal Regolamento per la Tutela degli Animali adottato dalla città.
La parola ai beneficiari
Le associazioni beneficiarie del contributo hanno espresso gratitudine per l’iniziativa. Ad esempio, LAV Verona ha riferito di aver effettuato 422 interventi a favore di gatti in difficoltà nel 2023, di cui 157 nel territorio comunale. Questi risultati testimoniano l’impatto positivo del lavoro dei volontari e dell’aiuto economico ricevuto.
«Questo contributo – ha dichiarato un rappresentante di ENPA Verona – rappresenta un passo avanti per la tutela dei randagi. Speriamo che questa collaborazione con il Comune possa continuare e ampliarsi in futuro, perché i bisogni sono tanti e l’impegno dei volontari non basta».
In conclusione
L’iniziativa del Comune di Verona può essere un esempio virtuoso per altre amministrazioni locali. Tuttavia, è fondamentale che queste azioni siano accompagnate da campagne di sensibilizzazione e da politiche più ampie per affrontare il problema del randagismo in modo strutturale.
In conclusione, il contributo economico è un segnale positivo, ma il lavoro da fare è ancora lungo. La speranza è che un numero crescente di Comuni segua l’esempio di Verona, sostenendo le associazioni che, giorno dopo giorno, si prendono cura dei gatti e di altri animali in difficoltà.