La detenzione di cani legati a una catena, corda o strumento simile è una pratica che limita gravemente la libertà di movimento dell’animale, confinandolo a uno spazio ristretto determinato dalla lunghezza del mezzo di contenimento. Tenere un cane permanentemente o per lunghi periodi legato alla catena non è una semplice misura di custodia, ma una condizione che può avere profonde ripercussioni sulla sua salute fisica e psicologica, impedendogli di esprimere comportamenti naturali essenziali e la socialità tipica della specie. Non può quindi essere giustificata da ragioni quali la presunta aggressività del cane, la tendenza alla fuga o il disturbo arrecato ai vicini.
Spesso, la detenzione a catena è accompagnata da problematiche aggiuntive, quali:
La legalità della detenzione di cani alla catena in Italia è complessa e non uniforme sul territorio nazionale, in quanto non vi è ancora una legge a livello nazionale che disciplini questa materia.
Ci sono però delle leggi regionali che vietano o limitano la detenzione del cane alla catena. Ad oggi, le regioni che hanno adottato un provvedimento in tal senso sono: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Abruzzo, Puglia, Provincia autonoma di Trento.
Si aggiungono poi dei provvedimenti comunali che prevedono limiti e divieti.
Per tutto il territorio nazionale valgono però le norme in materia di maltrattamento di animali (art. 544 ter del codice penale) quando viene tenuto in condizioni incompatibili con la sua natura.
Questo reato si potrebbe configurare quando il cane:
È importante sottolineare che la legge riconosce gli animali come esseri senzienti e la Costituzione Italiana (Art. 9) tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni, includendo la tutela degli animali. La detenzione a catena, limitando drasticamente la libertà di movimento e la possibilità di esprimere comportamenti naturali, è intrinsecamente problematica rispetto a questi principi.
Se vedi un cane legato alla catena, eventualmente senza accesso ad acqua e cibo, e per esempio senza la possibilità di riparo dal sole, è importante agire in modo responsabile e informato.
Tenere un cane legato alla catena, soprattutto se in modo prolungato o permanente, ha gravi conseguenze negative sul suo benessere fisico e psicologico, come ampiamente documentato da studi veterinari ed etologici.
In sintesi, la detenzione alla catena compromette gravemente la qualità della vita del cane, violando diverse delle “Cinque Libertà” fondamentali del benessere animale (libertà dalla fame e dalla sete; libertà dal disagio; libertà dal dolore, dalle ferite e dalle malattie; libertà di esprimere comportamenti normali; libertà dalla paura e dallo stress).
È attualmente in corso l’iter parlamentare per una legge nazionale che modifichi il codice penale e introduca norme più stringenti sulla tutela degli animali. Il Disegno di Legge S. 1308, già approvato dalla Camera dei Deputati il 20 novembre 2024 e trasmesso al Senato, prevede all’articolo 10 l’introduzione del divieto di detenzione di animali d’affezione alla catena su tutto il territorio nazionale. Le eccezioni previste sono ragioni sanitarie certificate da veterinario o esigenze temporanee di sicurezza. Il testo prevede una sanzione amministrativa da €500 a €5.000 per la violazione del divieto, salvo che il fatto costituisca reato. Al momento (aprile 2025), il DDL è all’esame della 2ª Commissione (Giustizia) del Senato in sede referente. Sono in corso discussioni e audizioni, con alcune critiche emerse riguardo alla formulazione delle eccezioni e alla potenziale rimozione dell’obbligo di certificazione veterinaria per le ragioni sanitarie.
La lotta contro la pratica della detenzione dei cani alla catena in Italia è sostenuta attivamente da diverse organizzazioni. Un ruolo centrale è svolto dalla coalizione “Freedom for Dogs”, che include Animal Law Italia, Green Impact e Fondazione Cave Canem. Dal 2021, questa coalizione porta avanti la campagna nazionale #Liberidallecatene con l’obiettivo ambizioso di ottenere il divieto totale di questa pratica in tutte le regioni italiane entro il 2026.
L’impegno di #Liberidallecatene ha già contribuito a significativi progressi normativi in diverse regioni (es. Campania, Lazio, Calabria che hanno introdotto o rafforzato i divieti) e continua a essere un punto di riferimento fondamentale per l’abolizione definitiva di questa pratica lesiva del benessere animale.
I contenuti presenti in questa pagina sono forniti a scopo puramente informativo e hanno carattere generale. Nonostante l’accuratezza e l’aggiornamento delle informazioni, queste non possono essere considerate esaustive né sostituire una valutazione specifica da parte delle forze dell’ordine e di altre figure qualificate, come guardie zoofile, avvocati e veterinari.
Si precisa che Animal Law Italia, in qualità di ente del Terzo Settore, non offre servizi di assistenza o consulenza legale. Per questioni specifiche, ti invitiamo a rivolgerti direttamente a professionisti del settore, che potranno fornire un supporto adeguato e personalizzato in base alle circostanze del caso.
Questa scheda è parte del Progetto SOS animALI, un’iniziativa di ALI – Animal Law Italia finalizzata a promuovere la consapevolezza delle leggi a tutela degli animali non umani e a favorirne la piena applicazione.
In ALI crediamo che una società più giusta non possa prescindere dal rispetto per gli animali. Per questo vogliamo concentrare i nostri sforzi nella diffusione di una cultura del rispetto per gli animali, coinvolgendo non solo i cittadini, ma anche le Forze dell’Ordine e le Istituzioni.
SOS animALI è il progetto che abbiamo ideato per promuovere questo messaggio in modo rapido ed efficace, lavorando in sinergia con il nostro Progetto Scuole.
Un passo fondamentale è diffondere la conoscenza degli strumenti normativi che tutelano gli animali e assicurarne la piena applicazione. Per raggiungere questo obiettivo, avvieremo collaborazioni con le Istituzioni e contiamo sul supporto di chiunque voglia contribuire a questa causa, aiutandoci a sensibilizzare un numero sempre maggiore di persone.
Per il 2025, abbiamo programmato delle azioni per diffondere la cultura del rispetto degli animali attraverso SOS animALI.
Ecco le tappe di questo percorso.
Crediamo che il cambiamento possa partire da ognuno di noi. Per questo vogliamo coinvolgerti attivamente nello sviluppo di questo progetto.
A ottobre 2024 abbiamo organizzato il primo incontro pubblico, dove abbiamo presentato il progetto e raccolto idee e suggerimenti preziosi.
Il prossimo appuntamento è previsto per fine maggio 2025. Vuoi essere dei nostri? Scrivici a [email protected] e ti inviteremo ai prossimi incontri!
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Liana | 15,60€ | 25/01/2025 |
Fabio | 15,60€ | 25/01/2025 |
Nadia | 31,20€ | 22/01/2025 |
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Donatore anonimo | 15,80€ | 30/10/2024 |
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Donatore anonimo | 31,25€ | 27/10/2024 |
Donatore anonimo | 15,00€ | 26/10/2024 |
Donatore anonimo | 490,00€ | 02/08/2024 |
Donatore anonimo | 300,00€ | 29/07/2024 |
Donatore anonimo | 206,35€ | 19/07/2024 |
Donatore anonimo | 5,00€ | 18/07/2024 |
Donatore anonimo | 51,85€ | 18/07/2024 |
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Donatore anonimo | 31,25€ | 16/07/2024 |
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Causale: SOS animALI
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