“Un futuro senza gabbie è possibile, se c’è l’impegno da parte della politica e delle associazioni per lavorare insieme affinché questo futuro diventi realtà”: ha esordito così il senatore Stefano Patuanelli (M5S), organizzatore della conferenza “Verso un’agricoltura senza gabbie: scienza, etica e politiche per la transizione”, svoltasi martedì 10 giugno presso la sala Caduti di Nassiriya del Senato, alla presenza di esponenti politici di partiti sia della maggioranza che dell’opposizione e di rappresentanti delle Associazioni che fanno parte della coalizione italiana End The Cage Age – Animal Equality Italia, Animal Law Italia, CIWF Italia, ENPA, Essere Animali, Humane World for Animals Italia, LAV, Legambiente e LNDC Animal Protection.
Patuanelli ha tenacemente riconosciuto un cambiamento delle esigenze sociali, nonché delle evidenze scientifiche per quanto riguarda la percezione degli animali da parte degli esseri umani: “Credo ci siano gli spazi per accelerare questa transizione verso la capacità dell’uomo di rispettare ogni essere vivente”. Al fine di raggiungere tale obiettivo, si è assunto l’impegno di provvedere in breve tempo alla stesura di un Disegno di legge finalizzato all’istituzione di un fondo nazionale per la transizione delle imprese italiane verso un sistema di allevamento cage-free.
Chiara Caprio, Responsabile Media e Relazioni Istituzionali per Essere Animali, ha sottolineato l’aumento della sensibilità e della consapevolezza di cittadini e cittadine italiane circa il benessere animale.
Secondo i dati dell’Eurobarometro del 2023 – il primo Eurobarometro riguardante i diritti animali – gli italiani risultano essere molto sensibili al tema del benessere animale e all’urgenza del passaggio a un sistema di allevamento cage-free: in generale, oltre il 90% degli intervistati supporta convintamente il divieto di allevamento in gabbia; per di più, l’88% chiede maggiori tutele per gli animali allevati e ben il 91% si mostra contrario a operazioni di routine all’interno del sistema di allevamento odierno, che sono suscettibili di recare gravi sofferenze agli animali, come il taglio della coda dei suini.
Nel 2024, Esseri Animali ha commissionato un sondaggio a YouTrend, dal quale è emerso che l’85% della cittadinanza chiede a gran voce alla politica e alle istituzioni di dover lavorare di più per garantire tutele migliori agli animali; nel sondaggio commissionato a YouGov nel 2023, inoltre, risulta che l’80% è disposto a spendere di più per prodotti che in etichetta mostrino standard migliori in etichetta: il 50% è addirittura pronto a spendere ⅓ di più.
Bianca Boldrini di LAV ha puntualizzato l’assoluta inadeguatezza delle odierne pratiche zootecniche nel garantire condizioni di vita accettabili all’interno degli allevamenti europei, nonostante l’articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea riconosca gli animali come esseri senzienti e lo Stato italiano li abbia inseriti in Costituzione nel marzo del 2022 con una riforma dell’articolo 9.
«Le pratiche standard dell’industria zootecnica costituiscono una crudeltà sistemica e normata, in quanto la normativa attuale è obsoleta e ammette pratiche crudeli e invasive, come la privazione di acqua e cibo durante il trasporto, nonché il taglio del becco dei polli o il taglio della coda dei suini, al fine di evitare problemi di cannibalismo tra individui, dovuti alle condizioni di stress e sofferenza in cui vivono quotidianamente. Le gabbie stesse sono una pratica crudele: vitelli in box strappati alla mamma dopo pochi giorni dalla nascita; galline ovaiole in gabbie cosiddette arricchite, dove non riescono ad aprire le ali, né a fare i bagni di sabbia; scrofe in gabbie di gestazione così ristrette da essere impossibilitate all’accudimento dei loro piccoli, che rischiano addirittura di schiacciare col peso del corpo a ogni singolo movimento. Il maltrattamento è intrinseco nell’odierno modello allevatoriale».
Le senatrici Michaela Biancofiore (Noi Moderati) e Simona Malpezzi (PD), tra le altre, hanno riconosciuto l’importanza cruciale di questo evento al fine di mostrare in maniera chiara e netta all’intero Parlamento la profondità di un tema così decisivo per ripensare il rapporto tra animali umani e non umani come quello delle conseguenze dell’uso delle gabbie negli allevamenti. Simona Malpezzi ha ribadito di aver già presentato la richiesta al Presidente della Commissione Politiche dell’Unione europea, di cui fa parte, di avviare un’indagine conoscitiva sul tema della gabbie, in modo da rendere più consapevoli i parlamentari della sofferenza inutile e ingiustificata, provocata dall’uso delle gabbie negli allevamenti: rendere edotto sulle conseguenze in gabbia chiunque non abbia mai affrontato la tematica in profondità, potrà assicurare un più rapido successo del Disegno di legge promesso dal collega Patuanelli.
Animal Law Italia confida che l’evento svoltosi al Senato martedì 10 giugno avrà un ruolo cruciale all’interno dell’agenda politica dei prossimi mesi. La partecipazione mostrata da esponenti politici, rappresentanti schieramenti diversi, a supporto del Disegno di legge finalizzato all’eliminazione delle gabbie è il primo passo verso un ripensamento sistemico del rapporto tra esseri umani e animali che nel prossimo futuro inesorabilmente si farà strada.