“Anche gli animali votano” è il programma per le elezioni politiche 2022 indirizzato a partiti, candidati Premier e candidati al Parlamento, fondato sul principio della protezione e della tutela degli animali. Animal Law Italia, insieme ad altre dodici associazioni animaliste, ha inviato il manifesto ai candidati di tutti gli schieramenti e reso pubbliche le loro risposte per garantire una informazione corretta e trasparente agli elettori riguardo i temi trattati.
Ora le elezioni hanno dato i loro risultati e il 13 ottobre s’insedierà il nuovo Governo. Chi ha sottoscritto i punti programmatici proposti? Quali saranno le scadenze che dovranno essere affrontate nell’immediato? Quali gli scenari futuri?
I punti programmatici del manifesto “Anche gli animali votano” (www.ancheglianimalivotano.it) sono stati sottoscritti interamente da cinque forze politiche, fra le quali M5S e Alleanza Verdi-Sinistra, e ripresi in parte e per singoli obiettivi dagli altri partiti. Ci aspettiamo, quindi, che vengano portati nel prossimo Parlamento da un gruppo di nove deputati e senatori che hanno sottoscritto il manifesto personalmente (Bellucci-FdI, Bonelli-Verdi, Brambilla-Fi, Evi-Verdi, Lacarra-Pd, Rando-Pd, Zan-Pd, Zanella-Verdi, Zaratti-Verdi), al quale si aggiungeranno almeno altri otto parlamentari sensibili ai temi animalisti (Biancofiore-Noi Moderati, Costa-M5S, Dalla Chiesa-Fi, Di Lauro-M5S, Frassinetti-FdI, Maiorino-M5S, Rizzetto-FdI, Unterberger-Svp).
I temi che in campagna elettorale hanno visto la convergenza degli impegni programmatici della maggior parte dei partiti sono stati:
- l’inasprimento e la maggiore efficacia delle sanzioni contro il maltrattamento e l’abbandono degli animali;
- la prevenzione del randagismo e il sostegno alle adozioni responsabili di cani e gatti;
- la riduzione dell’IVA su cibo e prestazioni veterinarie oggi soggetti a tassazione come beni di lusso;
- l’istituzione di un Garante nazionale dei diritti degli animali;
- la realizzazione di campagne di formazione e informazione sul rispetto degli animali e l’educazione ambientale.
Si nutrono, invece, forti preoccupazioni per la fauna selvatica. Il programma di Governo del Centrodestra sembra rimbalzarla tra «la necessità della salvaguardia della biodiversità anche attraverso l’istituzione di riserve naturali» e la promessa di «interventi di contrasto alla proliferazione della fauna». Anche l’impegno della coalizione di incentivare i sistemi di allevamento intensivo danno spazio a scenari allarmanti e in aperto contrasto con il nuovo articolo 9 della Costituzione, che ha inserito tra i principi fondamentali della Repubblica la tutela della biodiversità, dell’ambiente e degli animali.
Non dobbiamo dimenticare che il Governo e il Parlamento dovranno molto presto affrontare degli adempimenti rilevanti sulla tutela degli animali e sulla salute pubblica: dalla scadenza per l’emanazione del Decreto Legislativo attuativo del Ministero della Cultura per il superamento dell’uso degli animali in circhi e spettacoli viaggianti ai Decreti ministeriali attuativi sulla Legge per la tutela degli animali esotici, dal divieto di triturazione dei pulcini maschi negli allevamenti avicoli al sostegno in sede europea della prossima proposta della Commissione di Bruxelles per l’eliminazione progressiva delle gabbie negli allevamenti zootecnici, così come la sorte dei quasi 6.000 visoni riproduttori chiusi negli aboliti allevamenti per pellicce.
Animal Law Italia, insieme ad Animal Equality Italia, Animalisti Italiani, CiWF Italia, ENPA, Essere Animali, Humane Society International/Europe, LAC, LAV, LEIDAA, LNDC Animal Protection, OIPA e Save the Dogs and Other Animals, monitorerà l’attività politica per rappresentare richieste legislative alle Istituzioni, verificare il rispetto degli impegni presi e contrastare eventuali minacce alla fauna selvatica e al benessere degli animali.