Animali “esseri senzienti” nel codice civile
Gli animali siano riconosciuti “esseri senzienti” nel codice civile, con espressa tutela della loro individualità e dignità. Sono state presentate già plurime proposte di legge in tal senso. La nostra associazione ha avviato nel maggio 2017 la campagna #esserisenzienti, per chiedere al Parlamento di procedere con urgenza. Sul tema è stato organizzato a febbraio un convegno a Bologna.
Modifiche al codice penale
Le pene per chi maltratta e uccide animali sono troppo lievi e nessuno va in galera. Questo accade perché i reati contro gli animali (uccisione e maltrattamento di animali, uccisione di fauna protetta) sono puniti con la pena massima di 18 mesi di reclusione, una sanzione inadeguata a prevenire e reprimere questi reati. In passato vi sono stati casi mediatici di sadici torturatori seriali di animali che sono rimasti a piede libero proprio per la mancanza di pene adeguate.
La letteratura scientifica è unanime nel riconoscimento di una stretta correlazione tra condotte violente verso gli animali e la patogenesi di comportamenti antisociali, violenti e criminali (reati contro il patrimonio e gli esseri umani, specialmente verso soggetti deboli): motivazione che indurrebbe ad elevare la risposta sanzionatoria del sistema contro gli autori di sevizie a danno di animali, proprio per impedire un tale conclamato fenomeno di escalation criminale.
Da notare che, non a caso, il rituale di iniziazione mafiosa prevede l’uccisione a sangue freddo di un animale. Per maggiori informazioni, si rimanda al lavoro dell’associazione partner Link Italia Aps.
Infine, un passo simbolico ma necessario: occorre modificare la rubrica del titolo IX bis del libro secondo del codice penale (“Dei delitti contro il sentimento per gli animali”) che appare anacronistica, laddove gli animali sono i veri soggetti passivi del reato e la tutela non può quindi essere mediata dal sentimento di pietà umana.
Benessere animale: più spazio all’etologia
Chiediamo un impegno serio in direzione dell’eliminazione di pratiche etologicamente insostenibili, sulle quali vi è ampia condanna da parte della comunità scientifica e forte biasimo da parte della società.
Ci si riferisce in particolare alla detenzione di animali selvatici nei circhi (il “graduale superamento” è da accelerare il più possibile) ma anche a modalità di detenzione in ambito zootecnico che appaiono incompatibili con un livello accettabile di benessere animale.
Tra queste ultime, pensiamo all’allevamento delle galline in batteria, alla castrazione dei suinetti senza anestesia ma anche all’uccisione dei pulcini maschi nell’industria delle uova. Occorre trovare soluzioni tecnologiche al passo con i tempi, che impediscano sofferenze eliminabili, quindi del tutto inutili.
Gli animali non sono un lusso
Da ultimo, ci uniamo alla richiesta proveniente anche dalla Fnovi di riduzione dell’IVA sul farmaco e sulle prestazioni veterinarie.
Il messaggio è chiaro: gli animali non sono un lusso e anche per i nostri amici a quattro zampe la salute deve essere considerato un diritto imprescindibile.