Insieme a Green Impact, Save the Dogs e Fondazione CAVE CANEM abbiamo lanciato oggi il sito FreedomForDogs.org dedicato alla campagna #LiberiDalleCatene, che mira a ottenere il divieto di detenzione di cani a catena in tutte le regioni italiane.
Sul sito è stata resa disponibile la seconda edizione del Rapporto Verso il divieto di tenere i cani legati alla catena, aggiornato all’aprile 2022.
Le associazioni annunciano anche un piano di azione per chiedere che entro il 2026 questa vergognosa pratica sia resa illegale in tutta Italia. Ad oggi infatti sono diverse le regioni nelle quali è ancora consentito tenere un animale alla catena per la sua intera esistenza.
Affrontare subito l’emergenza estiva
Le quattro organizzazioni lanciano un appello alla politica chiedendo l’adozione urgente di ordinanze regionali straordinarie che introducano un divieto di detenzione dei cani alla catena nei mesi estivi, quale risposta immediata a causa dell’elevato rischio incendi, alimentati dalle alte temperature, dalla forte siccità e dal vento.
Esigenza avvertita in particolare nelle regioni meridionali e in Sardegna, dove lo scorso anno centinaia di cani tenuti a catena sono morti nei roghi che hanno colpito l’isola. In alcune regioni è ancora comune tenere i cani legati in zone di campagna, lontano dalle abitazioni, dove gli animali non sono monitorati e non possono essere salvati in caso di pericolo.
I risultati positivi
Nonostante ci sia ancora molto da fare, ci sono stati anche sviluppi positivi nell’ultimo anno. La Campania, ad esempio, ha integrato la sanzione mancante nella Legge Regionale (giugno 2021), mentre il Lazio ha modificato radicalmente la legge introducendo un chiaro divieto di detenzione dei cani a catena (agosto 2021). Inoltre, il divieto è in via di adozione nella Provincia di Trento e ancora in fase di discussione in Piemonte.
A febbraio abbiamo incontrato il Presidente Cirio e siamo in contatto con diversi consiglieri regionali per seguire l’iter di alcune proposte di legge che sono state presentate negli ultimi mesi.
La campagna “Liberi dalle catene” ha già ottenuto il sostegno di oltre 30.000 cittadini che hanno firmato la petizione per chiedere di mettere al bando una pratica contraria alla sensibilità collettiva e incompatibile con le esigenze etologiche del cane, che produce conseguenze negative sullo stato psicologico, emotivo e fisico dell’animale, come affermano numerosi esperti italiani e internazionali che hanno contribuito alla realizzazione del Rapporto.