Lucrezia Ciampa / iStock

Tartarughe terrestri: denuncia e regolarizzazione

Come comportarsi per denunciare e regolarizzare la presenza di questi animali e quali sono i documenti necessari secondo la legge italiana.

Avv. Cristiana Cesarato

Avvocata civilista in Torino e addestratrice cinofila di 1° livello ENCI. Blogger per passione e per difendere un grande sogno: il riconoscimento del diritto degli animali come un diritto costituzionalmente garantito.

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In Italia abbiamo due specie di tartarughe terrestri che vivono in natura e sono allevate come animali semi-domestici, ma pochi sanno che dal 1992 è obbligatorio denunciare il loro possesso al Corpo Forestale-Servizio CITES e il termine ultimo per la denuncia era
il 31 dicembre 1995.

Come comportarsi quindi per denunciare e regolarizzare tartarughe di terra secondo la legge italiana?

• Per le tartarughe in possesso prima del 1995 non serve fare nulla.
• Per le tartarughe in possesso dopo il 1995 bisogna installare un microchip.

Per chi possiede una tartaruga domestica nata dal 1° Gennaio 1996, non denunciata, la legge dice che purtroppo la situazione non può essere regolarizzata dopo quella data.

L’Allegato A del regolamento comunitario n. 2724/2000, riferito al CITES, che è la Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione, prevede che non si debba in alcun modo entrare in possesso di una tartaruga di terra nata in libertà e trovata all’aperto perché si commette un reato.

Le tartarughe selvatiche sono diventate rarissime. È per questo che prelevarle dal loro habitat naturale per metterle in un recinto privato è un reato.

Non regalate o comprate una tartaruga non in regola perché correrete il rischio perenne di multe esorbitanti.

Per essere sicuri di acquistare una tartaruga in regola dovrete accertarvi che abbia il codice C o D, questo vuol dire che le tue tartarughe sono figlie di tartarughe di prima generazione e possono essere commercializzate.

Quali documenti quindi sono necessari per detenere una tartaruga di terra legalmente?

  1. Avere il Documento CITES e il microchip.
  2. L’allevatore deve consegnare all’acquirente i documenti Cites relativi alle testuggini
    cedute nel momento in cui vengono date le tartarughe.
  3. Allevatore e acquirente devono compilare un modulo di cessione in duplice copia, di cui ne conversano una a testa.

Ci sono poi alcuni esemplari che possono essere solo movimentate ovvero spostate in un altro domicilio.

In questo caso, è necessario chiedere l’autorizzazione ai carabinieri forestali del Servizio CITES, compilando un modulo che riporterà i dati della tartaruga, dell’allevatore di provenienza e quelli dell’allevatore di destinazione.

Cosa sarà necessario predisporre invece per la nascita e la morte?

La denuncia di nascita e decesso in cattività degli esemplari è da fare entro 10 giorni dall’evento.

La denuncia si fa tramite raccomandata A/R ai Carabinieri CITES, ma occorre sempre ricordare che la denuncia di nascita si potrà fare solo se i genitori sono stati a loro volta denunciati, altrimenti non si può risolvere la situazione né dei genitori, né del piccolo.

Avere a casa esemplari di tartaruga non regolarizzata può portare a una denuncia penale e a pesanti sanzioni secondo la giustizia italiana.

In assenza di microchip o documento per il servizio certificazione CITES si rischia il sequestro delle testuggini e una denuncia penale.

Se invece si commerciano illegalmente queste tartarughe la legge stabilisce l’arresto da tre mesi a un anno e una multa decisamente alta.

Concludendo è meglio studiare nel dettaglio le azioni da compiere controllando le leggi in vigore, poiché potrebbero causare l’arrivo di una multa salata, e accertiamoci sempre sulla regolarità della compravendita e sulla presenza di tutti i documenti che per legge sono necessari.

Non perdiamoci di vista!

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