Con atto presentato il 25 febbraio 2025, a firma di Luca Paladini e Michela Palestra (Patto civico), il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione per impegnare il Presidente della Regione e della Giunta regionale a presentare al Consiglio regionale, entro 60 giorni dall’approvazione della stessa, una proposta di regolamento ai sensi dell’art. 21 bis della legge regionale 16 dicembre 1989, n. 73, che definisca «i requisiti affinché le attività circensi e gli spettacoli viaggianti, all’interno della Regione Lombardia, siano svolti in conformità all’obiettivo esplicito del graduale superamento della presenza degli animali».
In particolare, il Consiglio regionale ha impegnato i suddetti organi istituzionali a sostenere il Governo nell’adozione di una o più iniziative per la riforma, la revisione e il riassetto della vigente disciplina nel settore degli spettacoli viaggianti e dei circhi, con le finalità di:
- «superare la presenza degli animali nello svolgimento degli spettacoli viaggianti e delle attività circensi; prevedere un pensionamento dignitoso in santuari e rifugi protetti per gli animali finora detenuti, impedendone la vendita all’estero;
- riallocare i fondi annualmente dedicati ai circhi per riconvertire le esibizioni degli spettacoli in performance senza animali»; ed infine, ha impegnato gli stessi organi al fine di «rappresentare anche in Conferenza Unificata l’esigenza di iniziative e revisioni normative conformi agli obiettivi del superamento graduale, ma certo, degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti e del loro pensionamento in un contesto di dignità, sicurezza e rispetto delle caratteristiche della propria specie».
A favore della mozione si sono espressi molte consigliere e consiglieri di diversi partiti, tutti in maniera piuttosto favorevole, sottolineando a più riprese la necessità di escludere finalmente gli animali non umani dai circhi e procedere ad un riordino del settore nella tutela delle lavoratrici e dei lavoratori circensi. Si sono espressi, invece, in maniera contraria, alcuni esponenti di Fratelli d’Italia. La mozione passa, ora, alla Giunta lombarda che dovrà a questo punto elaborare una proposta concreta per regolamentare la transizione.
Quella della Regione Lombardia sembra una spinta per procedere definitivamente ad azioni concrete verso la dismissione degli animali non umani dai circhi italiani. A livello nazionale, già da troppo tempo, infatti, viene rinviata l’attuazione della Legge Delega n. 106 del 2022 (“Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo”) che prevedeva, almeno nel testo iniziale, il graduale superamento della presenza degli animali non umani nei circhi. L’ultimo rinvio fa data fino ad agosto 2025 ed il tempo stringe sempre più, con il rischio concreto dell’ennesimo nulla di fatto.
Ancora 2000 mila animali continuano oggi ad essere rinchiusi e trasportati in tournée per le città d’Italia, nonostante esistano fin troppe motivazioni per cui gli spettacoli dei circhi dovrebbero comprendere unicamente artisti umani, retribuiti e soprattutto consenzienti. Ragioni di natura psico-somatica, come la frequenza e le condizioni di trasporto degli animali, la mancanza di ambienti adatti alla loro etologia, la mancanza o totale assenza di cure veterinarie adeguate, condizioni igienico sanitarie non consone e procedure di mutilazione atroci.
Più di 800 psicologici italiani hanno sottoscritto un documento titolato “documento di psicologi sulle valenze antipedagogiche dell’abuso degli animali in circhi, spettacoli e manifestazioni”.
Il documento, promosso da Annamaria Manzoni, psicologa e psicoterapeuta dell’ordine degli psicologi della Lombardia, sottoscritto da vari importanti professioniste e professionisti, tra cui Melany Joy, esprime le fortissime preoccupazioni riguardo le conseguenze su bambine e bambini dal punto di vista pedagogico, formativo e psicologico in merito alla frequentazione
di circhi con animali.
Il documento spiega chiaramente che la relazione con gli altri animali è fondamentale nel percorso di crescita e che il modello educativo offerto oggi dagli adulti è connotato spessissimo da rapporti di violenza, posto che il dolore e la sofferenza conseguenti allo sfruttamento degli animali vengono nei circhi dissimulati e proposti loro come momenti di gioioso divertimento.
Il circo esibisce animali obbligati a performances certamente innaturali, favorisce gli incidenti pericolosi per animali umani e non, alimenta la diseducazione all’empatia.
Da recenti sondaggi risulta che un netto 76% degli italiani è completamente contrario all’uso di animali in contesti di spettacoli circensi e simili. Il 79% si è dichiarato favorevole a destinare i fondi pubblici attualmente devoluti anche ai circhi con animali esclusivamente ai dei circhi senza l’uso di animali. L’80 per cento degli italiani è propenso ad andare a vedere uno spettacolo circense senza animali, il 45% ha dichiarato di non andare al circo da oltre 10 anni e solo il 9% ci è stato nell’ultimo anno.
I fondi pubblici attualmente impiegati nel finanziare gli spettacoli con gli animali non umani meritano di essere investiti nel finanziamento dei circhi etici già esistenti in Italia, che hanno deciso di portare avanti la loro arte senza sfruttamento e senza morte.
Dovremmo infatti favorire l’osservazione e la comprensione dei comportamenti degli altri animali quando sono liberi di esprimersi ed essere sé stessi, come avviene, ad esempio, nei santuari per animali liberi: senza gabbie, senza costrizioni, senza ricatti alimentari o emotivi, senza privazioni di alcun tipo, senza violenza; dovremmo incentivare l’abitudine a guardare gli animali con rispetto e senza sopraffazione, dominio o forzata domesticazione, apprezzando invece la ricchezza che deriva dall’incontro con l’altro da sé, nel rispetto e nella libertà.
Dovremmo approfondire la nostra cultura sull’etologia animale, riconoscendo le condizioni di abuso perché consapevoli di cosa realmente fa bene e di cosa fa male ad un altro animale rispetto a chi egli è.
Il Governo sembra ancora restio ad ascoltare la volontà delle associazioni animaliste e delle molte cittadine e cittadini che chiedono questo cambiamento ormai da tempo, cambiamento che potrebbe finalmente restituire libertà e dignità agli animali ancora rinchiusi nei circhi italiani. In tal senso, la spinta della Regione Lombardia può rappresentare un segnale importante e un esempio, nella speranza che il Ministro Giuli ed il Governo diano finalmente attuazione alla Legge delega e rendano concreto lo stop all’utilizzo degli animali con il dovuto sostegno al settore ai fini della la riconversione dei posti di lavoro.