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Uno spiraglio contro il declassamento del lupo

Il Tribunale dell'Unione Europea approva il ricorso legale presentato da cinque Associazioni contro il declassamento del lupo.
Sara Menchi

Sara Menchi

Laureata in Filosofia alla triennale e in Politiche Europee e relazioni euromediterranee alla magistrale, con una tesi sugli impatti ambientali dell’intelligenza artificiale. I suoi interessi verso le tematiche ambientali, gli animali, la sostenibilità e il cambiamento climatico l’hanno portata a voler contribuire agli obiettivi di Animal Law Italia.

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Lo scorso 3 dicembre, il Comitato Permanente della Convezione di Berna ha dato voto favorevole al declassamento dello status di protezione del lupo, che passa dall’Allegato II (specie di fauna rigorosamente protetta) all’Allegato III (specie di fauna protetta) nella suddetta Convenzione. 

La decisione entra in vigore il 7 marzo 2025, a partire dal quale la Commissione Europea potrà avviare la proposta di modifica dello status di protezione del lupo all’interno del diritto Europeo, in particolare nella Direttiva Habitat che, ad oggi, classifica il lupo come specie “rigorosamente protetta” all’allegato IV. 

La proposta della Commissione dovrà essere approvata dal Consiglio Europeo con una maggioranza qualificata, cioè all’incirca il 55% dei Paesi Membri. C’è la possibilità, e la speranza, che un gruppo ristretto di 4 paesi possa opporsi alla proposta, formando il cosiddetto Minority Bloc e impedendo di fatto la modifica della normativa europea.

La direttiva Habitat, che nell’allegato IV classifica il lupo come specie rigorosamente protetta, già con questa classificazione permette delle eccezioni, per diversi motivi (art. 16), tra i quali la prevenzione dei danni agli allevamenti. Ad oggi questi abbattimenti avvengono in deroga allo stato di protezione. Se la modifica passa, gli abbattimenti potranno divenire quasi la “normalità”, cioè una possibilità che non necessità di troppe giustificazioni.

Il precedente del 2022

Vi avevamo già parlato qui di una precedente proposta di declassamento, ai tempi però rigettata dalla Commissione Europea con la seguente motivazione

«Sulla base dei dati attuali, la riduzione del livello di protezione di tutte le popolazioni di lupo non è giustificata da un punto di vista scientifico e di conservazione. Lo stato di conservazione della specie rimane eterogeneo nel continente e risulta soddisfacente solo in 18 delle 39 aree nazionali delle regioni biogeografiche dell’UE. Lo confermano le recenti informazioni scientifiche disponibili sullo stato di conservazione della specie, che derivano dalle relazioni ai sensi dell’articolo 17 della direttiva Habitat e delle risoluzioni n. 8 (2012) della convenzione di Berna. Anche le continue minacce per la specie, comprese quelle emergenti come le recinzioni alle frontiere e l’ibridazione lupo-cane, rendono necessario mantenere un livello di protezione rigorosa»

Il cambio di rotta

Il 20 dicembre 2023 però, avviene un brusco cambio di rotta. La Commissione Europea propone di ridurre lo stato di protezione del lupo, da specie “rigorosamente protetta” a “protetta” nella Convenzione di Berna. In quell’occasione la presidente della Commissione Ursula von der Leyen dichiara

«Il ritorno dei lupi è una buona notizia per la biodiversità in Europa, ma la concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale, soprattutto per il bestiame. Per gestire più attivamente le concentrazioni critiche di lupi, le autorità locali hanno chiesto una maggiore flessibilità».

La decisione da qui passa poi agli Stati Membri, spetta a loro decidere in merito alla proposta. Il 25 settembre 2024 l’UE, senza sorprendere troppo, accoglie le richieste del settore zootecnico. La proposta di declassamento del lupo ha ottenuto la maggioranza qualificata degli Stati Membri nella Riunione dei Rappresentanti Permanenti a Bruxelles.

Parte l’iter. Ora la Commissione a nome dell’UE, con il via libera degli Stati può presentare la proposta di modifica al segretario della Convenzione di Berna, in vista della riunione del Comitato Permanente prevista per dicembre 2024. Se la modifica entrerà in vigore, come è avvenuto, la Commissione potrà, a questo punto, presentare una proposta per modificare il regime del lupo ai sensi della direttiva Habitat dell’UE.

Cosa è cambiato in due anni? L’Unione Europea cambia versione e spiega

«un’analisi approfondita sulla situazione del lupo nell’UE mostra che le popolazioni del lupo sono aumentate significativamente negli ultimi due decenni. Nell’UE ci sono oggi più di 20.000 lupi con popolazioni generalmente crescenti e aree in espansione in tutti gli Stati Membri dell’UE continentale con pacchetti di riproduzione in 23 Stati Membri dell’UE. Si tratta di un successo di conservazione».

L’anticipazione circa le intenzioni dell’UE sono state però annunciate da un comunicato stampa del 4 dicembre del 2023, dove si esortavano le comunità locali, la comunità scientifica e i portatori di interesse a presentare dati, entro il 22 settembre 2023, circa le popolazioni di lupi presenti sul territorio e il loro impatto su questo. Sulla base di questi dati, che sarebbero andati ad integrare un’analisi già avviata dalla Commissione a partire dall’aprile del 2023, la Commissione avrebbe deciso in merito ad una possibile proposta per la modifica dello stato di protezione del lupo nell’UE, che è poi avvenuta ma che è oggi oggetto d’indagine da parte del Mediatore Europeo.

A seguito di questo comunicato 300 associazioni si sono mobilitate inviando una lettera alla Presidente, esortandola a perseguire una politica basata sulla scienza, a combattere la disinformazione sui lupi e ad incoraggiare tutte quelle forme di coesistenza che vanno applicate tra i lupi e le comunità locali come l’implementazione dei metodi non letali per prevenire eventuali predazioni del bestiame. L’Associazione italiana “Io non ho paura del lupo” sottolinea come il processo di consultazione avanzato dalla Commissione sia stato non trasparente e poco regolare, riproponendo un sondaggio circa le opinioni delle comunità rurali non così contrarie alla vicinanza dei grandi carnivori.

Cinque Associazioni contestano il declassamento presso la Corte Europea

È recente la notizia dell’accettazione del ricorso legale presentato da 5 associazioni ambientaliste al Tribunale dell’Unione Europea circa il declassamento del lupo. Il tribunale potrà quindi entrare nel merito e stabilire se il declassamento del lupo configuri o meno una violazione del diritto europeo.

Green Impact (Italia), Earth (Italia), Nagy Tavak (Ungheria), LNDC Animal Protection (Italia) e Ove Voice (Strasburgo, Francia) chiedono l’annullamento della decisione del Consiglio Europeo, una richiesta che se venisse accettata dal Tribunale dell’UE, annullerebbe di fatto la decisione presa dalla Convezione di Berna nel dicembre scorso, impedendo la proposta di modifica alla Direttiva Habitat da parte della Commissione.

Le Associazioni criticano il Consiglio per aver: 

«ignorato o sottovalutato una serie di rapporti scientifici di rilevanza internazionale tra cui quelli elaborati dalla Large Carnivore Initiative for Europe, e da altre autorevoli organizzazioni accademiche, che evidenziano come la popolazione di lupi in Europa non sia ancora al riparo da rischi significativi»

Tesi avvalorata da un ulteriore e recentissimo rapporto commissionato dalla Commissione Europea nel 2023, dal titolo “Sviluppo di una metodologia per la definizione dei Valori di Riferimento Favorevoli per i Grandi Carnivori in Europa”. 

Si aggiunge che: 

«Nell’elaborazione e la presentazione della proposta non sono stati rispettati i principi fondamentali di trasparenza e obiettività richiesti dall’ordinamento dell’Unione Europea, come dimostrato dall’apertura di un fascicolo d’indagine da parte del Mediatore Europeo (Affaire 1758/2024/FA)»

Dato il ruolo fondamentale dei lupi nell’equilibrio naturale, come predatori ai vertici della catena alimentare, e nel pieno della più grave emergenza climatica mai registrata prima, ci augureremo un’Europa che lavori verso la direzione della coesistenza e della conservazione.

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