Lasciare un cane su un balcone non costituisce di per sé reato. Tuttavia questa condotta può integrare un reato se l’animale è costretto in uno spazio angusto per periodi prolungati, senza adeguato riparo dalle intemperie, senza accesso a cibo o acqua, o esposto a condizioni climatiche estreme. In tali casi, il proprietario potrebbe essere perseguito per abbandono o maltrattamento di animali.
Proprietari o detentori hanno il dovere di garantire al cane uno spazio adeguato, riparo, cibo, acqua e la possibilità di interagire socialmente, evitando condizioni che possano compromettere il suo benessere psicofisico.
Non esiste una legge nazionale che vieti specificamente di tenere un cane o un animale domestico sul balcone. Tuttavia, tale condotta può diventare illecita se le condizioni di detenzione non sono idonee, considerando lo spazio disponibile, la capacità motoria dell’animale e la durata della permanenza.
Per garantire il benessere psico-fisico del cane, è essenziale che l’animale sia custodito in uno spazio adeguato, al riparo dagli agenti atmosferici, con possibilità di movimento e interazione sociale. Ad esempio, un cane non dovrebbe trascorrere ore su un balcone di dimensioni limitate, esposto al sole, alla pioggia o al vento, soprattutto durante le stagioni estive e invernali, poiché tali condizioni sono state ritenute dalla giurisprudenza incompatibili con la sua natura. Inoltre, il cane dovrebbe sempre avere accesso a cibo e acqua fresca in quantità sufficiente e non dovrebbe essere lasciato solo per lunghi periodi senza interazione sociale.
In caso di trascuratezza, disinteresse o mancanza di attenzione alle necessità del proprio animale, il proprietario o il responsabile della sua custodia potrebbe incorrere nel reato di detenzione illecita, ai sensi dell’art. 727, comma 2 del Codice Penale. Questo articolo punisce con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, causando gravi sofferenze.
Nei casi più gravi, potrebbe configurarsi il reato di maltrattamenti previsto dall’articolo 544-ter del Codice Penale, che punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale o lo sottopone a sevizie o a comportamenti insopportabili per le sue caratteristiche etologiche. Questo reato si configura quando è evidente l’intenzione del proprietario di custodire l’animale in condizioni di incuria tali da arrecargli sofferenza.
Inoltre, la permanenza di animali sul balcone può arrecare disturbo ai vicini e alla quiete pubblica, come previsto dall’articolo 659 del Codice Penale, nel caso in cui gli animali provochino disturbo mediante abbai e latrati.
In conclusione, ogni caso va valutato nella sua specificità, tenendo sempre conto dello stato di benessere fisico e psichico dell’animale. Se l’animale viene trascurato, sottoposto a sofferenza o detenuto in condizioni incompatibili con la propria natura, il proprietario rischia una condanna in sede penale.
Se sei a conoscenza di un caso in cui un animale viene tenuto esclusivamente su un balcone per diverse ore al giorno, senza possibilità di entrare in casa, puoi intervenire in diversi modi:
Ricorda che le guardie zoofile sono volontari che ricevono numerose segnalazioni; potrebbero quindi necessitare di tempo per intervenire. Nel frattempo, assicurati di monitorare la situazione e raccogliere quante più informazioni possibili per facilitare l’intervento delle autorità.
Alcuni proprietari lasciano i cani sul balcone per evitare che l’animale abbai troppo o metta a soqquadro la casa. Tuttavia, questa pratica può peggiorare i problemi comportamentali del cane. L’ansia da separazione, un disturbo comportamentale molto comune, si manifesta quando il cane viene lasciato solo o privato della compagnia del proprietario, portandolo ad abbaiare incessantemente, distruggere oggetti o manifestare altri comportamenti distruttivi. 
Invece di confinare il cane sul balcone, è consigliabile rivolgersi a un educatore o istruttore cinofilo. Questi professionisti possono aiutare a identificare le cause del comportamento indesiderato e fornire strategie per migliorare il benessere dell’animale, promuovendo una convivenza più serena tra il cane e la famiglia.
Secondo la sentenza del Tribunale di L’Aquila del 14 maggio 2010, n. 261, è imputabile del reato di disturbo del riposo delle persone il soggetto che tenga su un piccolo balcone due cani di piccola taglia in pessime condizioni igieniche e di salute, determinando non solo inutili sofferenze agli animali, ma arrecando anche molestie ai vicini a causa del latrare continuo e dei cattivi odori provenienti dall’appartamento.
Questa decisione sottolinea come la detenzione di animali in condizioni non idonee possa configurare non solo il reato di maltrattamento di animali, ma anche quello di disturbo della quiete pubblica, punito dall’articolo 659 del Codice Penale.
I contenuti presenti in questa pagina sono forniti a scopo puramente informativo e hanno carattere generale. Nonostante l’accuratezza e l’aggiornamento delle informazioni, queste non possono essere considerate esaustive né sostituire una valutazione specifica da parte delle forze dell’ordine e di altre figure qualificate, come guardie zoofile, avvocati e veterinari.
Si precisa che Animal Law Italia, in qualità di ente del Terzo Settore, non offre servizi di assistenza o consulenza legale. Per questioni specifiche, ti invitiamo a rivolgerti direttamente a professionisti del settore, che potranno fornire un supporto adeguato e personalizzato in base alle circostanze del caso.
Questa scheda è parte del Progetto SOS animALI, un’iniziativa di ALI – Animal Law Italia finalizzata a promuovere la consapevolezza delle leggi a tutela degli animali non umani e a favorirne la piena applicazione.
In ALI crediamo che una società più giusta non possa prescindere dal rispetto per gli animali. Per questo vogliamo concentrare i nostri sforzi nella diffusione di una cultura del rispetto per gli animali, coinvolgendo non solo i cittadini, ma anche le Forze dell’Ordine e le Istituzioni.
SOS animALI è il progetto che abbiamo ideato per promuovere questo messaggio in modo rapido ed efficace, lavorando in sinergia con il nostro Progetto Scuole.
Un passo fondamentale è diffondere la conoscenza degli strumenti normativi che tutelano gli animali e assicurarne la piena applicazione. Per raggiungere questo obiettivo, avvieremo collaborazioni con le Istituzioni e contiamo sul supporto di chiunque voglia contribuire a questa causa, aiutandoci a sensibilizzare un numero sempre maggiore di persone.
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Causale: SOS animALI
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