Europa senza gabbie: oltre 90.000 le firme convalidate in Italia!

Le firme validate nel nostro Paese sono 90.085, pari al 93,34% delle 96.513 totali che erano state presentate.

Pubblicato il 22/06/2020
Condividi

Importante passo avanti per l’iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age”: il Ministero dell’Interno ha notificato alla sede italiana di CIWF — organizzazione capofila promotrice della campagna — un «certificato di conferma del numero di dichiarazioni di sostegno raccolte per l’Italia», che attesta che le firme validate nel nostro Paese sono 90.085, pari al 93,34% delle 96.513 totali che erano state presentate.

Con questo dato, anche l’Italia certifica il raggiungimento della soglia minima di firme, che per il nostro Paese è fissata in 53.580.

Si tratta di un ottimo risultato per l’Italia, che rappresenta un passo importante lungo il cammino di questa iniziativa, alla quale aveva aderito oltre un milione e mezzo di cittadini europei, che ritengono sia arrivato il momento di abolire l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti: un sistema antiquato e crudele, completamente incompatibile con il benessere animale.

Quali sono le prossime tappe?

Dall’ottenimento dell’ultimo certificato da parte delle autorità nazionali decorre il termine di tre mesi per presentare l’iniziativa alla Commissione.

Una volta presentata l’iniziativa, inizierà la fase di esame. Potremo incontrare i rappresentati della Commissione, per illustrare nel dettaglio le nostre richieste. Questo passaggio consente alla Commissione di comprendere meglio le nostre richieste, dialogando affinché siano affrontati gli aspetti più tecnici e di difficile soluzione.

Entro tre mesi avremo poi l’opportunità di presentare l’iniziativa in un’audizione pubblica al Parlamento europeo, che potrebbe procedere a un dibattito in seduta plenaria, adottando eventualmente una risoluzione sulle questioni sollevate.

Entro sei mesi, la Commissione esporrà l’eventuale azione che intende intraprendere e i motivi per intervenire o meno.

A questo proposito, lo scorso 20 maggio la Commissione ha comunicato al Parlamento europeo la strategia “Dal produttore al consumatore” nell’ambito degli obiettivi per il 2030, che prevede una revisione della legislazione sul benessere degli animali, prevista nella seconda metà del 2023.

In aggiunta, la commissaria alla Salute Kyriakides nel settimo incontro della piattaforma per il benessere animale, svoltosi lo scorso 15 giugno, ha ribadito che il benessere animale è un tema fondamentale e che la riforma della legislazione in materia «porterà un cambiamento positivo sia con riguardo ai nostri valori etici sia rispetto alle richieste dei cittadini».

La commissaria ha anche precisato che la Commissione è già all’opera per verificare i punti della normativa che richiedono modifiche, lavoro che intende completare per la fine del 2021. Allo stesso tempo, sono già stati richiesti pareri scientifici su aspetti chiave.

Ci impegneremo affinché queste proposte producano risultati concreti per gli animali, innanzitutto inserendo nella legislazione il divieto di utilizzo di qualsiasi gabbia negli allevamenti, come richiesto da oltre un milione e mezzo di cittadini europei.

Supporta il nostro lavoro

Se vuoi supportare il nostro lavoro, puoi diventare nostro socio o fare una donazione.

Redazione

Articolo inserito dalla nostra redazione.

Sostieni il nostro lavoro

Con una donazione anche piccola puoi contribuire a cambiare il futuro degli animali.

Le donazioni ad ALI danno diritto ai benefici fiscali previsti per legge.

Newsletter

Iscriviti per ricevere ogni settimana i nostri aggiornamenti via email.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.
Consenso privacy
Potrai cancellarti in qualsiasi momento. Leggi l'informativa.

Non perdiamoci di vista!

Iscriviti alla newsletter per ricevere aggiornamenti direttamente via email: comodo, no?

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.
Consenso privacy
Potrai cancellarti in qualsiasi momento. Leggi l'informativa.

Dona il tuo 5x1000 ad ALI

Insieme possiamo cambiare il futuro degli animali