Ogni anno sono milioni gli animali allevati che affrontano viaggi dentro e oltre i confini europei. Il trasporto può avvenire via terra e via mare, e le attuali regole che dovrebbero garantire il loro benessere non sono troppo spesso in grado di proteggerli, soprattutto al di fuori dei confini dell’Unione europea. È il momento per la Commissione europea di prevedere leggi più rigorose e cambiamenti ambiziosi nella revisione della legislazione sul benessere animale prevista per la fine del 2023.
I numeri del trasporto di animali vivi in Europa
Nel documento Live Animal Transport: Time to Change the Rules (Trasporto di animali vivi: è tempo di cambiare le regole), Eurogroup for Animals riporta dati preoccupanti. Nel 2019:
- 1.618.275.545 ovini, bovini, polli e suini sono stati trasportati vivi in tutta l’UE e dall’UE verso paesi extraeuropei;
- i polli hanno rappresentato il 98% delle esportazioni totali di animali vivi, rendendoli gli animali da allevamento più commercializzati. I principali esportatori di polli dell’Unione europea sono stati Polonia, Ungheria, Paesi Bassi e Francia;
- 57.523 tonnellate di pesce vivo sono state dichiarate esportate dall’UE, di cui il 93% destinato ad altri Stati membri;
- 87.817 cavalli, asini, muli e bardotti sono stati trasportati vivi nell’UE e nel resto del mondo.
In alcuni Paesi europei le attuali leggi per il trasporto di animali vivi non sono abbastanza solide per proteggerli da condizioni proibitive per il loro benessere, come tempi di viaggio prolungati, temperature troppo alte, mancanza di cibo e acqua sufficienti, spazio insufficiente, mancanza di riposo. Inoltre, spesso non ci sono abbastanza controlli affinché le norme attuali siano scrupolosamente rispettate.
I pareri scientifici dell’EFSA
L’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha rilasciato — nel settembre 2022 — pareri scientifici che riguardano il trasporto da vivi dei piccoli ruminanti (ovini e caprini), degli equidi (cavalli e asini), dei bovini (vacche e vitelli), dei suini e degli animali trasportati in contenitori, come i volatili domestici (ad esempio polli, galline ovaiole e tacchini) e i conigli.
In base all’individuazione delle conseguenze sul benessere animali nelle diverse fasi del trasporto, dei rischi e delle misure basate sugli animali che servono a valutarli, sono state stabilite soglie quantitative per le temperature da mantenere all’interno di un veicolo e le tolleranze minime per lo spazio riservato agli animali. È descritto anche lo sviluppo o la progressione nel tempo di altre conseguenze sul benessere durante il trasporto come la fame, la sete e la stanchezza.
Le proposte della Corte dei conti europea
Lo scorso aprile, in un’analisi della Corte dei conti europea sono state evidenziate le tendenze nel trasporto degli animali e le sfide che i responsabili delle politiche dell’UE dovranno affrontare in vista della revisione della legislazione europea sul benessere animale.
Interessante la riflessione sul ruolo dei consumatori nel guidare il cambiamento: nel documento è dichiarato che, a partire dai dati di un sondaggio, è emerso che cittadine e cittadini sono disposti a pagare di più la carne, ma solo se informati e sicuri di alti livelli di benessere animale. Questo è un trend ormai consolidato e coerente con altri sondaggi di opinione condotti gli scorsi anni dalle istituzioni europee sul tema del benessere animale. Secondo la Corte dei conti europea, i consumatori meglio informati potrebbero compiere scelte con maggiore consapevolezza.
Tra le soluzioni ci potrebbe essere un regime di etichettatura legato al benessere animale, che porterebbe maggiore trasparenza e armonizzerebbe l’etichettatura delle carni nell’UE.
La Corte dei conti europea suggerisce anche di prevedere incentivi per incoraggiare produttori e consumatori ad adottare comportamenti sostenibili: i responsabili delle politiche dell’UE potrebbero pensare di attribuire un valore monetario alle sofferenze degli animali e di incorporarlo nei costi di trasporto e nel prezzo delle carni.
Ultima nota dolente rilevata nel documento sono i dati sul trasporto di animali vivi nell’Unione europea: sono frammentari e la Commissione europea non ha una visione d’insieme completa e centralizzata.
Trasporto di animali vivi: chiediamo che nessun animale sia lasciato indietro
Un’altra risposta al trasporto di animali vivi sarebbe sostituirlo con quello di carne e carcasse, come proposto da alcune delegazioni degli Stati membri durante l’Agrifish, il Consiglio europeo in materia di “Agricoltura e pesca”, tenutosi lo scorso gennaio.
Il 2023 sarà un anno decisivo per gli animali allevati. Insieme a Eurogroup for animals chiediamo che nessun animale rimanga indietro e che, quindi, la revisione della legislazione europea sul benessere degli animali apporti modifiche coraggiose alle leggi relative al trasporto di animali vivi.