Il disegno di legge n. 651 “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”, approvato lo scorso 28 marzo dal Consiglio dei ministri e presentato al Senato dal Ministro Lollobrigida, è stato approvato ieri in prima lettura da Palazzo Madama.
Durante l’esame in Commissione Agricoltura è stata aggiunta una disposizione che vieta l’utilizzo della denominazione “carne” per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali, ed è stato modificato il titolo, eliminando dal titolo l’aggettivo “sintetico”, sostituito da “isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati”.
Con questo voto, l’Italia è un passo più vicino a scelte eticamente, scientificamente ed economicamente non sostenibili.
A questa proposta ci siamo opposti strenuamente fin da subito, insieme ad altre organizzazioni italiane. Attualmente, la carne coltivata è già stata approvata per il consumo umano dalle autorità regolatorie di Singapore e degli USA, mentre non risultano ancora presentate richieste di autorizzazione all’EFSA, l’autorità per la sicurezza alimentare dell’Unione europea.
Un pericolo concreto o un’iniziativa di bandiera?
L’esame del Ddl ha seguito un iter spedito, poiché il provvedimento è pensato come cavallo di battaglia di questa maggioranza, che strizza l’occhio a Coldiretti e al mondo rurale.
Sul disegno di legge avevano avanzato dubbi anche 11 deputati che lo scorso aprile avevano rivolto un’interpellanza urgente chiedendo chiarimenti sulla narrativa proposta dal Governo. La maggioranza, unita a Coldiretti, avanza critiche sulla sostenibilità e sicurezza di mangimi e alimenti ottenuti da colture cellulari, denunciando il pericolo di gravi danni per il sistema enogastronomico italiano e per le tradizioni legate al Made in Italy. Una linea argomentativa che non convince e risulta ingannevole.
Relativamente alla sicurezza dei prodotti originati da colture cellulari si sono recentemente espresse la FAO (Food and Agriculture Organization) e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), pubblicando un report che, sottolineando la necessità di proseguire con la ricerca, ha evidenziato che allo stato attuale i rischi che verrebbero posti da questi prodotti sarebbero similari a quelli di qualsiasi altro alimento già commercializzato.
Il testo approvato
Il disegno di legge viene approvato dal Senato con un nuovo titolo ed alcuni emendamenti che sottolineano l’intenzione di integrare al disegno originale il divieto di denominare “carne” quei prodotti trasformati che contengano proteine vegetali, appellandosi alla possibilità che il consumatore venga ingannato, finendo per acquistare un prodotto che si aspetta sia a base animale, quando così non è. Una scelta che di fatto pone un freno importante a una transizione urgente verso un sistema alimentare più vegetale che, basandosi sull’uso di proteine alternative, spinga il consumatore ad operare scelte scientificamente più sostenibili, imprescindibili per ripensare il sistema alimentare globale di fronte alle sfide poste dalla crisi climatica.
Secondo il testo approvato ieri in Senato sarà quindi vietato apporre su prodotti contenenti esclusivamente proteine vegetali: denominazioni che richiamino ad una produzione a base di carne o a prodotti ottenuti in prevalenza da carne; riferimenti diretti a specie animali, gruppi di specie o morfologia o anatomia animale (vietate quindi diciture come “alette, cosce et.al.”); terminologie specifiche della macelleria, della salumeria o della pescheria; nonché nomi di alimenti di origine animale rappresentativi degli usi commerciali.
Le sanzioni pecuniarie disposte in caso di violazioni delle prescrizioni di legge ammontano a un minimo di 10.000 €, fino ad un massimo di 150.000.
Quali saranno i prossimi passi?
Il Ministro Lollobrigida afferma che il provvedimento è segno dell’avanguardia dell’Italia nel mondo. Viene da chiedersi a quale era intenda riferirsi il Ministro che sembra non avere chiaro il grado di anacronismo di questo intervento. La commercializzazione di carne sintetica è già realtà, approvata per il consumo umano a Singapore e negli USA dalla FDA (Food and Drug Administration). I consumatori hanno bisogno di tutele concrete, non di iniziative di fatto oscurantiste.
Il testo passa ora all’esame della Camera per l’approvazione definitiva. Continueremo a monitorare l’esame alla Camera, anche per proporre emendamenti e portare le nostre obiezioni in audizione in Commissione.