Senza di lui, probabilmente in Italia il diritto dell’ambiente e degli animali sarebbe indietro di molti passi. Una grave perdita per il mondo animalista e ambientalista, quella di Maurizio Santoloci, magistrato con anzianità di giudice di Cassazione in servizio presso il Tribunale di Terni ma, soprattutto, padre ispiratore della riforma del 2004 dei reati contro gli animali. Il giudice — direttore dell’ufficio legale nazionale della LAV e, per 12 anni, vicepresidente del WWF Italia — si è spento a 60 anni, dopo una lunga malattia, la sera dell’Epifania.
Lunga e proficua la sua carriera: è stato, tra l’altro, membro della Commissione ministeriale per la revisione del Testo Unico ambientale e consulente giuridico di diversi ministri dell’Ambiente in materia di reati ambientali e contrasto alla criminalità organizzata nel settore; ha a lungo insegnato Tecnica di polizia giudiziaria ambientale e Procedura penale operativa per la Polizia Giudiziaria in molti istituti, tra i quali la scuola del Corpo Forestale dello Stato e la sede centrale del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente; ha coordinato la Sottocommissione strategico-operativa della Commissione Ecomafia del Ministero dell’ambiente con il ministro Edo Ronchi.
È stato anche fondatore e direttore della rivista Diritto all’ambiente, uno dei portali di informazione e studio del diritto ambientale più importanti del nostro Paese, oltre che autore di testi di primaria importanza in materia di reati ambientali e tutela legale degli animali.
Alla famiglia le più sentite condoglianze da parte della nostra associazione e un profondo ringraziamento per una vita spesa in difesa dell’ambiente e degli animali.