Immagine: Compassion in World Farming
Egregio Presidente del Consiglio,
Egregi Ministri della Salute e delle Politiche agricole,
Ogni anno in tutta l’UE oltre 300 milioni di animali allevati a fini alimentari trascorrono una parte significativa o la totalità della loro vita confinati in gabbia. In Italia, in particolare, sono ancora oltre 40 milioni gli animali costretti a subire questa pratica arcaica che non rispetta le loro caratteristiche etologiche/naturali. Le galline e i conigli hanno a disposizione uno spazio grande quanto un foglio da fotocopia e le scrofe trascorrono circa la metà della propria vita in una gabbia in cui non possono nemmeno girarsi su se stesse.
Come sapete, a giugno 2021 la Commissione europea ha risposto positivamente all’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age, che ha raccolto il numero record di 1,4 milioni di firme certificate di cittadini che chiedono la fine dell’uso delle gabbie negli allevamenti. La ICE in questione è stata sostenuta da oltre 170 associazioni/organizzazioni europee per la protezione animale, ambientale e dei consumatori, di cui 22 italiane, ed è stata appoggiata da oltre 140 scienziati.
La Commissione si è impegnata a presentare entro il 2023 una proposta legislativa per dismettere progressivamente e definitivamente le gabbie in tutta Europa, a partire dal 2027.
Come cittadino/a a cui stanno a cuore gli animali e che desidera che la proposta di legge per vietare l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti sia approvata il prima possibile, Vi chiedo di sostenere a livello europeo questa fondamentale riforma in tutte le sedi opportune, a cominciare da quella del Consiglio dell’Unione europea, in cui l’Italia ha una voce importante.
Vi chiedo, inoltre, di adottare ogni opportuno strumento, legislativo ed economico, per favorire e realizzare al più presto la transizione a sistemi di allevamento senza gabbie anche in Italia. Confido nel Vostro sostegno
Oltre 300 milioni di animali soffrono rinchiusi in gabbia negli allevamenti di tutta Europa. Le gabbie sono mezzi di contenimento che non garantiscono una tutela appropriata del benessere animale.
Il loro utilizzo è in antitesi con l’impianto normativo europeo, nel quale la necessità di considerare le esigenze di benessere animale è da lungo tempo riconosciuta come un obiettivo che l’Unione e gli Stati membri devono perseguire nella redazione e attuazione delle politiche europee e nazionali (art. 13 TFUE).
Per questo non possono più trovare posto in Europa. La coalizione contro le gabbie si sta impegnando perché l’allevamento in gabbia diventi una pratica completamente vietata.
La Commissione europea si è impegnata a eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti europei. È un risultato straordinario, frutto dell’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age: con ben 1,4 milioni di firme convalidate le/i cittadine/i dell’Unione europea si sono espresse/i chiaramente contro questa pratica arcaica e crudele.
Tuttavia, nonostante questa vittoria, la battaglia non è ancora vinta. Infatti, se alla Commissione europea spetta il diritto di iniziativa legislativa, ogni proposta deve venire adottata in via congiunta dal Consiglio dell’Unione europea e dal Parlamento europeo. Il ruolo dell’Italia nell’ambito del procedimento legislativo è quindi cruciale.
In Italia sono ancora oltre 40 milioni gli animali costretti a vivere tutta o gran parte della loro vita rinchiusi in gabbia.
Le gabbie sono crudeli: impediscono agli animali di esprimere i propri comportamenti naturali e danneggiano il loro benessere psico-fisico. Conigli che non possono saltare, scrofe costrette ad allattare i propri piccoli attraverso le sbarre, galline che non riescono a spiegare le ali, vitelli a cui viene negata ogni possibilità di socializzazione nelle prime settimane di vita.
Oltre 90.000 cittadine/i in Italia hanno firmato l’ICE contro l’allevamento in gabbia: in rappresentanza dell’intera coalizione End the Cage Age, chiediamo al Governo italiano di rispettare la loro volontà e di favorire l’iter dell’ICE sostenendola in tutte le sedi europee preposte.
1) Sostenere a livello europeo la richiesta di vietare l’allevamento in gabbia nella UE in tutte le sedi opportune, a cominciare da quella del Consiglio dell’Unione europea, in cui l’Italia ha una voce importante.
2) Adottare ogni opportuno strumento, legislativo ed economico, per favorire e realizzare al più presto la transizione a sistemi di allevamento senza gabbie anche in Italia.