Animal Law Italia denuncia un canile abusivo alle porte di Pavia

Nella struttura fatiscente sarebbero presenti decine di cani da caccia e galline in condizioni che apparirebbero incompatibili con la loro etologia e produttive di gravi sofferenze. Presenti problematiche sanitarie ed ecologiche, unite ad abusivismi edilizi.

Pubblicato il 28/04/2025
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Animal Law Italia ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Pavia contro un gravissimo caso di abusivismo e presunto maltrattamento di animali, scoperto alla periferia di Pavia, a pochi passi dal fiume Ticino. Un terreno di circa 1800 mq, formalmente registrato come risaia — come da estratto catastale che abbiamo potuto esaminare — è stato trasformato illegalmente in una struttura improvvisata e fatiscente, utilizzata presumibilmente da cacciatori per detenere in modo vergognoso 20-30 cani da caccia e numerose galline.

Le immagini scioccanti rese pubbliche dalla pagina Facebook “Themis – Network di Giornalismo Ambientale d’Inchiesta“, realizzate anche con l’ausilio di un drone, raccontano una storia di degrado e incuria intollerabili. Gli animali sono rinchiusi in recinti costruiti con materiali di scarto, assi di legno marce, reti metalliche arrugginite, lamiere instabili e lastre di plastica fatiscenti. A un primo esame visivo, sembrerebbe che siano presenti anche lastre in eternit.

La struttura non è certamente idonea a garantire agli animali condizioni decorose di detenzione. Il mancato rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa regionale per le strutture zoofile determinerebbe un elevato rischio di produrre danni alla salute e al benessere degli animali, tali da configurare il reato di detenzione incompatibile e persino di maltrattamento (artt. 544-ter e 727 del codice penale).

Inoltre, non esiste una gestione adeguata sul piano igienico-sanitario né alcun sistema per lo smaltimento delle deiezioni animali, con un conseguente gravissimo rischio di inquinamento delle acque del vicino fiume Ticino.

Ma non solo: l’intera area, collocata all’interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino, è sottoposta a precisi vincoli paesaggistici e ambientali. Oltre ai reati di maltrattamento degli animali, Animal Law Italia denuncia apertamente le evidenti violazioni di norme edilizie, sanitarie e ambientali.

ALI ha richiesto alla Procura il sequestro immediato della struttura, lo sgombero urgente degli animali (cani e polli) e il loro affidamento al Comune, chiedendo l’intervento tempestivo di veterinari qualificati per verificare le condizioni di salute e garantire finalmente cure dignitose.

L’associazione è in contatto con le realtà locali per verificare la disponibilità a gestire animali in caso di sequestro. Inoltre, chiederà conto alle autorità di come sia possibile che un simile abuso alle porte della città passasse completamente inosservato.

Il Presidente di Animal Law Italia, l’avv. Alessandro Ricciuti, dichiara: «È inaccettabile che ancora oggi possano verificarsi situazioni del genere sotto gli occhi di tutti. Non ci fermeremo fino a quando non avremo ripristinato la legalità e garantito il benessere e la dignità degli animali coinvolti. Non facciamo distinzioni tra specie: cani, polli e ogni altro animale meritano lo stesso rispetto e la stessa protezione. Non tollereremo più questi soprusi».

Animal Law Italia lancia inoltre un appello alla cittadinanza: «Chiunque sia testimone di abusi simili ci contatti immediatamente. Il nostro team legale è pronto a intervenire con determinazione e competenza per tutelare gli animali e ripristinare la giustizia».

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