C’era una volta una gatta

Successo per il primo aperitivo tematico di Animal Law, dedicato al mondo delle colonie feline.

Di Avv. Filippo Portoghese
Pubblicato il 26/01/2017

«C’era una volta una gatta che aveva una macchia nera sul muso e una vecchia soffitta vicino al mare con una finestra a un passo dal cielo blu…»

Quella gatta con la macchia nera sul muso — come cantava al suo esordio, nel 1960, Gino Paoli — sicuramente c’è ancora. Al posto della soffitta immagino però un condominio e, per i più fortunati, lo immagino vicino al mare, con una vista a un passo dal cielo blu. Sono certo che la gatta con la macchia nera oggi non sarebbe più sola ma in compagnia di tanti altri gatti. E forse, proprio per questo, a qualcuno quel condominio potrebbe non piacere più.

Un momento dell’incontro

Questo il tema della piacevolissima serata che Animal Law Italia ha organizzato ieri a Milano presso il ristorante B12 di via Farini. Nello specifico, si è parlato della tutela legale dei gatti liberi (le c.d. colonie feline) e di quelli domestici. Gli avvocati Alessandro Ricciuti e Claudia Taccani, entrambi da anni impegnati nella tutela legale degli animali e soci fondatori dell’associazione, hanno intrattenuto gli amici presenti illustrando normative e giurisprudenza riconducibili alla gestione delle colonie feline. Non si è trattato di una lezione frontale ma di una costruttiva condivisione di quelle che oggi sono le maggior criticità legate a tale gestione.

Numerose le curiosità e le domande che sono state rivolte ad Alessandro e Claudia. Nonostante le colonie feline siano tutelate da una legge nazionale e da provvedimenti locali (regionali e comunali), non è affatto infrequente registrare atteggiamenti di ostilità nei confronti di tale fenomeno. Un punto fermo evidenziato dai due padroni di casa riguarda la impossibilità di trasferire una colonia felina stanziata all’interno delle parti comuni di un condominio se non per ragioni di tutela della colonia stessa o per gravissime e comprovate esigenze di natura igienico-sanitarie. Tale principio, a molti sconosciuto, come detto non ha impedito che negli anni maturasse una conflittualità importante in ordine alla accettazione di una colonia felina all’interno di una proprietà privata quale è un condominio.

I due rappresentanti di Animal Law Italia hanno saggiamente suggerito di utilizzare sempre e comunque buon senso e ragionevolezza. Sia dal punto di vista del tutor di colonia felina che del condomino che, suo malgrado, deve eventualmente sopportare la presenza di gatti liberi nelle parti comuni.

Quanto ai gatti domestici, pur comprendendo che sotto il profilo etologico sono e rimangono spiriti liberi, è pur doveroso impedirne il libero passeggio nelle altrui proprietà esclusive o nelle parti comuni. Prevenire insomma è sempre meglio che curare. Anche nel mondo animale.

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