Un precedente storico
Il 29 luglio 2025, i Carabinieri del Nucleo CITES di Bari hanno sequestrato due leoni e due tigri di giovane età detenuti da una struttura circense di passaggio da Torre Canne, frazione di Fasano (BR). L’intervento delle forze dell’ordine, con la conseguente denuncia del responsabile e l’affidamento futuro degli animali a una struttura idonea, è scaturito non dalla violazione della normativa penale che punisce il maltrattamento di animali, bensì a causa della violazione di una recente disposizione di legge che vieta ai circhi l’acquisto di nuovi animali pericolosi.
Questo sequestro rappresenta infatti la prima applicazione di un nuovo meccanismo giuridico, introdotto a inizio anno, che impedisce ai circhi di acquisire nuovi esemplari di specie selvatiche ed esotiche considerate pericolose, avviando di fatto un processo di dismissione graduale dei circhi con animali selvatici.
L’evento di Brindisi costituisce un precedente significativo, che chiarisce la portata e l’applicabilità delle nuove regole per il settore circense: bloccando di fatto il ricambio degli animali selvatici ed esotici nei circhi italiani, viene finalmente avviata la tanto attesa transizione verso spettacoli basati unicamente sul talento umano. Questo evento segna quindi l’inizio della fine per un modello di intrattenimento anacronistico e crudele.
Animal Law Italia accoglie questa notizia con grande soddisfazione, come risultato tangibile di decenni di battaglie legali e di sensibilizzazione portate avanti dalle associazioni per adeguare il quadro normativo italiano a quanto già avvenuto nel resto del mondo.
Il contesto normativo
Il sequestro di Brindisi si inserisce in un percorso normativo che ha progressivamente ristretto le possibilità di detenzione di animali selvatici in Italia.
Il processo ha avuto inizio con il recepimento della Convenzione CITES (Legge n. 874/1975) e ha trovato un punto di svolta con la Legge n. 150/1992, che ha introdotto il divieto generale di detenere esemplari vivi di mammiferi e rettili selvatici ed esotici pericolosi per la salute e l’incolumità pubblica.
Il Decreto Ministeriale del 19 aprile 1996 ha dato concretezza a tale divieto, istituendo una “lista negativa” di specie pericolose, tra cui leoni e tigri, la cui detenzione era vietata se non in contesti specificamente autorizzati, come i circhi.
La volontà politica di superare l’uso degli animali negli spettacoli è stata formalizzata con la Legge delega n. 106/2022, che ha incaricato il Governo di legiferare in tal senso.
Il Decreto Legislativo 5 agosto 2022, n. 135 ha introdotto la disciplina attuativa del regolamento (UE) 2016/429 in materia di commercio, importazione, conservazione di animali della fauna selvatica ed esotica. L’articolo 4 del decreto (“Specie pericolose per la salute, l’incolumità pubblica o per la biodiversità”) prevede l’istituzione di una nuova e più ampia “lista negativa” di specie selvatiche ed esotiche la cui detenzione è vietata. Tale lista avrebbe dovuto essere emanata entro il 27 marzo 2023, ma il termine non è stato rispettato, generando incertezza sull’applicabilità della normativa.
Tuttavia, a dicembre 2024 è stato emanato il Decreto Legislativo 27 dicembre 2024, n. 220 (pubblicato sulla G.U. del 22/01/2025 ed entrato in vigore il 5 febbraio 2025), che ha introdotto un quinto comma all’articolo 6 del predetto D.Lgs. 135/2022. Questa nuova norma ha reso il divieto per i circhi immediatamente operativo, stabilendo che queste strutture possano mantenere gli animali delle specie “pericolose” già posseduti, a condizione di impedirne la riproduzione, ma al tempo stesso ha introtto un divieto assoluto di acquisire ulteriori esemplari di tali specie:
I circhi […] sono autorizzati a detenere gli esemplari delle specie incluse nel decreto di cui all’articolo 4, comma 2, posseduti alla data di pubblicazione del decreto medesimo nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, fino al termine della vita naturale degli stessi, purché siano adottate misure idonee a garantire l’impossibilità di riproduzione degli esemplari. È fatto divieto […] di acquisire ulteriori animali delle specie incluse nel decreto di cui all’articolo 4, comma 2, successivamente alla data di pubblicazione del decreto medesimo nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Una interpretazione letterale potrebbe far pensare che poiché tale decreto non è ancora stato emanato, il divieto non sia ancora attuabile. Tuttavia, il punto dirimente è che, in assenza della pubblicazione della nuova lista negativa, continua ad avere pieno valore legale quella istituita con il DM del 1996, che include leoni e tigri. Di conseguenza, a seguito della novella legislativa di inizio anno, è diventato illegale per qualsiasi circo acquistare nuovi esemplari delle specie considerare pericolose, già incluse nel vecchio decreto del 1996.
Il comunicato ufficiale del Gruppo Carabinieri Forestale di Bari specifica infatti che è stata accertata «la violazione della normativa che stabilisce il divieto ai circhi di acquisire ulteriori animali delle specie incluse nell’Elenco delle specie animali che possono costituire pericolo per la salute e l’incolumità pubblica».
D’altronde, se lo scopo della norma introdotta nel 2022 era aggiornare la lista negativa del 1996, introducendo ulteriori restrizioni, è chiaro che nelle more dell’emanazione della nuova “lista negativa” più restrittiva possa — anzi, debba — essere applicata quella già in vigore.
Ne consegue che, in applicazione di questa interpretazione, l’acquisto dei giovani felini da parte del circo pugliese dopo tale data ha costituito una chiara violazione di questa disposizione, legittimando l’intervento delle autorità per il sequestro amministrativo degli animali.
Il ritardo della politica
L’importante precedente di Brindisi deve essere analizzato con lucidità, inserendolo in un contesto politico più ampio che presenta un quadro di luci e ombre. Se da un lato l’applicazione della legge dimostra la forza e l’efficacia degli strumenti a nostra disposizione, dall’altro emergono segnali preoccupanti di una volontà politica che rema in direzione contraria, cercando di rallentare il percorso verso la dismissione completa degli animali dai circhi.
Oltre al mancato rispetto del termine previsto per l’emanazione della nuova lista negativa, salta all’occhio la scarsa volontà politica di dare attuazione alla legge delega sullo spettacolo, che prevede il “graduale superamento dei circhi con animali”. Pochi giorni fa, al Senato il termine è stato posticipato al 31 dicembre 2026. Si tratta del terzo rinvio, un segnale inequivocabile della resistenza di una parte della politica ad accettare un cambiamento ormai richiesto a gran voce dalla società civile e reso inevitabile dall’evoluzione della sensibilità etica.
Accelerare la dismissione dei circhi con animali
Animal Law Italia rivolge un appello alle autorità di controllo, affinché estendano con la massima capillarità i controlli su tutto il territorio nazionale: ogni nuova violazione del divieto di acquisizione deve essere perseguita con la stessa fermezza di quanto accaduto in Puglia.
Ci rivolgiamo al Governo affinché venga emanato al più presto il decreto con la nuova e ampliata “lista negativa”. Questo atto è necessario per estendere la protezione a un numero maggiore di specie e per rendere il quadro normativo più chiaro.
Infine, condanniamo fermamente le manovre politiche volte a prorogare ulteriormente la sofferenza degli animali nei circhi. È giunto il momento che l’Italia si unisca formalmente e senza più ambiguità alla lunga lista delle nazioni civili che hanno scelto un modello di intrattenimento etico, moderno e gloriosamente libero dalla prigionia e dalla sofferenza animale.