Una svolta storica nella battaglia per porre fine all’uso delle gabbie negli allevamenti europei: il Tribunale dell’Unione Europea ha ammesso Eurogroup for Animals — associazione europea di cui Animal Law Italia fa parte — oltre LAV e Animal Equality al ricorso legale “End the Cage Age” contro la Commissione Europea.
Questa decisione riconosce che le associazioni animaliste sono state danneggiate dall’inazione della Commissione Europea, che nel 2021 aveva annunciato una proposta legislativa per vietare le gabbie, mai concretizzata.
L’ammissione delle associazioni permette loro di portare alla Corte le argomentazioni sull’impatto devastante del ritardo della Commissione, a danno non solo degli animali ma anche della credibilità democratica dell’Unione Europea.
Una sentenza storica
Il ricorso, promosso dal Comitato dei cittadini di “End the Cage Age” e guidato da Compassion in World Farming (CIWF), rappresenta un evento senza precedenti. È infatti il primo caso in cui la Commissione è chiamata a rispondere legalmente per l’inazione su un’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), sostenuta da 1,4 milioni di firme certificate.
In caso di accoglimento del ricorso, si tratterebbe del primo caso in cui l’esecutivo europeo verrebbe condannato per non aver adempiuto a una promessa fatta a seguito di un’iniziativa dei cittadini vittoriosa.
Adesso la Corte ascolterà le parti ed esaminerà il ricorso nel merito. Se si esprimerà a favore dei ricorrenti, la Commissione dovrà stabilire una tempistica chiara per presentare la proposta legislativa promessa e pubblicare il dossier ufficiale dell’ICE.
Quanto ottenuto nei giorni scorsi segna giù un precedente importante per il movimento animalista.
«Anche associazioni di ambientaliste, di tutela dei consumatori e pro democrazia avevano chiesto di intervenire nel procedimento ma non sono state ammesse, a differenza di quelle strettamente animaliste» – fa presente l’avv. Alessandro Ricciuti, presidente di Animal Law Italia – «Questa pronuncia rappresenta quindi un fondamentale riconoscimento della tutela del benessere animale come interesse superindividuale rilevante ai sensi dei trattati europei. Si tratta di principio che avrà ripercussioni nei rapporti con le istituzioni europee, che non potranno ignorare le nostre istanze o ritenerle secondarie rispetto a quelle degli interessi economici coinvolti», sottolinea Ricciuti.
Una questione di democrazia e giustizia
Il consenso tra i cittadini è schiacciante: l’89% degli europei (il 91% in Italia) ritiene che gli animali non dovrebbero essere allevati in gabbia. Nonostante questo, ogni anno circa 300 milioni di animali – tra cui scrofe, galline e conigli – continuano a vivere in condizioni inaccettabili negli allevamenti europei.
L’azione legale mira non solo a porre fine a questa sofferenza, ma anche a riaffermare il ruolo democratico delle ICE, strumenti creati per dare ai cittadini un’influenza concreta sulle politiche europee.
Il ruolo di Animal Law Italia
Animal Law Italia, parte di Eurogroup for Animals e della coalizione italiana End the Cage Age sin dal 2018, continuerà a sostenere questa battaglia davanti alle istituzioni europee e nazionali. Crediamo che il cambiamento sia possibile, ma occorre un impegno collettivo per spingere la Commissione a rispettare le promesse fatte. Per questo, non ci fermeremo finché la proposta legislativa per vietare le gabbie non verrà presentata e approvata.
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