Dalla parte dei crostacei: intervista con Aquatic Life Institute

Venerdì 8 settembre 2023 alle 15:00, su YouTube, approfondiremo gli obiettivi della nostra campagna per la tutela dei crostacei decapodi.

Pubblicato il 01/09/2023
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Vi aspettiamo venerdì 8 settembre 2023 alle 15:00, per approfondire temi e obiettivi della nostra campagna Dalla parte dei crostacei. Lo faremo insieme ad Aquatic Life Institute, in diretta dal loro canale YouTube.

Aquatic Life Institute è un’organizzazione non profit statunitense che si occupa di ricerca e consulenza sul benessere degli animali acquatici, sostenendo e accelerando le attività che esercitano un impatto positivo su scala locale e globale. L’istituto è anche responsabile della realizzazione dell’Aquatic Animal Alliance, una coalizione che ha come finalità una vita priva di sofferenza per gli animali che vivono in acqua.

Aquatic Life Institute è nostro partner nella divulgazione della campagna Dalla parte dei crostacei: nonostante le evidenze scientifiche dimostrino inequivocabilmente le sofferenze vissute dai crostacei decapodi, in Italia e in Europa le misure legali per la tutela di queste creature nel settore alimentare sono insufficienti. Il nostro obiettivo è garantire misure di benessere adeguate anche per questi animali.

Parleremo di tutto questo live su YouTube con Giulia Malerbi, Global Policy Lead di Aquatic Life Institute, e Lorenzo Fruscella, Advocacy Officer della campagna Dalla parte dei crostacei di Animal Law Italia.

L’incontro sarà in lingua inglese.

Aggiornamento del 29/09/2023: per rendere più accessibile l’intervista, di seguito riportiamo la trascrizione dell’incontro tradotta in italiano e quella in lingua originale.

Traduzione in italiano

Giulia [00:55]: Ok, penso che possiamo andare avanti e iniziare. Allora, prima di tutto, ciao a tutti. Grazie mille per esservi sintonizzati su questo live o per guardare la registrazione. Sono Giulia, Global Policy Lead presso Aquatic Life Institute e sono qui oggi con Lorenzo Fruscella, Program Officer di Animal Law Italia. Oggi parleremo di un progetto molto interessante, pienamente supportato da Aquatic Life Institute. Questo progetto si concentra sulla difesa legale dei crostacei decapodi. Prima di iniziare la conversazione vorrei parlarvi brevemente di Lorenzo. Lorenzo è un biologo marino originario di Roma, Italia, ha una laurea in biologia acquatica presso la University of California Santa Barbara negli Stati Uniti, un Master in acquacoltura sostenibile presso la University of Stirling in Scozia, e per di più Lorenzo sta terminando il suo dottorato di ricerca in acquaponica presso la University of Greenwich a Londra, in Inghilterra. Nel corso di questi ultimi anni Lorenzo ha lavorato in diversi centri di ricerca, nonché allevamenti di acquacoltura negli Stati Uniti, in Europa e in Nuova Zelanda, e ora è recentemente entrato a far parte del team di Animal Law Italia, un’organizzazione italiana la cui missione è fornire protezione legale agli animali, con particolare focus sull’Italia. Non vedo l’ora di parlare oggi con Lorenzo, per saperne di più su questi animali straordinari e spesso trascurati, e per approfondire ciò che il team di Animal Law Italia sta cercando di fare per proteggerli. Quindi, iniziamo subito la conversazione. Lorenzo, iniziamo con una domanda molto basilare: di cosa stiamo parlando? Cosa sono i crostacei decapodi?

Lorenzo [02:50]: Grazie Giulia e grazie a tutti per esservi connessi e non vedo l’ora di iniziare questa conversazione. Bella domanda per cominciare. Cosa sono i crostacei decapodi? I crostacei decapodi sono crostacei che appartengono all’ordine Decapoda. ‘Decapoda” e “decapodi” possono sembrare termini complessi, tuttavia la maggior parte dei crostacei più iconici appartengono a questo ordine. Pensiamo alle aragoste e agli astici, ma anche alla grande maggioranza delle specie di granchi, gamberi e gamberetti. Questo ci aiuta per comunicare con un ampio pubblico: come potete vedere il nostro simbolo è un astice e molti spettatori e le persone con cui comunichiamo sono subito in grado di capire di cosa stiamo parlando, perché la maggior parte delle persone si è imbattuta, sia direttamente o indirettamente nella loro vita, in un crostaceo decapode.

Giulia [04:00]: Già, è una categoria di animali molto particolare quella su cui avete deciso di lavorare. Posso chiederti perché Animal Law Italia ha scelto di intervenire per tutelare proprio questa categoria di animali?

Lorenzo [04:13]: Sì, sembra un argomento strano, tuttavia lo riteniamo particolarmente importante. Per cominciare, la pesca di questi animali sta crescendo in tutto il mondo, ed è la categoria di pesca che sta crescendo più rapidamente al mondo. Attualmente è valutata a circa 16 miliardi di dollari USA, ed è destinata a crescere fino a raggiungere i 25 miliardi di dollari nel 2031, con un tasso di crescita del 4,5% annuo. Quindi la pesca di questi animali è in aumento, sempre più di questi animali vengono catturati in tutto il mondo, e inoltre ogni anno escono nuovi studi scientifici che dimostrano che questi animali sono effettivamente senzienti. Cosa intendo per senzienti? Questi animali sono capaci di sentire, di provare sentimenti, come sofferenza e dolore, e soprattutto negli ultimi anni molti studi lo dimostrano, e il consenso scientifico è piuttosto forte. Oltre a ciò, un paio di anni fa è uscito un rapporto della London School of Economics and Political Science, che ha analizzato più di 300 studi in materia e ha confermato che i crostacei decapodi sono effettivamente senzienti e in grado di provare dolore e di soffrire. Questo rapporto ha portato l’anno scorso all’inclusione esplicita di questi animali nell’Animal Welfare Act del Regno Unito, e questa inclusione ha suscitato un dibattito significativo. Direi che la consapevolezza dell’opinione pubblica in generale sta davvero crescendo, tante nuove organizzazioni stanno prendendo in considerazione questi animali e il pubblico sembra essere più consapevole, però molte persone ancora non sanno veramente che questi animali sono senzienti e che provano dolore, per questo siamo qui e stiamo cercando di cambiare la situazione, di sensibilizzare il pubblico e far sapere che questi animali soffrono. Vorremmo introdurre norme e regolamenti, a partire dall’Italia , che possano dare a questi animali la protezione di cui hanno bisogno.

Giulia [06:27]: Posso sicuramente capire da ciò che stai condividendo in questo momento la necessità di iniziare ad affrontare i problemi che questi animali stanno affrontando, ma mi chiedo quanto sappiamo veramente sul modo in cui questi animali vengono trattati all’interno dell’industria. Quindi sarei curiosa di esplorare un po’ cosa succede “dietro le quinte”; potresti condividere alcune informazioni sulle principali pratiche? A cosa sono abitualmente sottoposti i decapodi all’interno del settore e quali sono i principali problemi di benessere associati a tali pratiche?

Lorenzo [07:02]: Sì, bella domanda. Inizierò dicendo che sì, quando parlo di questo problema con le persone, ciò che li colpisce davvero è il fatto che ciò che viene fatto a questi animali nell’industria alimentare è davvero impensabile se applicato a qualsiasi altro gruppo di animali. Se dovessimo immaginare ciò che viene fatto a questi animali e applicarlo a qualsiasi altro animale utilizzato per la produzione alimentare, sarebbe davvero uno scenario incomprensibile. Questi animali vengono trasportati vivi per periodi di tempo molto lunghi , che vanno da giorni a settimane, in condizioni assolutamente inadatte: spesso si trovano all’interno di vasche a temperature molto alte o molto basse, inadatte alla specie, con le chele legate e poi, infine, raggiungono ristoranti o supermercati, dove vengono uccisi in modi brutali che provocano loro notevoli sofferenze. Sono molteplici le pratiche che coinvolgono questi animali e che comportano loro notevole dolore in tutte le fasi che portano alla loro produzione: cattura, trasporto e stoccaggio, e infine macellazione. Noi di Animal Law Italia ci stiamo concentrando principalmente sulle fasi di stoccaggio/trasporto e macellazione. Posso farti qualche esempio, perché le pratiche sono davvero tante, e siete tutti invitati a dare un’occhiata alla nostra landing page, dove offriamo un elenco completo delle pratiche alle quali sono sottoposti questi animali. Alcuni esempi principali potrebbero essere il fatto che questi animali vengono conservati direttamente sul ghiaccio, vivi, cosa che ancora una volta non viene fatta a nessun altro gruppo di animali e che non sarebbe accettabile che fosse fatta su qualunque altro gruppo di animali, ma per i crostacei decapodi lo è. Vi è poi l’esempio più iconico del modo in cui questi animali vengono uccisi, bollendoli vivi. Ci vogliono da due minuti e mezzo a tre minuti perché muoiano, perdano conoscenza, mentre vengono bolliti vivi, il che, come si può immaginare, causa loro notevole dolore. Spesso vengono smembrati vivi, vengono tagliati in modo da non distruggere i loro gangli (o centri cerebrali), il che li lascia pienamente coscienti per lungo tempo. E questo è davvero ciò che stiamo cercando di ottenere, implementare regolamenti che, ad esempio, introducano l’obbligo dello stordimento prima della macellazione. Se ci pensate, a tutti i mammiferi terrestri macellati viene offerta una sorta di stordimento, ma questo non viene fatto per i crostacei perché, ancora una volta, il consenso nella società è che non sentano dolore. Ma i tempi stanno cambiando e crediamo che i tempi siano maturi e che siamo pronti ad attuare tali regolamenti a questo punto.

Giulia [10:11]: Sì, questo mi risuona molto, sai che provengo dal campo di animali d’allevamento terrestri e ora mi sto concentrando sugli animali acquatici, e sono totalmente d’accordo con te. Ad esempio per un maiale sarebbe inimmaginabile, non so, tagliargli una gamba mentre è pienamente cosciente, giusto? E per i crostacei questo è fatto di routine ed è la norma, no? Potresti riassumere, diciamo, i vostri obiettivi principali? Cosa vorreste ottenere in questa campagna?

Lorenzo [10:49]: Abbiamo diversi obiettivi, ma per cominciare ci stiamo concentrando sulla fase di macellazione, perché la consideriamo quella più facilmente realizzabile. Inoltre, abbiamo analizzato le normative di diversi altri paesi e le norme nella fase di macellazione dei crostacei sono già implementate in alcuni paesi, quindi riteniamo che ciò sia qualcosa che potrebbe essere attuato. Uno dei nostri obiettivi sarebbe, ad esempio, quello di consentire solo determinati metodi di macellazione per i crostacei decapodi. Vorremmo anche vietare la possibilità di esporre vivi questi animali su ghiaccio, cosa che avviene abitualmente, e in Italia ci sono stati due casi giudiziari incentrati su ciò, in cui dei ristoratori hanno posto questi animali su ghiaccio e sono stati giudicati colpevoli e effettivamente punibili dalla legge. Quindi riteniamo che questo possa essere implementato.

Giulia [12:06]: I tempi mi sembrano maturi, come dicevi prima. Visto che parlavi un po’ della situazione in diversi paesi oltre che in Italia, posso chiederti qualcosa di più sulla situazione riguardante lo status giuridico dei decapodi in diversi paesi, nonché la situazione in Italia per i diritti e la tutela dei decapodi?

Lorenzo [12:30]: Sì, abbiamo recentemente scritto un rapporto che sarà disponibile nelle prossime settimane, e abbiamo svolto, credo, un lavoro di analisi esaustivo, analizzando le normative in molti dei paesi che hanno normative in vigore per i crostacei decapodi; questi sono Italia, Austria, Norvegia, Svizzera, Nuova Zelanda e Australia. Inoltre, abbiamo un capitolo a parte per il Regno Unito, anche se al momento non esistono normative per ridurre la sofferenza dei crostacei decapodi nel Regno Unito, ma noi lo abbiamo inserito. I due paesi che risaltano, che hanno le normative più severe, precise e dettagliate sono la Svizzera e la Nuova Zelanda. In questi due paesi, per esempio, è vietato bollire vivi i decapodi, è vietato venderli vivi ai consumatori, e vi sono regole chiare su quali metodi di macellazione sono consentiti; vi è anche l’obbligo di stordimento. Queste norme, in generale, ci dicono che queste regole sono attuabili e potrebbero essere implementate in Italia, così come in tutta l’Unione Europea in futuro. Oltre alla Nuova Zelanda e alla Svizzera, ci sono altri paesi, Austria e Norvegia, che offrono normative più generali. La situazione in Australia è un po’ frammentata: alcuni Stati considerano i crostacei come animali, altri no, e altri ancora offrono normative più dettagliate, mentre altri no, e nel complesso queste norme sono piuttosto generali. E poi finalmente arriviamo in Italia. Abbiamo una situazione davvero particolare in Italia: ci sono diversi comuni, paesi e piccole città, che hanno regolamenti propri, e queste normative possono arrivare a essere piuttosto specifiche: si può arrivare alla dimensione degli acquari in cui puoi tenere i crostacei, se devono avere le chele legate, o alla temperatura dell’acqua, e se possono essere bolliti vivi o no. Ma in Italia nel complesso manca una disciplina unitaria, ed è un grosso problema perché ci ritroviamo con un quadro molto frammentato e, come potete immaginare, molto difficile da attuare. In Emilia-Romagna, ad esempio, che è una regione del nord, ci sono molte circoscrizioni che hanno delle normative, alcune città e paesi solo a pochi chilometri di distanza che hanno regole totalmente diverse, ed è anche molto difficile verificare se queste normative vengano rispettate o meno. Quindi è questo ciò che stiamo facendo, vorremmo che in Italia arrivi ad esserci una disciplina unitaria, come hanno fatto in Nuova Zelanda o in Svizzera, che possa offrire a questi animali la tutela che meritano.

Giulia [16:02]: Bello, interessante. Sì, capisco che la situazione in Italia sia frammentata e questo tipo di differenze e di regolamenti sparsi, come dicevi tu, creino effettivamente più ostacoli. Anche se forse il mio lato ottimista tende a pensare che almeno da qualche parte il problema è stato riconosciuto, quindi forse abbiamo la possibilità di affrontare la questione in modo adeguato; da quello che ho capito, questo è l’obiettivo della vostra campagna. Tornando alla campagna, vorrei saperne un po’ di più, anche per le persone che ci stanno ascoltando, in termini di tempistiche. Puoi darci una cronologia approssimativa del progetto, ad esempio quando è iniziata la campagna e i progressi compiuti finora?

Lorenzo [17:00]: Sì, abbiamo iniziato ad approfondire l’argomento e ad organizzare la campagna l’anno scorso, per capire innanzitutto se fosse realizzabile una campagna totalmente incentrata sui crostacei decapodi, e poi infine siamo passati alla fase di strutturazione e al lancio della campagna, cosa avvenuta all’inizio di aprile di quest’anno. Finora abbiamo completato la landing page del progetto che, ancora una volta, è disponibile nella descrizione del video. Sulla nostra landing page si può anche trovare la nostra petizione, che i nostri spettatori sono invitati a firmare. Abbiamo anche prodotto una serie di rapporti, e alcuni saranno presto pubblicati. In fondo alla nostra pagina gli spettatori possono trovare le nostre due liste: una riguarda le nostre richieste e l’altra le nostre raccomandazioni. Questi due sono elenchi di pratiche che noi riteniamo necessario implementare, le pratiche attualmente in corso sui crostacei decapodi e alcuni modi in cui potremmo ridurre la loro sofferenza. Stiamo anche collaborando con il mondo accademico e stiamo lavorando a un documento che approfondirebbe la biologia e la capacità di provare dolore di questi animali. Lo stiamo facendo in collaborazione diretta con l’Università di Messina, in Italia, e stiamo anche collaborando con diversi partner, tra cui c’è l’Aquatic Life Institute, con cui siamo onorati di collaborare , e infine abbiamo diversi documenti che usciranno nelle prossime settimane: il documento di cui ho parlato, che esplora lo status giuridico dei crostacei in diversi paesi del mondo, nonché un rapporto che ci mostrerà cosa succede dietro le quinte nel settore, cosa che per quanto ne sappiamo non è mai stata fatta in Italia. Stiamo collaborando con Eurofishmarket, un’organizzazione di analisi della pesca in Italia, con l’obiettivo di sapere cosa sta realmente accadendo nel settore, quanti animali vengano trasportati, come vengano trattati e cosa stia realmente accadendo, perché per ora è davvero un mistero e non è facile da scoprire, come potete immaginare.

Giulia [20:01]: Sì, da quello che posso dire, avete iniziato con un grande quantitativo di ricerca per capire cosa sarebbe risultato efficace, ma sembra che non vi stiate fermando, è come se fosse una scoperta continua, giusto? Questo ha senso perché, come dicevi tu, i tempi stanno cambiando, le prove scientifiche stanno tenendo il passo con i bisogni e la sensibilità di questi animali, però sì, è un’area davvero nuova. Ecco perché sono stata dall’inizio molto felice di sostenere pienamente questo progetto, perché quando voi ci avete contattato raccontandoci i vostri piani abbiamo davvero pensato che fosse qualcosa che non molte ONG stanno affrontando, probabilmente perché è difficile. Non dirò che dovremmo tutti buttarci a capofitto nell’ignoto, ma penso che il modo in cui stiate conducendo questo progetto sia molto intelligente e umile. Seguite le prove scientifiche, fate le vostre ricerche e programmate passo dopo passo. Hai già menzionato qualcosa sui vostri partner e sui vostri piani per il futuro, ma vorrei che parlassi di questo ancora un po’ prima di porre la domanda finale. Mi piacerebbe se potessi approfondire un po’ di più su eventuali progetti interessanti in arrivo, in modo che le persone possano sapere come supportarti.

Lorenzo [21:37]: Certo, posso darti una rapida panoramica dei nostri partner e volevo anche aggiungere, per risponderti, che sì, siamo un po’, direi, i pionieri in questo campo, almeno in Italia, e non sono molte le associazioni che lavorano in questo campo, hai ragione. Fortunatamente abbiamo molti partner, associazioni, istituti e il mondo accademico con cui collaboriamo direttamente. È possibile visualizzare l’elenco completo dei nostri partner in fondo alla nostra landing page. E sì, a parte voi, Aquatic Life Institute, che ci avete aiutato moltissimo, stiamo anche collaborando direttamente con Crustacean Compassion, che è senza dubbio la principale organizzazione focalizzata esclusivamente sulla protezione dei crostacei decapodi nel Regno Unito. Loro si occupano di questo tema da molto tempo e sicuramente per più a lungo di noi, quindi ci teniamo costantemente in contatto con loro, riceviamo aggiornamenti e ci assicuriamo di continuare a imparare da ciò che hanno fatto. Ad esempio, il rapporto che è destinato ad arrivare prossimamente, indagando la situazione del settore in Italia, è simile al lavoro che loro hanno svolto nel Regno Unito. Quindi siamo lieti di poter imparare un po’ da ciò che hanno fatto in un altro paese. Collaboriamo anche direttamente con il mondo accademico, come ho detto con l’Università di Messina, che è stata anch’essa molto disponibile. Vi è anche l’Istituto Italiano di Bioetica, che è il principale istituto di scienze bioetiche in Italia, e infine, come ho detto, Eurofishmarket, che ci sta aiutando con questa indagine sulle pratiche attualmente in atto nel settore in Italia. Però sì, nel complesso direi che sono molto ottimista per il futuro. Penso che abbiamo una vera possibilità di cambiare le cose, il fatto che paesi come la Nuova Zelanda e la Svizzera abbiano già implementato queste normative vuol dire che c’è sicuramente speranza. E direi di più: sono più che fiducioso. Immagino un futuro in cui in Italia e anche nell’Unione Europea in generale potremo avere una disciplina unitaria che tuteli questi animali nelle modalità in cui dovrebbero essere protetti, attuando norme che li tutelino in tutte le fasi che caratterizzano nella loro produzione. Attualmente, nell’Unione Europea, le norme che offrono protezione agli animali, ad esempio nella fase di trasporto e nella fase di macellazione, non comprendono affatto i decapodi, e difatti escludono gli invertebrati, ed è davvero un peccato perché queste norme possono essere a volte anche molto dettagliate, ma in questo caso i crostacei decapodi sono completamente esclusi e pensiamo che la situazione dovrebbe cambiare. Quindi sosteniamo un cambiamento in Italia, ma allo stesso tempo guardiamo al quadro più ampio e immaginiamo come potrebbe essere il futuro nei prossimi anni e, si spera, il quadro giuridico cambierà anche nell’Unione Europea.

Giulia [25:24]: Sì, spero che riusciremo a usare il vostro progetto in Italia come modello da replicare in altri paesi e eventualmente a livello europeo. Penso davvero che dovremmo concentrarci maggiormente sulle specie trascurate, ed è qualcosa sulla quale Aquatic Life Institute sì è molto concentrata. Vorrei anche fare un commento personale e sentire il tuo punto di vista al riguardo. A volte è difficile conciliare la difesa legale e poi cercare di introdurre un cambiamento nella percezione sociale per questi animali Mi piace molto l’approccio che Animal Law Italia adotta in questo progetto. Vedo una combinazione di prove scientifiche e un’esplorazione di percorsi legali che potrebbero allinearsi con le prove scientifiche. So che è molto difficile, ma pensi che sarete in grado, attraverso il vostro progetto, di garantire protezione legale a questi animali? Pensi che forse, a quel punto, anche la società inizierà a riconoscere che questi animali sono senzienti? Ciò cambierebbe le cose per questi animali?

Lorenzo [26:43]: Sì, bella domanda anche se complessa. Penso che la legge cambi quando la società è pronta. A volte capita che la legge preceda la società, tuttavia è la società e la percezione che la società ha, questo è ciò che guida il cambiamento della legge. I tempi stanno cambiando, le persone stanno diventando sempre più consapevoli di molte questioni delle quali prima non erano a conoscenza. Le questioni ambientali, per fare un esempio, oltre ovviamente ai problemi del benessere degli animali e alle questioni che molti animali si trovano ad affrontare in questo momento, quindi ritengo che sia giunto il momento e che sì, è la società a guidare un cambiamento nella legislazione, ma noi siamo qui per garantire che ciò avvenga il più rapidamente possibile e nel modo più efficiente possibile. Tuttavia, la scienza è lo strumento che tutti stiamo usando, che tutti dovremmo usare, e in questo caso le prove puntano al fatto che questi animali soffrono e che soffrono immensamente e in quantità molto elevate, il che è completamente in linea con i principi dell’altruismo efficace. Abbiamo un problema enorme qui, di un gruppo di animali completamente trascurato: stanno soffrendo immensamente e basterebbe solo includerli nella legislazione che attualmente li esclude per apportare un cambiamento considerevole. E nel caso dell’Italia, ad esempio creare una disciplina unitaria e non frammentata, quindi in realtà ci vorrebbe poco e questo potrebbe fare una differenza enorme per milioni di animali. Come dicevo all’inizio, la pesca dei crostacei cresce ogni anno, quindi questo risparmierebbe davvero molto dolore e potrebbe migliorare le condizioni di vita di molti animali.

Giulia [28:54]: Sì, voglio assolutamente vedervi avere successo con questo progetto. Sono accanto a voi, sostenendo la campagna passo dopo passo. Prima di chiudere vorrei lasciarti di nuovo la parola, Lorenzo, se vuoi fare un ultimo invito su come le persone possono rimanere aggiornate sulla campagna e seguirne i progressi.

Lorenzo [29:19]: Certo, invito tutti gli spettatori a dare un’occhiata alla nostra landing page del progetto, il link nella descrizione e, se potete, a firmare la petizione. In questo momento abbiamo più di 6000 firme e, se poteste firmarla, sarebbe fantastico. Vorrei anche invitare tutti a sintonizzarsi il mese prossimo. Farò una presentazione alla Aquatic Life Conference lanciata dall’Aquatic Life Institute e sarà un piacere per me approfondire alcune questioni di cui ho parlato qui, e cioè sulla frammentazione normativa attualmente presente in Italia e nell’Unione Europea in generale.

Giulia [30:11]: Perfetto, grazie mille Lorenzo! Grazie a tutti voi che vi siete sintonizzati per ascoltare questa incantevole conversazione. Ancora una volta, come ha detto Lorenzo, se volete rimanere aggiornati con il progetto, assicuratevi di seguire gli aggiornamenti di Animal Law Italia, iscrivetevi alla loro newsletter per ricevere aggiornamenti costanti, e ricordatevi del rapporto di cui parlava Lorenzo, che uscirà nelle prossime settimane e della petizione, alla quale anche potete accedere.

Lorenzo [30:40]: E se potete, seguiteci sui social media, Instagram e Twitter, per mostrare il vostro sostegno e seguire gli aggiornamenti del progetto.

Giulia [30:54]: Bene, grazie mille ancora a tutti per esservi sintonizzati e averci ascoltato discutere riguardo a questi animali trascurati ma molto importanti. Un ringraziamento speciale a Lorenzo per aver dedicato il suo tempo, le sue competenze e conoscenze per educarci un po’ di più su questi animali. Grazie.

Lorenzo [31:12]: Grazie a tutti.

Trascrizione in lingua originale (inglese)

Giulia [00:55]: Okay, I think we can go ahead and get started. So first of all, hi everyone! Thank you so much for tuning in to this live or for watching the recording. I am Giulia, Global Policy Lead at Aquatic Life Institute and I’m here today with Lorenzo Fruscella, Program Officer at Animal Law Italia. Today we will talk about a very interesting project, which is fully endorsed by Aquatic Life Institute. This project focuses on advocating for the legal protection of decapod crustaceans. Before we jump right into the conversation, I would like to tell you briefly something about Lorenzo. Lorenzo is a marine biologist from Rome, Italy, he has a degree in Aquatic Biology from the University of California Santa Barbara in the United States, a Master’s in Sustainable Aquaculture from the University of Stirling in Scotland, and on top of that Lorenzo is in the process of finishing his PhD in Aquaponics at the University of Greenwich, in London, England. Throughout these past years Lorenzo has worked in a variety of research centres, as well as aquaculture farms across the United States, Europe, and New Zealand, and now he has recently joined Animal Law Italia, which is an Italian organization whose mission is to afford legal protection to animals, with special focus in Italy. I am really excited to have the chance to have this discussion with Lorenzo today, to learn more about these amazing and often neglected animals, and actually to dive more deep into what the team at Animal Law Italia is trying to do to protect them. So let’s jump right into the conversation. Lorenzo, I will hit you with a very basic question: what are we talking about? So what are decapod crustaceans?

Lorenzo [02:50]: Thank you Giulia and thank you everyone for logging in, and I look forward to this amazing conversation. Thank you for the question, yes, good question for starters. What are decapod crustaceans? Decapod crustaceans are crustaceans that belong to the order Decapoda. ‘Decapoda’ and ‘decapods’ may seem like complex terminology, however the majority of the most iconic crustaceans belong to this order. We can think of lobsters and also of the vast majority of crab, prawn, and shrimps species. And this also helps us to communicate with the wider public, as you can see our symbol is a lobster, and a lot of viewers and people we communicate with really seem to be able to picture right away what we are talking about, because most people have come across, either directly or indirectly in their life, a decapod crustacean.

Giulia [04:00]: Yeah, that is a very particular category of animals that you decided to work on. Can I ask you why Animal Law Italia choose to intervene to protect specifically this category of animals?

Lorenzo [04:13]: Yes, it does seem like an odd topic, however we deem it particularly important. For starters, the fishery of these animals is growing worldwide, and it is the fishery that is growing the quickest in the world. It is valued right now at about 16 billion US dollars, and it is bound to grow till it reaches 25 billion dollars in 2031, growing at a 4.5% annual rate. So the fishery of these animals is increasing, more and more of these animals are being caught worldwide, and on top of that there is new literature coming out every year that shows that these animals are actually sentient. What do I mean by sentient? These animals are capable of feeling, of experiencing feelings, such as suffering and pain, and especially in the last few years a lot of literature is showing that, and the scientific consensus is pretty strong. On top of that, a couple of years ago, a report came out from the London School of Economics and Political Science, which analysed more than 300 studies on the matter and confirmed that decapod crustaceans are indeed sentient and able to feel pain and to suffer. This report led to the explicit inclusion of these animals to the Animal Welfare Act of the United Kingdom last year, and this inclusion sparked significant conversation. In fact, I would say that the awareness of the public in general is really growing. Lots of new organizations are taking into consideration these animals, and the public seems to be more aware. However a lot of people still do not really know that these animal are sentient and feel pain, and this is why we are here and we are trying to really change the situation and bring awareness and let people know that these animals are suffering. On top of that, we would like to introduce norms and regulations, starting in Italy, that would give to these animals the protection that they need.

Giulia [06:27]: I can definitely see from what you are sharing right now the need to start addressing the issues these animals are facing, but I wonder how much we really know about the way these animals are treated within the industry. So I’ll be curious to explore with you a little bit what happens ‘behind the scenes’; could you share some information on the main practices? What are decapods routinely subjected to within the industry, and what are the main welfare problems associated with such practices?

Lorenzo [07:02]: Yes, good question. I will start by saying that yes, when I talk to people about this issue, what really hits them is the fact that what is being done to these animals in the food industry is really unthinkable as to being applied to any other animal groups. If we were to picture what is being done to these animals and apply it to any other animal that is used for food production, it would really be an unthinkable scenario. These animals are being transported live for very long periods of time, going from days to weeks, in highly unsuitable conditions. They are often inside tanks at very high or very low temperatures that are unsuitable for the species, with their claws tied and then, finally, they reach restaurants or supermarkets, where they are killed in brutal ways that cause considerable suffering. There are many different practices that involve these animals that bring considerable pain to them in really all phases that lead to their production: capture, transport and storage, and finally slaughter. We at Animal Law Italia are focusing mostly on the storage/transport and slaughter phases. I can give you a few examples, because there are really many practices, and you all are welcome to check out our landing page, where we offer a full list of the practices that these animals are subjected to. Some main examples would be the fact that these animals are stored directly on ice, alive, which again is not done to any other animal groups and would not be acceptable to be done on any other animal group, but for decapod crustaceans it is. Then they is the most iconic example of a way these animals are killed, by being boiled alive. It takes two and a half to three minutes for them to die, to lose consciousness, while being boiled alive which, as you can imagine, brings considerable pain to them. They are dismembered alive often, they are cut in ways that do not destroy their ganglia or brain centres, which leaves them fully conscious for a long time. And this is really what we are trying to achieve, implement regulations that would, for example, introduce mandatory stunning prior to slaughter; if you think about it, all land mammals that are slaughtered are offered some sort of stunning practice, but this is not done for crustaceans because, again, the societal consensus is that they do not feel pain. But times are changing and we believe that the time Is ripe, and that we are ready to implement such regulations at this point.

Giulia [10:11]: Yeah, that resonates with me a lot, you know I come from land farmed animals and am now focusing on aquatic animals, and I totally agree with you. For example, stunning: it is something we sort of take for granted. Think of a pig: it would be unimaginable to, I don’t know, chop off the leg of a pig while fully conscious, right? And to crustaceans that is routinely done and the norm, right? So can you summarise, say, your top goals? What would like to achieve in this campaign?

Lorenzo [10:49]: We have several goals, but we’re focusing on the slaughter phase for starters, because we see that as the most readily implementable. Also, we’ve analysed regulations from several other countries, and rules in the slaughter phase for crustaceans are already implemented in some countries, so we see that as something that could be achieved. One of our goals would be, for example, to implement mandatory stunning and to only allow certain slaughter methods to be performed on decapod crustaceans. We also would like to ban the possibility of exposing these animals alive on ice, which is routinely done, and in Italy there were two court cases focusing on this, in which restaurateurs placed these animals on ice and they were found to be guilty and actually punishable by law. So we are confident that this could be implemented.

Giulia [12:06]: Times seem right, like you were saying before, yes. Since you were talking a little bit of the situation in different countries as well as in Italy, can I ask you a little bit more about the report concerning the legal status of decapods in different countries, as well as the situation in Italy for the rights and protection of decapods?

Lorenzo [12:30]: Yes, we have recently written a report which will become available in the next few weeks, and we have performed, I believe, a comprehensive work of analysis, analysing the regulations in many of the countries that have regulations in place for decapods crustaceans; these are Italy, Austria, Norway, Switzerland, New Zealand and Australia. Also, we have a separate chapter on the UK, even though there aren’t regulations in place to lessen the suffering of decapod crustaceans in the United Kingdom right now, but we have included it. And really the two countries that stick out, that have the strictest and most precise and detailed regulations are Switzerland and New Zealand. In these two countries, for example, it is forbidden to boil decapods alive, it is forbidden to sell them alive to consumers, and they have clear rules as to what methods are allowed to slaughter them; there is also mandatory stunning. These regulations, in general, tell us that these rules are implementable and could be implemented in Italy, as well as in the whole European Union in the future. Apart from New Zealand and Switzerland, there are other countries, Austria and Norway, which offer more general regulations. The situation in Australia is a bit fragmented: some States consider crustaceans animals, some do not, and some offer more detailed regulations, while others do not, and overall they are pretty general. And then finally we get to Italy. We have a truly peculiar situation in Italy: there are several municipalities, so towns and small cities that have their own regulations, and these regulations can get pretty specific: you can get to the size of the tanks that you are allowed to keep crustaceans into, whether they must have their claws tied, or the temperature of the water, and whether they can be boiled alive or not. However, in Italy overall we lack a unitary discipline, and it is a major problem because we are left with a framework which is highly fragmented and, as you can imagine, very difficult to implement. You have a situation in which, for example, in Emilia-Romagna, which is a region in the North, you have many municipalities that have regulations. Some cities and towns are only a few kilometres away, but offer totally different rules and it is also very difficult to verify whether these regulations are being implemented or not. So this is also what we are doing. We would like to have a unitary discipline in Italy, just like they have in New Zealand or Switzerland, that could offer these animals the protection they rightfully deserve.

Giulia [16:02]: Nice, interesting. Yes, I can imagine that the situation in Italy is fragmented and this type of diversity and scattered interventions, like you were saying, actually creates more obstacles. Although, maybe my optimistic side tends to think that at least somewhere the problem was acknowledged, so maybe we have the chance to address it in a proper way; from what I gathered, that is the objective of your campaign. Going back to the campaign, I would like to learn a little bit more, and for the people listening to us, in terms of the timeline. Can you give us a rough timeline of the project, such as when did the campaign start, the progress that is has been made so far.

Lorenzo [17:00]: Yes, we started to delve deeper into the topic and organise the campaign last year, to think whether, first of all, a campaign totally focused on decapod crustaceans would achievable, and then finally we moved to the structuring phase and the launch of the campaign, which happened earlier this year in April. Thus far we have completed the landing page of the project which, again, is available in the description. On our landing page you can also find our petition, which our viewers are welcome to sign. We have also produced a number of reports, and some are bound to be published soon. At the bottom of our landing page viewers can find our two lists: one of our requests, and one of our recommendations. These two are lists of practices that we deem necessary to be implemented, some on practices that are currently being done on decapods crustaceans and some ways that we could lessen their suffering. We are also collaborating with academia, and we are working on a document that would delve deeper into the biology and the capacity of feeling pain of these animals. We are doing this in direct collaboration with the University of Messina, in Italy, and we are also collaborating with several partners, among which there is the Aquatic Life Institute, which we are honoured to be collaborating with, and finally we have several documents that are about to come out in the next few weeks. The document that I talked about, exploring the legal status of crustaceans in different countries around the world, as well as a report which will show us what happens behind the scenes in the industry, which as far as we know has never been done in Italy. We are collaborating with Eurofishmarket, a fishery analysis organisation in Italy, with the aim of knowing what is actually happening within the industry, how many animals are being transported and how they are treated and what is really happening. Because, as of now, it is really a mystery and it is also not very easy to know, as you can imagine.

Giulia [20:01]: Yeah, from what I can tell, you guys have started with big chunk of research, to figure out what would be effective, but it sounds like you are not really stopping, like it is an ongoing discovery, right? And from what you were saying before, it makes sense because like you were saying times are changing now, science evidence is getting up to speed with the needs and the sentience of these animals, but yes, it is a very novel area. That is why I actually was very happy to be fully supporting this project, because when you guys approached us, told us your plans, we really thought that is something not many NGOs are addressing, probably because it is difficult. I’m not gonna say that we should all jump into the unknown, but I think the way you are leading this project is very smart and humble. You know, waiting for the scientific evidence, doing your research, and programming step by step. You already mentioned something about your partners and plans for the future, but I would like you to touch on it a little bit more before asking the final question. I would like it if you could expand a little bit more on any exciting projects on the way, so that people can put down a list and know how to follow you.

Lorenzo [21:37]: Sure, I can offer a quick overview of our partners and I also wanted to say, to respond to you, yes, we are kind of, I would say, the pioneers in this in Italy, at least, and not many associations are working on this, you are right. Luckily we have lots of partners, associations, institutes as well as academia that we are collaborating with directly. You can check out the full list at the bottom of our Landing Page. And yes, apart from you guys, Aquatic Life Institute, which have been very helpful in supporting us, we are also directly collaborating with Crustacean Compassion, which is arguably the top organization solely focused on the protection of decapod crustaceans in the United Kingdom. They have been doing this for a while, and definitely for longer than we have, so we are constantly keeping in touch with them, receiving updates, and running things through them to make sure we keep learning from what they have done. For example, the report that is bound to come out soon, investigating the situation within the industry in Italy, is similar to the work that they have been doing in the United Kingdom. So we are glad that we can learn a bit from what they have done in a different country. We are also collaborating directly with academia, as I said with the University of Messina, which also have been very helpful. We also have the Institute of Bioethics in Italy, which is the top institute for bioethics science in Italy arguably, and finally, as I mentioned, Eurofishmarket, which is helping us with this investigation on the practices there are currently being done within the industry in Italy. But overall I would say that I am very optimistic about the future. I think we have a real shot at this, the fact that countries such as New Zealand and Switzerland have already implemented these regulations, it looks like there is definitely hope. And I would say more: I am more than hopeful. I do envision a future in which in Italy and also overall in the European Union we could have a unitary discipline that protects these animals in the ways that they should be protected, by implementing rules that protect them in all the phases that are involved in their production. At present, in the European Union, the regulations that offer protection to animals, for example in the transport phase and in the slaughter phase, do not include crustaceans at all. In fact they do not include invertebrates, and it is really a pity because they can be at times even very detailed. But in this case decapod crustaceans are completely excluded, and we think that should change. So we are advocating for a change in Italy, but at the same time we are looking at the bigger picture and imagining what the future could look like in the next few years, and hopefully the legal framework will change also in the European Union.

Giulia [25:24]: Yes, I hope that we will be able to use your Italian project as a model to be replicated in other countries and eventually at EU level. I really think that we should put more focus on neglected species, and it is something that Aquatic Life Institute has heavily invested in. I also would like to make a personal comment, and have your personal view on this. It is sometimes hard to combine advocating for the legal protection, and then try to also bring up a change in the societal perception of these animals. I really like the approach that Animal Law Italia takes in this project. I see a combination of scientific evidence and exploration of legal paths that could align with the scientific evidence. I know it is very hard, but do you think that you will be able, through your project, to afford legal protection to these animals? Do you think that maybe, at that point, society also will start acknowledging these animals are sentient? Would that start to change things for these animals?

Lorenzo [26:43]: Yes, good and complex question. I think that the law changes when society is ready for it. Sometimes it happens that the law precedes society, however society and the perception that society has, that is what is driving the change in the law. Times are changing, people are becoming more and more aware of many different issues that they were not aware of before. Environmental issues, to make an example, as well as obviously animal welfare problems and issues that lots of animals are facing right now, so I think that the time has come and that yes, it is society that is driving a change in the law, but we are here really to make sure that this happens as quickly as possible and as efficiently as possible. But still, science is the tool that we are all using, that we all should use, and in this case the evidence does point out to the fact that these animals do suffer and that they suffer immensely and at very high numbers, which is completely aligned to effective altruism principles. You have a huge problem here, of a fully neglected group of animals: they are suffering immensely and all it takes is for us to include them in the legislation that is currently excluding them, to bring about considerable change. And in the case of Italy, for example, to create a unitary discipline and not a fragmented one. So it really does not take much and this could make a huge, huge difference to millions of animals, in the case of crustaceans. As I said at the beginning, the fishery of crustaceans is growing every year, so this would really spare a lot of pain and could improve the conditions of a lot of animals.

Giulia [28:54]: Yeah, I definitely want to see you guys succeed with this project. I’m standing next to you, supporting the campaign step by step. Just before closing I would like to leave you the floor again, Lorenzo, if you would like to do one last call to action for how people can stay updated with the campaign and follow the progress.

Lorenzo [29:19]: Definitely, I invite all the viewers to check out our Landing Page of the project, link in the description, and if you can, to sign the petition. Right now we have more than 6000 signatures and, if you could sign it, it would be great. I would also invite everyone to tune in next month. I will be doing a presentation at the Aquatic Life Conference hosted by the Aquatic Life Institute, and it will be a pleasure for me to present and delve deeper into some of the issues that I discussed here, namely on the fragmented regulations that are currently present in Italy and in the European Union in general.

Giulia [30:11]: Perfect well, thank you so much Lorenzo! Thank you to all of you who tuned in to listen to this enchanting conversation. Again, as Lorenzo mentioned, if you want to keep up to date with the project process, make sure to check Animal Law Italia’s dedicated Landing Page, and you can sign up to their newsletter to receive timely updates. Remember the report Lorenzo mentioned that will come out in the next few weeks and the petition, which you can also access.

Lorenzo [30:40]: And also if you can, follow us on social media, Instagram and Twitter, to show your support and follow the project updates.

Giulia [30:54]: Well, thank you so much everyone again for tuning in and listening to us discussing about these neglected and very important animals. Special thanks to Lorenzo for dedicating his time and his competencies and knowledge to educate us a little bit more on these animals. Thank you.

Lorenzo [31:12]: Thank you all.

Redazione

Articolo inserito dalla nostra redazione.

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