Eleonora Evi, deputata co-portavoce di Europa Verde, ha presentato oggi alla Camera dei deputati un’interpellanza urgente su quanto accaduto due giorni fa presso il rifugio Cuori liberi, dove la Polizia ha sgomberato la struttura e allontanato i manifestanti con la forza per permettere l’abbattimento dei 9 maiali presenti, molti dei quali non presentavano sintomi della peste suina africana.
Nonostante il TAR Lombardia avesse fissato udienza il 5 ottobre per esprimersi sul ricorso contro l’uccisione dei suini e la richiesta di apertura di un tavolo di confronto da parte di Animal Law Italia e di 11 altre associazioni, attraverso una lettera inviata alle istituzioni, queste ultime hanno deciso di non discostarsi dall’esecuzione del protocollo previsto per la PSA.
Sono urgenti leggi specifiche per i rifugi
La deputata Eleonora Evi, alla luce di quanto accaduto il 20 settembre scorso, ha posto due domande principali al Ministero dell’Interno e al Ministero della Salute:
- il motivo per cui si sia deciso di non rispondere alle richieste di dialogo delle associazioni indirizzate ad ATS Pavia, al Commissario Straordinario per la PSA, alla Regione Lombardia e al Ministero della Salute e di scegliere, invece, un’operazione guidata dalle forze dell’ordine;
- se il Ministero della Salute, in considerazione degli scopi e del valore sociale dei rifugi per animali non destinati alla produzione alimentare, intenda adottare misure che stabiliscano protocolli specifici di biosicurezza in grado di tutelare gli animali ospitati, così da garantire una disciplina minima uniforme (ad oggi delegata all’intervento delle Regioni) e l’attuazione dell’articolo 9 della Costituzione, che prevede la tutela degli animali.
Nell’interpellanza Evi domanda, inoltre, quali siano le misure di contenimento della peste suina africana previste nel dettaglio per la regione Lombardia, considerata la presenza di focolai, e quanti e quali controlli siano stati effettuati negli allevamenti nella regione per verificare il rispetto delle misure di biosicurezza per evitare la diffusione del virus.
La richiesta i provvedimenti per l’azione delle forze dell’ordine
Le immagini condivise su testate e social media hanno anche mostrato l’uso della forza verso i manifestanti da parte della Polizia, priva di dispositivi di protezione previsti dalle misure di biosicurezza in essere. Nell’interpellanza, la deputata Evi chiede spiegazioni e provvedimenti su quanto accaduto:
«[…] se non si intenda verificare il comportamento degli agenti che hanno aggredito i cittadini che praticavano resistenza passiva e pacifica, eventualmente prendendo i provvedimenti necessari nei confronti dei membri delle forze dell’ordine che hanno colpito al volto e al corpo deliberatamente i cittadini e che non hanno rispettato le misure di biosicurezza previste invece per legge».
I prossimi passi affinché ciò che è accaduto non si ripeta
«A questa vicenda drammatica le associazioni stanno rispondendo con unità di intenti e coordinandosi per fare tutto ciò che sarà necessario per impedire che possano ripetersi episodi simili – dichiara Alessandro Ricciuti, presidente di ALI – Nei prossimi giorni annunceremo azioni legali e iniziative di piazza per assicurare che la nostra voce venga sentita dalle istituzioni».