SQBNA: il Comitato Tecnico Scientifico è stato nominato ma non c’è stato nessun confronto

Animal Law Italia, insieme ad altre 13 associazioni, ha scritto agli uffici competenti del Ministero dell’Agricoltura per presentare alcune osservazioni e sottolineare la necessità di un processo trasparente.
dusanpetkovic/iStock
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Il decreto del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste che disciplina il Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale (SQNBA) è entrato in vigore nel dicembre scorso e in febbraio c’è stata la nomina ufficiale del Comitato Tecnico Scientifico che dovrebbe stabilire gli standard e produrre i disciplinari, ossia delle regole tecniche. Purtroppo, però, ALI e altre associazioni — che si erano in precedenza occupate delle criticità della prima bozza di SQNBA — non sono state interpellate sui lavori del Comitato né vi sono informazioni ufficiali e accessibili a riguardo. È per questo che abbiamo inviato una lettera agli uffici competenti del Ministero dell’Agricoltura, che svolge funzioni di segreteria del Comitato, per sottoporre le osservazioni sulle bozze di disciplinari ricevute in visione lo scorso gennaio e per sottolineare l’importanza di un processo chiaro e trasparente sull’etichettatura del SQNBA.

Le richieste delle associazioni

Il decreto di nomina del Comitato scientifico, a firma del Ministro della Salute, risale al 23 febbraio 2023, ma sui lavori che dovrebbero portare agli standard di benessere animale per tutte le specie allevate in Italia per ora sembrano non esserci aggiornamenti. Questo è il motivo che ci ha spinti a inviare una lettera con le osservazioni sulle bozze dei disciplinari. In particolare, le organizzazioni hanno avuto accesso solo a due disciplinari, quelli relativi ad “allevamento suini all’ingrasso (oltre i 50 kg) all’aperto” e “allevamento bovine da latte in sistemi di allevamento stallino con o senza ricorso al pascolo”, entrambi oggetto di numerose richieste di chiarimento. Nello specifico cerchiamo spiegazioni per tutto ciò che concerne le condizioni di allevamento dei suini classificati come allevati all’aperto al di sotto dei 50 kg previsti dal disciplinare: questi animali potrebbero essere allevati al chiuso, con il metodo convenzionale, per buona parte della loro esistenza ed essere comunque classificati come “all’aperto”.
La lettera è stata sottoscritta da noi di ALI insieme a Animal Equality, Animalisti Italiani, Compassion in World Farming Italia, Confconsumatori, ENPA, Essere Animali, Greenpeace, LAV, LEIDAA, Legambiente, OIPA, The Good Lobby e WWF.

Esigiamo chiarezza e trasparenza

La coalizione evidenzia che il progetto SQNBA prevede l’uso di fondi europei, pubblici, e pertanto è fondamentale che le misure previste per l’utilizzo di quei fondi siano ambiziose. È necessario per assicurare una efficace attuazione del decreto che introduce il Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale e permettere la sola certificazione di quei sistemi di allevamento che presentino effettivamente migliori garanzie in termini di tutela del benessere animale.
Queste sono le ragioni che hanno spinto noi e le altre associazioni a chiedere al Presidente del Comitato Tecnico Scientifico, Giuseppe Blasi, al Vicepresidente, Pierdavide Lecchini, e a tutti i componenti del Comitati Tecnico Scientifico Benessere Animale un incontro urgente. La partecipazione dei portatori di interessi attraverso specifiche consultazioni è infatti esplicitamente prevista dal decreto n. 341750 del 2 agosto 2022.

Il SQNBA e i traguardi raggiunti

Il Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale è un processo di certificazione ed etichettatura volontaria di prodotti di origine animale, i quali devono rispettare standard superiori ai requisiti di legge. Attraverso organi di certificazione accreditati, le aziende idonee potranno così apporre sui propri prodotti un’etichetta in grado di informare il consumatore sulle condizioni di benessere degli animali nella rispettiva filiera.
Il testo iniziale presentava criticità, quali la mancanza di un sistema multilivello di certificazione, l’assenza di previsione di controlli annuali non annunciati, la predisposizione di standard per gli allevamenti suinicoli senza la valutazione dell’apposito Comitato tecnico scientifico benessere animale.
ALI, in coalizione con altre associazioni, si è impegnata per la modifica del testo e l’introduzione di un’etichettatura trasparente a più livelli. Ora è essenziale passare alle fasi successive, affinché questa nuova tipologia di etichettatura sia un bene per gli animali e una guida sicura per i consumatori che desiderano scegliere eticamente e consapevolmente i prodotti da acquistare.

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