Tra commercio illegale, sovrapesca e pratiche crudeli quali il finning, la vita degli squali è perennemente minacciata in tutto il mondo. In Europa, però, sembra che qualcosa si stia muovendo. Le autorità europee hanno deciso di proibire il commercio degli squali mako dall’Atlantico meridionale e l’iniziativa dei cittadini europei “Stop Finning EU” ha ufficialmente superato il milione di firme e finalmente la proposta passerà alla Commissione europea.
Stop agli squali mako provenienti dall’Atlantico
A settembre, su indicazione dello Scientific Review Group on Trade in Wild Fauna and Flora, le autorità europee hanno deciso di proibire l’importazione e l’esportazione di squali mako (Isurus oxyrinchus) dal Sud Atlantico. Si estende, quindi, il divieto già presente dal 2021 per il Nord Atlantico. Questa decisione si delinea come un traguardo importante per fermare lo sfruttamento di una specie minacciata e per prevenire il collasso dello stock 1Lo stock è una subpopolazione di una specie (pesce o invertebrato) soggetto a pesca commerciale. atlantico. Il prossimo passo, espresso da organizzazioni come Shark Project e Pro Wildlife, sarà proporre misure di conservazione effettive per gli squali all’incontro della Commissione ICCAT previsto per novembre. L’ICCAT – International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas è l’organizzazione preposta alla gestione della pesca per la conservazione del tonno, delle specie simili al tonno e degli squali, nell’Atlantico. L’adozione di una misura da parte di questa Commissione significherebbe vincolare tutte le parti contraenti, non solo gli Stati membri dell’Unione europea.
La vittoria di Stop Finning EU
È di alcuni giorni fa fa la notizia del raggiungimento e superamento del milione di firme per l’iniziativa dei cittadini europei (ICE) “Stop Finning EU”, per contrastare il commercio di pinne di squalo. Infatti, nonostante la pratica del finning – il taglio delle pinne degli squali, spesso ancora vivi, che poi vengono rigettati in mare – sia illegale in Europa, quest’ultima risulta essere tra i maggiori esportatori di pinne e un importante centro di transito per il commercio mondiale di pinne. L’ICE, a cui abbiamo dato il nostro supporto, chiedeva di estendere il Regolamento (UE) n. 605/2013 anche al commercio di pinne e domandava alla Commissione di elaborare un nuovo regolamento che ampliasse la disposizione delle “pinne naturalmente attaccate al corpo” a ogni forma di commercio di squali e razze all’interno dell’Unione europea. Proprio il 18 ottobre “Stop Finning EU” ha ottenuto la validazione ufficiale di 1.119.996 voti. Il prossimo step sarà la presentazione dell’iniziativa alla Commissione europea.
Un nuovo traguardo raggiunto per ALI
Alessandro Ricciuti, presidente di ALI, ha commentato le due notizie riguardanti la salvaguardia degli squali in Europa: «Siamo contenti di aver contribuito sin dal principio alla raccolta firme per #StopFinning e confidiamo in una risposta pronta e risoluta da parte della Commissione europea. Sappiamo che c’è ancora molto lavoro da fare sul piano della sensibilizzazione: pochi sanno che l’Italia è il primo consumatore di carne di squalo all’interno dell’UE e terzo più grande importatore al mondo di prodotti di squalo. Nei nostri piatti finiscono palombo e spinarolo, due specie considerate minacciate o vulnerabili, oltre alla verdesca, il cui stato di conservazione desta forte preoccupazione».
Auspichiamo che la protezione delle specie marine possa essere compresa nella più ampia revisione della legislazione sul benessere animale che l’Europa si appresta ad affrontare. Noi vigileremo affinché questo possa accadere e gli abitanti del mare non vengano lasciati indietro in questa fase di cambiamento.
Note
- 1Lo stock è una subpopolazione di una specie (pesce o invertebrato) soggetto a pesca commerciale.