In Italia, negli ultimi anni, gli scandali che hanno riguardato i maltrattamenti degli animali nei macelli si sono susseguiti. Recentemente, grazie alle inchieste di Free John Doe, trasmesse durante il programma di Giulia Innocenzi, Animali come Noi, anche il grande pubblico ha dovuto fare i conti con immagini tragiche, come quelle del macello di Frosinone, conseguenza di crudeltà, pessima gestione, controlli inesistenti, e tanta connivenza. Ma non si tratta di episodi che riguardano solo l’attualità.
Negli anni passati, sono stati denunciati numerosi episodi di maltrattamento delle vacche “a terra”, quelle vacche che, per lo sfinimento dovuto ad una (breve) vita di alta produttività, non riescono più a stare in piedi e vengono dette anche non deambulanti: è il caso ad esempio del macello Italcarni di Ghedi e del macello Calzi di Bertonico, in provincia di Lodi, in cui gli animali venivano maltrattati e letteralmente trascinati al macello infrangendo la normativa di protezione degli animali e mettendo anche a rischio la salubrità dei prodotti che sono arrivati sul banco dei consumatori.
Una situazione, quella italiana, non dissimile da quelle francese e britannica. Infatti sia in Francia che in Gran Bretagna la società civile è stata profondamente scossa dalle inchieste delle ONG L214 e Animal Aid, che, grazie all’installazione di telecamere nascoste nei macelli, hanno mostrato immagini inaccettabili, tali da suscitare veri e propri scandali. In Francia, ne è derivato un dibattito a livello nazionale, che ha condotto all’approvazione di una prima sperimentazione dell’installazione delle telecamere nei macelli che porterà, con grande probabilità, ad una legge definitiva.
In Italia il Movimento 5 Stelle sta già lavorando ad una proposta di legge che renda obbligatoria l’installazione delle telecamere nei macelli.
Secondo CIWF Italia Onlus e Animal Law Italia l’installazione delle telecamere potrebbe essere un ottimo deterrente per le infrazioni della normativa di protezione degli animali durante la macellazione e quindi uno strumento fondamentale per evitare loro sofferenze. Inoltre le telecamere potrebbero anche fungere da tutela per i lavoratori, costretti a volte a ritmi disumani e inaccettabili che mettono a rischio la loro salute.
In questo contesto CIWF Italia Onlus e Animal Law Italia lavoreranno alla redazione di un documento di posizionamento ufficiale, che sarà rilasciato in una prima stesura provvisoria nelle prossime settimane.
L’intento è quello di avviare un dibattito a livello nazionale, che coinvolga esperti in diversi ambiti (legale, veterinario, sindacale) affinché al più presto una legge sulle telecamere nei macelli diventi realtà anche nel nostro Paese. Perché casi come quelli dei macelli di Frosinone e Ghedi non si ripetano mai più.