Non sarà forse ricordata come la migliore produzione di Carofiglio ma credo che il creatore dell’avvocato Guerrieri non ne avesse l’ambizione.
In poche paginette l’Autore racconta — nella forma del dialogo — quella che secondo lui dovrebbe essere la politica, che invece è un’altra cosa. Preoccupata più dei sondaggi o delle risposte via Twitter (ogni riferimento ritengo sia puramente voluto) che delle sorti del paese. Cita Peter Singer e un suo libro “Salvare una vita si può”, richiamando la metafora del laghetto, dove tanti “umani” affogano a causa di scelte politiche ed economiche sbagliate verso cui tanti mostrano e continuano a mostrare indifferenza.
Condivisibile o meno, è la visione che della politica ha l’ex magistrato e l’ex parlamentare, rappresentata con la riconosciuta abilità stilistica dell’affermato scrittore.
Personalmente la condivido e ritengo che si adatti alla battaglia animalista, dove a volte si palesa la tendenza (e quindi la difficoltà) ad essere sempre contro qualcuno o qualcosa. I riferimenti a Popper, a Singer credo siano conferma di questa mia personale e forse presuntuosa intuizione.
Per Carofiglio, ringhiare contro gli avversari, denigrarli, disprezzarli produce una gratificazione molto intensa, però breve e tossica. La politica non può non avere consapevolezza della possibilità del cambiamento che può avvenire indipendentemente da noi. Anche attraverso il compromesso, quello — e solo quello — che può essere mostrato perché figlio della convinzione per la quale «nelle opinioni altrui, degli avversari, c’è sempre qualcosa di giusto, da accettare e includere».
È un passaggio fondamentale. In ogni punto di vista vi è una parte di ragione perché ciascuno ha la propria ragione che non sempre coincide con la legalità che altro non è che una sintesi, appunto, un compromesso — inteso come sopra — delle diverse ragioni.
Carofiglio, al quale indubbiamente riesce bene giocare con le parole e con i loro diversi significati, anche e soprattutto antitetici, ritiene la “approssimazione” qualcosa di positivo dal momento che alla verità e alle soluzioni migliori ci si avvicinerebbe per prove e tentativi, soprattutto mostrando tolleranza. La realtà è osservata da diversi punti di vista e tale osservazione produce sistemi di credenze molto differenti tra loro ma tutti muniti di elementi di verità che non possono essere ignorati.
Umberto Veronesi — sul cui orientamento verso e in favore degli animali non credo vi possano essere dubbi — diceva che le classificazioni disvelano la tendenza a trasformare un sentimento civile in una bandiera dietro la quale invece di un confronto di idee si propende ad uno scontro polemico e ideologico. E come tale destinato a creare quello che Carofiglio chiama pericoloso “sdegno” che invece dovrebbe essere emotiva “indignazione”.
Il libro si chiude con una declinazione di un principio che non può non appartenere anche a chi si batte per il riconoscimento di una differente coscienza morale, etica e giuridica tra animali non umani e animali umani: «L’azione politica efficace è quella fatta di approssimazioni successive, non di tutto e subito poiché le rivoluzioni che durano sono quelle fatte di spostamenti di tasselli, di cambiamenti piccoli all’apparenza ma che mettono in moto benefici smottamenti».
Valerio Pocar docet.