Diario intimo di una gatta Scottish Fold. Il racconto di una vita felina di Olivia Ninotti.

“Sembrava un British, invece era un Merdish” è il romanzo d'esordio di Ninotti, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, terzo classificato al Premio Nabokov 2021.
Tetiana_Chudovska/iStock
Antonella Paparella

Chiunque possieda un gatto (anche se, in realtà, nessuno “possiede” mai davvero un felino, semmai è lui a possedere il proprietario) si sarà chiesto, almeno una volta, che cosa passi per la testa del proprio pelosetto, che cosa pensi realmente del suo “umano”, come lo veda davvero. Domande da un milione di euro, a cui è praticamente impossibile dare risposta.

Ci prova però, in maniera ironica e pungente, Olivia Ninotti, nel suo esordio letterario “Sembrava un British, invece era un Merdish”, edito da Scatole Parlanti e illustrato da Michele W.: è la storia di Luna, gatta di razza Scottish Fold, che si ritrova dalla gabbia del negozio a una vera e propria “gabbia di matti”, composta da madre e padre con tre figli, che nel suo linguaggio felino chiama “la bua” e “il bua” e “i bubbi”, e una gatta Persiana anziana e malata ma quasi immortale e molto dispettosa, Morgana, soprannominata “Occhio di Sauron”.

Copertina Sembrava un British invece era un merdish

Luna racconta, come in un diario, la quotidianità di questo clan di esauriti, con lo sguardo della principessa sul pisello ma, in fondo, benevolo: a ben vedere, il filtro con cui la gatta osserva la sua famiglia è una lente di verità sulla vita di noi umani, poveri pezzi di un ingranaggio globale che ci stritola, presi da mille impegni, in una corsa continua contro il tempo tra lavoro, famiglia, relazioni sociali, in equilibrio precario tra la follia e il mantenimento di una parvenza di normalità. Ed è qui, in fondo, che entrano i nostri amici gatti, la cura dei quali ci distrae dalle bruttezze della vita, come una dolce medicina senza effetti collaterali. E anche quando i bua portano a casa un altro gatto, un fake British pieno di problemi e all’apparenza un po’ scemo ma tanto buono, il Merdish del titolo, alla fine la divinità felina è capace di perdonare la lesa maestà e la divisione dello spazio vitale, del cibo e delle attenzioni.

Con uno stile divertente, fresco e scorrevole, mai banale, Olivia Ninotti regala al lettore un piacevole divertissement tra glossario felino e avventure semplici ma pazzesche per il piccolo mondo dei gatti di casa. Una lettura consigliata a tutti, non solo a chi ama i gatti. Un solo appunto: meglio adottare i gatti (e i cani) che comprarli, mi raccomando.

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