Nei negozi di animali e nelle fiere è comune vedere cani, gatti, criceti, conigli, rettili, uccelli e altri piccoli animali tenuti in gabbie, box o terrari. Molto spesso, le condizioni in cui questi animali vivono non rispettano le loro esigenze etologiche, mettendo a rischio il loro benessere fisico e psicologico.
Numerosi studi dimostrano che la detenzione prolungata in gabbia impedisce agli animali di esprimere comportamenti naturali, causando stress, depressione e problemi di salute.
Le mutilazioni sugli animali da compagnia, come il taglio della coda, il taglio delle orecchie, la recisione delle corde vocali o l’esportazione di unghie e denti, sono atti che, se effettuati per motivi puramente estetici e non per ragioni di salute, costituiscono maltrattamento animale. Queste pratiche, infatti, comportano dolore, stress e potenziali complicazioni per gli animali.
Oltre alle mutilazioni più note, ci sono interventi meno conosciuti, ma altrettanto controversi e spesso legati a motivi estetici o a caratteristiche ritenute “tipiche” di alcune razze:
Le penne remiganti sono collocate nella parte esterna delle ali e garantiscono agli uccelli il sostegno aerodinamico necessario al volo. Recidendole, gli uccelli sono del tutto impossibilitati a volare. Questa pratica è effettuata prevalentemente su uccelli d’affezione nel tentativo di semplificare la gestione dell’animale e scongiurare eventuali fughe.
Sebbene le penne ricrescano e il procedimento non infligga dolore fisico all’animale, il taglio delle penne remiganti rappresenta una lesione che impedisce i comportamenti etologici tipici. Oltre a causare un forte stress dovuto alla limitatezza dei movimenti, l’impossibilità del volo limita anche le interazioni sociali e spesso spinge l’animale a comportamenti autolesionisti. In casi estremi, può anche verificarsi l’insorgenza di alcune patologie muscolo-scheletriche, respiratorie e circolatorie e ad infezioni.
Il collare elettrico, noto anche come collare antiabbaio, è un dispositivo utilizzato per “educare” i cani attraverso l’emissione di stimoli avversivi, come scariche elettriche, vibrazioni o suoni, ogni volta che l’animale abbaia o manifesta un comportamento considerato indesiderato. Sebbene venga spesso pubblicizzato come uno strumento efficace per correggere determinati atteggiamenti, numerosi esperti di comportamento animale e veterinari ne evidenziano i gravi effetti negativi. Tra questi, si riscontrano stress, ansia e dolore, che possono compromettere seriamente il benessere dell’animale. In alcuni casi, l’uso di tali dispositivi può persino provocare traumi fisici e psicologici permanenti, alterando profondamente il rapporto tra il cane e il suo proprietario.
L’adozione di metodi educativi coercitivi non solo è eticamente discutibile, ma risulta anche controproducente rispetto agli obiettivi di una relazione basata sulla fiducia e sulla comprensione. Gli esperti raccomandano invece approcci educativi positivi, che promuovono il rispetto dei bisogni dell’animale e favoriscono un apprendimento efficace e duraturo.
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Le guardie zoofile sono volontari formati e riconosciuti dalla legge, che operano con l’obiettivo di tutelare gli animali e garantire il rispetto delle normative a loro protezione.
Il loro compito principale è vigilare sul rispetto delle leggi contro il maltrattamento, l’abbandono e la gestione inadeguata degli animali d’affezione. Grazie ai loro poteri di polizia amministrativa e giudiziaria, possono:
Le guardie zoofile svolgono anche una funzione di sensibilizzazione della popolazione sull’importanza della protezione degli animali e sul rispetto delle normative.
Se sospetti una violazione delle leggi a tutela degli animali, come un caso di abbandono o maltrattamento, puoi contattare il nucleo di guardie zoofile più vicino a te. Fornire segnalazioni tempestive e dettagliate è fondamentale per permettere loro di intervenire rapidamente e con efficacia.
Animal Law Italia non offre servizi di assistenza o consulenza legale. Per domande o pareri su questioni specifiche, ti invitiamo a rivolgerti direttamente a professionisti del settore, che potranno fornire un supporto adeguato e personalizzato in base alle circostanze del caso.
Purtroppo al momento non riusciamo a offrire supporto legale per facilitare la presentazione di denunce e per assicurarsi che siano complete e valide.
Nei prossimi mesi metteremo progressivamente a disposizione dei facsimile di denunce all’interno delle singole schede di SOS animALI, come supporto per consentirti di impostare una denuncia in completa autonomia.
Al momento non riusciamo a offrire un servizio di valutazione di singole situazioni.
Le schede sono ideate per fornire le informazioni essenziali per una valutazione di massima delle vicende più comuni. Se non trovi la risposta che cerchi, ti invitiamo a rivolgerti direttamente a professionisti del settore, che potranno fornire un supporto adeguato e personalizzato in base alle circostanze del caso.
Se hai dubbi, segnala il caso alle autorità competenti o alle guardie zoofile, se possibile documentando quanto osservato con foto o video. Saranno loro a valutare la situazione.
Non è consigliabile intervenire direttamente, soprattutto in una proprietà privata, poiché potresti violare la legge. Inoltre, un intervento diretto impedisce l’accertamento da parte delle autorità e il conseguente avvio di procedimenti penali o applicazione di sanzioni nei confronti dei responsabili.
Puoi presentare un esposto alla Procura della Repubblica, indicando l’inerzia delle autorità. Se hai dubbi, contattaci.
Puoi presentarti una denuncia anche oralmente, recandoti in un posto di polizia e raccontando quanto di tua conoscenza. Puoi anche allegare documenti, foto e video. Se devi depositare documenti informatici, ricordati di portare con te un supporto (es. chiavetta USB).
Puoi rivolgerti a qualsiasi organo di polizia giudiziaria: Polizia Municipale, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, ecc.
La legge obbliga gli organi competenti a intervenire in caso di reati contro gli animali (Art. 55 c.p.p.). Nessuna forza dell’ordine può sottrarsi dall’obbligo di intervento.
Chiunque sia testimone di maltrattamenti o illeciti può denunciare, inclusi i minori di età superiore ai 14 anni.
Non è necessario essere cittadini italiani per denunciare.
No, per denunciare un presunto reato è necessario fornire le proprie generalità. Le denunce anonima inviate via posta possono essere utilizzate per avviare le indagini ma è altamente sconsigliato ricorrere a questo strumento, perché potrebbero essere totalmente ignorate.
Se non sei convinto di rivolgerti direttamente alle autorità perché temi ritorsioni, puoi presentare una segnalazione alle guardie zoofile o a un’associazione locale, chiedendo di mantenere l’anonimato.
Non ci sono limiti di tempo, ma è meglio agire tempestivamente per facilitare le indagini e prevenire ulteriori sofferenze agli animali.
Una denuncia infondata potrebbe portare a accuse di calunnia o richieste di risarcimento. Per evitare rischi, raccogli prove sufficienti e circostanzia il più possibile la denuncia.
È utile includere foto, video, indicazione di testimoni (nome, cognome e numero di telefono e indirizzo di residenza, se possibile) e una descrizione dettagliata degli eventi. Più informazioni fornisci, più sarà facile per le autorità agire.
Sì, le testimonianze rafforzano la denuncia e possono essere decisive per accertare i fatti. Se intendi citare dei testimoni, assicurati di indicare oltre alle loro generalità anche un numero di telefono affinché possano essere facilmente contattati dalle autorità per essere sentiti come persone informate sui fatti.
La denuncia viene registrata e inviata al Pubblico Ministero (PM), che avvierà indagini preliminari.
In caso di accertamento del maltrattamento, gli animali saranno sequestrati e condotti in strutture idonee, mentre il responsabile sarà deferito all’autorità giudiziaria.
Tutte le forze dell’ordine sono obbligate a intervenire in caso di segnalazioni di maltrattamento animale. Se riscontri un rifiuto richiedi il nome dell’operatore e segnala la mancata assistenza alla procura.
Nessuna forza dell’ordine può dichiarare di non essere competente.
Sì, è possibile che tu venga chiamato a testimoniare. In tal caso, hai l’obbligo di presentarti e raccontare la verità.
In caso di minacce o ritorsioni, segnala immediatamente l’accaduto alle forze dell’ordine. Le autorità hanno il compito di garantire la tua sicurezza.
Gli animali sequestrati vengono affidati a strutture idonee, come rifugi o canili autorizzati, che garantiscono il loro benessere fino alla conclusione del procedimento legale.
La legge 189/2004 stabilisce che l’accertamento del reato di maltrattamento animale è compito delle forze di polizia giudiziaria (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Locale, ecc.).
Le ASL veterinarie non hanno funzione di polizia giudiziaria, cioè non hanno competenze dirette per accertare reati, ma possono fornire supporto attraverso ispezioni o relazioni veterinarie per valutare lo stato di salute degli animali, che però non sono vincolanti per accertare il reato.
Il reato di maltrattamento non richiede necessariamente una valutazione clinica; può essere accertato dalle forze dell’ordine basandosi su aspetti etologici o ambientali.
Sì, è utile raccogliere elementi utili all’accertamento dell’illecito in corso, come foto e/o video e testimonianze. Questi elementi rafforzano la denuncia e aiutano le autorità nello svolgimento delle indagini. Inoltre, possono entrare in un successivo procedimento penale come documenti ed essere utilizzati dal giudice per valutare ad esempio l’abitualità del comportamento.
Lo stesso vale anche in caso di segnalazione alle guardie zoofile: foto e video agevolano la verifica della segnalazione e possono essere allegati al verbale che verrà trasmesso all’autorità giudiziaria.
In caso di segnalazione alle guardie zoofile, puoi allegare queste prove via email o WhatsApp.
No, entrare in una proprietà privata senza autorizzazione è illegale. Limita le tue azioni alla raccolta di prove visibili e segnala il caso alle autorità.
Sì, puoi fare riprese in luoghi pubblici per documentare reati, ma devi oscurare i volti e camuffare le voci se condividi i video. Consigliamo anche di riprendere il contesto, per assicurare la piena riconoscibilità del luogo dei fatti.
Sì, i video sono validi in tribunale e possono essere determinanti se uniti a testimonianze.
Documenta episodi ripetuti nel tempo con foto, video o registrazioni. Annota date e dettagli per dimostrare la continuità del maltrattamento.
Anche in caso di denuncia, non occorre stampare nulla: puoi benissimo allegare direttamente alla denuncia una chiavetta USB contenente foto e video.
In ALI crediamo che una società più giusta non possa prescindere dal rispetto per gli animali. Per questo vogliamo concentrare i nostri sforzi nella diffusione di una cultura del rispetto per gli animali, coinvolgendo non solo i cittadini, ma anche le Forze dell’Ordine e le Istituzioni.
SOS animALI è il progetto che abbiamo ideato per promuovere questo messaggio in modo rapido ed efficace, lavorando in sinergia con il nostro Progetto Scuole.
Un passo fondamentale è diffondere la conoscenza degli strumenti normativi che tutelano gli animali e assicurarne la piena applicazione. Per raggiungere questo obiettivo, avvieremo collaborazioni con le Istituzioni e contiamo sul supporto di chiunque voglia contribuire a questa causa, aiutandoci a sensibilizzare un numero sempre maggiore di persone.
Per il 2025, abbiamo programmato delle azioni per diffondere la cultura del rispetto degli animali attraverso SOS animALI.
Ecco le tappe di questo percorso.
Crediamo che il cambiamento possa partire da ognuno di noi. Per questo vogliamo coinvolgerti attivamente nello sviluppo di questo progetto.
A ottobre 2024 abbiamo organizzato il primo incontro pubblico, dove abbiamo presentato il progetto e raccolto idee e suggerimenti preziosi.
Il prossimo appuntamento è previsto per fine febbraio 2025. Vuoi essere dei nostri? Scrivici a [email protected] e ti inviteremo ai prossimi incontri!
Una donazione è il modo più semplice ed efficace di sostenere il nostro progetto: il tuo contributo ci consentirà di far crescere SOS animALI più velocemente, raggiungendo moltissime più persone.
Puoi organizzare una raccolta fondi in occasione del tuo compleanno o di altre ricorrenze.
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Donatore | Importo | Data |
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Nadia | 31,20€ | 22/01/2025 |
Donatore anonimo | 15,80€ | 24/11/2024 |
Donatore anonimo | 15,80€ | 30/10/2024 |
Fiorella | 62,15€ | 29/10/2024 |
Donatore anonimo | 31,25€ | 27/10/2024 |
Donatore anonimo | 15,00€ | 26/10/2024 |
Donatore anonimo | 490,00€ | 02/08/2024 |
Donatore anonimo | 300,00€ | 29/07/2024 |
Donatore anonimo | 206,35€ | 19/07/2024 |
Donatore anonimo | 5,00€ | 18/07/2024 |
Donatore anonimo | 51,85€ | 18/07/2024 |
Silvia | 9,62€ | 16/07/2024 |
Donatore anonimo | 31,25€ | 16/07/2024 |
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Causale: SOS animALI
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