Anche i maiali hanno bisogno di leggi specifiche per il loro benessere

Con la campagna No Animal Left Behind chiediamo che la revisione della legislazione europea non lasci indietro i suini d’allevamento e nessun altro animale.

Pubblicato il 22/05/2023
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Sono oltre 240 milioni i maiali allevati ogni anno in Europa e, purtroppo, il loro benessere non è sempre salvaguardato. Sono numerose le criticità di questo settore che si riflettono sull’esistenza di questi animali: spazi insufficienti, mutilazioni e metodi di macellazione non sempre condotti nella maniera più corretta. La Commissione europea ha il potere di aiutare i suini dettando norme specifiche per il loro benessere nella revisione in corso della legislazione, prevista per la fine del 2023.

Perché sono necessarie leggi più rigorose per il benessere dei suini?

Secondo i dati ISTAT, il totale di suini negli allevamenti italiani nel dicembre 2022 era di oltre 8 milioni capi. Gli aspetti più critici della vita in allevamento per questi animali possono essere:

  • trascorrere la propria esistenza in spazi minimi, che non consentono all’animale il giusto movimento, e privi di qualsiasi arricchimento o comunque inadatti a permettergli di esprimere i comportamenti tipici della specie;
  • le mutilazioni, come la castrazione chirurgica dei suinetti maschi senza alcuna analgesia e anestesia, permessa entro i 7 giorni di vita per prevenire l’”odore di verro” (l’odore sgradevole che si presenta nelle carni di suini interi macellati in prossimità o dopo il raggiungimento della maturità sessuale) o per ridurre gli episodi di aggressività. C’è anche il taglio della coda, per evitarne la morsicatura da parte di altri individui. Quest’ultimo è un comportamento anomalo, di difficile gestione, dovuto a elevata densità di allevamento, pavimento interamente fessurato e problematiche concomitanti di carattere sanitario;
  • rischi associati allo stordimento con alte concentrazioni di CO2, legati a un tempo di esposizione troppo breve, a concentrazioni di gas troppo basse, al sovraccarico delle gondole (strutture nelle quali vengono posti e immobilizzati gli animali prima di essere immessi nella camera di stordimento) o a temperatura troppo bassa del gas. Tutti questi fattori di rischio possono causare dolore, paura e stress respiratorio durante l’induzione allo stato di incoscienza e possono anche portare a un mancato raggiungimento di uno stato di incoscienza o al recupero precoce di quest’ultima, prima o durante il dissanguamento dell’animale.

Come si potrebbe migliorare la vita dei suini negli allevamenti?

Nel parere scientifico sul benessere dei suini d’allevamento, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) dichiara che l’uso delle gabbie dovrebbe essere evitato e che il taglio della coda dovrebbe essere abbandonato a favore di altre misure preventive contro la morsicatura della coda.
In particolare, per quanto riguarda le gabbie, l’EFSA raccomanda che le scrofe in procinto di partorire e le scrofe in lattazione siano alloggiate in recinti da parto, invece che in gabbie.
Per evitare il taglio della coda, l’Autorità suggerisce alcune soluzioni per prevenire la morsicatura stessa, come aumentare lo spazio minimo consentito, fornire materiale di arricchimento ambientale, garantire una dieta corretta e una corretta ventilazione e concentrazione dei gas, migliorare la qualità della pavimentazione e far sì che la salute dei maiali sia la priorità in allevamento.
I problemi connessi ai metodi di stordimento, attentamente esaminati da EFSA, sono in buona parte affrontabili formando opportunamente i lavoratori che si occupano di questa fase e gestendone i turni.

La Commissione europea ha il potere di cambiare la vita di milioni di animali

È evidente la necessità di un miglioramento urgente e ambizioso della legislazione europea sul benessere animale. La revisione in atto, che attendiamo per la fine del 2023, dovrà essere portatrice di un reale cambiamento: dovrà includere regole specifiche per i suini, affinché siano protetti da inutili sofferenze e sia assicurata loro una vita degna di essere vissuta.
Animal Law Italia, insieme a Eurogroup for Animals, chiede con la seconda fase della campagna No Animal Left Behind che i maiali e tutti gli altri animali allevati in Europa non siano lasciati indietro. È ciò che i cittadini hanno mostrato di volere, ad esempio, firmando la petizione End The Cage Age per vietare le gabbie, ed è una dimostrazione di civiltà da parte delle istituzioni che devono considerare le richieste di una società con nuove esigenze etiche, dettate dalle conoscenze scientifiche più recenti.

Redazione

Articolo inserito dalla nostra redazione.

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