Uniti in difesa dei crostacei decapodi

Nasce in Italia la coalizione "Dalla Parte dei Crostacei" che unisce 9 sigle e rilancia la nostra campagna avviata nel 2023 a difesa di granchi, aragoste e astici.

Alcune forme di abuso e maltrattamento sugli animali sono più difficili da riconoscere rispetto ad altre: un cane tenuto a catena sotto il sole cocente o un gatto preso a calci destano reazioni immediate di rabbia, dissenso, disgusto. Ma cosa succede se, a subire maltrattamenti altrettanto gravi, sono i crostacei?

Non è raro trovare crostacei vivi esposti negli acquari dei ristoranti, in ambienti sovraffollati e spesso poco igienici, oppure stipati, ancora vivi, in cassette di ghiaccio nelle pescherie, con le chele legate.

Queste scene sono così comuni che passano inosservate, anche perché, i crostacei decapodi (granchi, aragoste, astici e specie affini), non sono protetti da alcuna legge nazionale nonostante sia stato ampiamente dimostrato dalla scienza che, proprio come cani, gatti, maiali e tutti gli altri animali, questi animali sono esseri senzienti e quindi capaci di provare sensazioni ed emozioni, di percepire il mondo e di avere una coscienza di sé.

Nel Regno Unito, i crostacei sono stati ufficialmente riconosciuti come esseri senzienti dal 2022, mentre in Svizzera, Austria e Norvegia hanno già introdotto divieti specifici su bollitura da vivi e detenzione su ghiaccio, come indicato nel nostro report “Crostacei decapodi: tra diritto e scienza”.

In Italia, invece, al momento vi sono solo poche norme in alcuni regolamenti comunali, che peraltro sono datate, incomplete e vengono spesso ignorate.

Per questo motivo, ormai da anni, Animal Law Italia si impegna ogni giorno per cambiare le cose, affinché comportamenti fino ad oggi considerati “normali” come appunto la legatura delle chele e la detenzione sul ghiaccio da vivi vengano riconosciuti come vere e proprie forme di maltrattamento e puniti come tali.

Eppur si muove…

Anche se la situazione che riguarda lo status di protezione di questi animali è sconfortante, ci sono alcune notizie che fanno ben sperare. Lo scorso anno, alcuni supermercati hanno smesso di vendere crostacei vivi dopo le nostre denunce.

Adesso possiamo annunciare che anche grazie al lavoro del nostro team e alle segnalazioni che ci avete inviato in questi anni, di recente il Ministero della Salute ha istituito un tavolo di esperti incaricato di redigere linee guida nazionali sul benessere dei crostacei decapodi.

È un passaggio storico: per la prima volta si apre un confronto istituzionale su questi animali fino ad ora totalmente ignorati dalla Legge e dalle Istituzioni.

La coalizione “Dalla parte dei crostacei”

Per dare forza alla richiesta di maggiori tutele per i crostacei  e sfruttare al meglio questa opportunità, Animal Law Italia (ALI) ha riunito le principali realtà animaliste e ambientaliste del Paese in un’unica coalizione:  Animal Equality Italia, CIWF Italia, ENPA, Essere Animali, LAV, LEAL, LNDC Animal Protection e OIPA.

Insieme abbiamo sottoscritto il Manifesto “Dalla parte dei crostacei”, il quale chiede al Governo e al Parlamento di intervenire attraverso quattro misure urgenti e concrete:

  1. Vietare la detenzione da vivi su ghiaccio o in acqua ghiacciata: questa pratica provoca stress fisiologico estremo e lesioni agli animali ed è già stata oggetto di una sentenza della Cassazione;
  2. Vietare la bollitura da vivi, inclusa la lenta salita di temperatura: è scientificamente dimostrato che infligge sofferenza prolungata;
  3. Vietare la vendita diretta di crostacei vivi al consumatore: negozi, e-commerce e ristoranti non possono garantire metodi di stoccaggio e abbattimento adeguati, esponendo gli animali a uccisioni crudeli;
  4. Riconoscere per legge la senzienza dei crostacei decapodi, equiparandoli a mammiferi e uccelli già tutelati, sulla base delle robuste evidenze scientifiche disponibili.

Perché agire adesso

Il nostro impegno ha contribuito alla nomina di un tavolo tecnico, che rappresenta l’occasione ideale per tradurre queste richieste in linee guida ambiziose. L’Italia ha finalmente l’opportunità di porsi alla guida in Europa, colmando un vuoto normativo che ancora oggi lascia milioni di animali senza protezione.

Un divieto nazionale creerebbe uno standard chiaro anche per la grande distribuzione e la ristorazione, riducendo sofferenze evitabili lungo tutta la filiera.

Come puoi sostenerci?

  1. Firma la nostra petizione per mostrare al Ministero che l’opinione pubblica è già pronta al cambiamento
  2. Seguici sui nostri canali social (Instagram, Facebook, LinkedIn) e diffondi l’hashtag #DallaParteDeiCrostacei.

Insieme possiamo trasformare la consapevolezza scientifica in tutele giuridiche concrete. È il momento di garantire anche a granchi, aragoste e astici il rispetto che meritano.

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