Nei giorni scorsi il mondo ha pianto per la morte di Rafiki, un maschio di gorilla di montagna di 25 anni di età che viveva nel Parco nazionale di Bwindi in Uganda.
Rafiki (che era il capo del gruppo Nkuringo, composto da appena 17 individui) sarebbe stato ucciso da un bracconiere, che non nega l’atto criminale ma sostiene di aver colpito per legittima difesa, solo dopo che lui e il suo gruppo di altri tre cacciatori di frodo sono stati aggrediti.
I quattro sono stati arrestati e nelle loro abitazioni sono stati scoperti attrezzi per la caccia di frodo. Rischiano l’ergastolo o una sanzione fino a 5,4 milioni di dollari, considerato che questa specie è in pericolo di estinzione.
Oggi l’organizzazione Gorilla Doctors condivide sui social una buona notizia, che ci rincuora almeno in parte: il 9 giugno mamma Karibu ha dato alla luce il suo piccolo! Entrambi sono in perfetta salute e vengono tenuti sotto controllo dai veterinari.
Il lieto evento si è verificato nel parco nazionale di Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo, dove vivono diversi gruppi di gorilla di montagna, la cui popolazione complessiva — suddivisa in diversi gruppi non sempre in armonia tra di loro — si stima si sia ridotta a meno di 700 esemplari. Inutile dire che il principale pericolo per i gorilla è rappresentato dalla nostra specie: caccia, distruzione dell’habitat e guerre hanno decimato la popolazione di questa sottospecie, spingendola a un passo dall’estinzione.