L’orso bruno M49 detto “Papillon” è stato catturato nella serata di martedì 28 aprile sui monti sopra Tione, in provincia di Trento. L’orso era famoso per essere scappato lo scorso luglio dal centro faunistico del Casteler a Trento Sud, dove è stato riportato ieri notte. La rocambolesca evasione gli era valsa il soprannome di “Papillon”, un riferimento alle numerose fughe del galeotto Henri Charrière dalle colonie penali della Guyana francese.
In questi mesi 289 giorni di fuga M49, che ha tre anni e mezzo e pesa circa 167 kg, si era spinto fino in provincia di Verona. Ultimamente era rientrato nella zona dove era nato, nelle Giudicarie trentine, dove nell’ultimo mese si erano susseguiti gli avvistamenti. Dopo essersi risvegliato dal periodo di ibernazione, “Papillon” non si era mai dimostrato pericoloso verso l’uomo ma nonostante ciò, la sua vita in libertà è finita nel momento in cui è entrato in una trappola-tubo dei Forestali del Trentino, in esecuzione di una ordinanza di cattura della Provincia Autonoma di Trento.
Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha rassicurato che M49 non passerà il resto della sua vita in quel recinto: «Mi sto adoperando con tutti i canali possibili per trovare una nuova casa all’orso M49. Stiamo sondando parchi europei, contattando Paesi dove questo tipo di orso potrebbe vivere bene e senza rischi, attivando anche i canali diplomatici. L’obiettivo è regalare a questo orso, a cui vogliamo bene, la migliore casa possibile», ha dichiarato il ministro.
In Trentino ci sono dagli 82 ai 93 orsi, secondo un censimento effettuato dalla Provincia di Trento. Soltanto nel 2019 sono state stimate 9-12 nuove cucciolate, per un totale di 16-21 cuccioli. Si tratta di un successo per il progetto di reintroduzione Life Ursus, avviato nel 1999 dalla Provincia Autonoma di Trento in collaborazione con l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica. Il progetto prevedeva il rilascio di individui provenienti dalla Slovenia, che potessero impedire l’estinzione locale dell’orso trentino e consentire la permanenza sul territorio provinciale di una popolazione di 40-60 orsi adulti.
Per il Trentino l’orso non è un problema ma un’opportunità, che potrebbe essere ben spesa nel marketing territoriale. Questo però presuppone in primo luogo che noi umani accettiamo questa convivenza e ne rispettiamo le regole, ammettendo innanzitutto di non essere i padroni assoluti del pianeta. Riusciremo a vincere questa sfida?
Foto di Rasmus Svinding