Nuova inchiesta: l’orrore delle gabbie per le scrofe negli allevamenti italiani

Chiediamo al Governo italiano di sostenere l’impegno della Commissione europea di mettere fine all'era delle gabbie negli allevamenti.

Pubblicato il 07/07/2022
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Una nuova video-inchiesta sotto copertura, condotta da Compassion in World Farming (CiWF) e pubblicata oggi dalla coalizione italiana End the Cage Age, rivela ancora una volta le terribili sofferenze a cui sono sottoposte le scrofe allevate in gabbia. Le immagini raccolte mostrano la realtà della vita in gabbia per le scrofe in due allevamenti italiani e fanno parte di una più ampia inchiesta che ha coinvolto in tutto 16 allevamenti in diversi Paesi europei (Francia, Spagna e Polonia, oltre all’Italia), inclusi alcuni che riforniscono marchi considerati d’eccellenza, come, nel caso italiano, il Prosciutto di Parma e in Francia, il prosciutto di Bayonne.

I risultati dell’indagine

Gli investigatori di CIWF hanno visitato due allevamenti in Emilia-Romagna e Lombardia, che riforniscono grandi marchi del circuito DOP come il Prosciutto di Parma. La video-inchiesta rivela che le scrofe sono costrette a:

  • passare circa metà della loro vita in gabbie così piccole da impedire qualsiasi tipo di movimento tranne mettersi in piedi e sdraiarsi;
  • giacere sulle proprie deiezioni e urina, cosa che va contro la loro natura;
  • sopportare la sofferenza di non essere in grado di prendersi cura dei loro piccoli per via della restrizione imposta dalle gabbie;
  • avere comportamenti anomali come mordere le sbarre e masticare a vuoto per via della frustrazione.

Si stima che il 94% delle scrofe in Italia (568.550 nel 2020) siano tenute in gabbia, percentuale più alta della media europea dell’85%.

La maggior parte delle scrofe rimane in gabbie di gestazione per circa quattro settimane all’inizio della gravidanza. Poi, circa una settimana prima del parto, le scrofe vengono nuovamente rinchiuse per altre cinque settimane circa in gabbie d’allattamento. In totale, le scrofe possono trascorrere fino alla metà di ogni anno rinchiuse in gabbia, finendo per vivere in gabbia circa metà della propria vita.

Per la coalizione italiana End The Cage Age, questa è l’ennesima prova dell’urgenza di una norma europea che metta fine all’orrore degli allevamenti in gabbia, causa di atroci sofferenze ogni anno per milioni di animali nei confini dell’UE. La coalizione si rivolge al Governo italiano, perché prenda posizione contro l’uso delle gabbie negli allevamenti e sostenga l’impegno della Commissione europea.

Lo scorso 30 giugno 2021, infatti, la Commissione europea si è impegnata a eliminare gradualmente, fino a vietare del tutto, l’uso delle gabbie negli allevamenti europei tramite una normativa dedicata – un risultato straordinario dovuto ai 1,4 milioni di persone che hanno firmato l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age. Ma, una volta presentata, la proposta legislativa dovrà essere valutata e approvata anche dal Consiglio dell’Unione europea, composto dai Ministri degli Stati membri. Per questo è fondamentale che l’Italia sostenga senza riserva questa transizione.

Redazione

Articolo inserito dalla nostra redazione.

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